Vitamina B12: metabolismo, fabbisogno, funzioni e carenza
Vitamina B12: cos’è e cosa devi sapere
La vitamina B12, chiamata anche cianocobalamina, è una vitamina idrosolubile di origine animale fondamentale per la sintesi del DNA e per la produzione di energia. È l’unica vitamina a possedere e incorporare cobalto. L’atomo di cobalto può essere presente in forma monovalente, bivalente o trivalente.
La forma attiva della vitamina è quella contenente cobalto monovalente.
La vitamina B12 è di origine animale, in quanto si è notato che le fonti vegetali non sono munite di forme assimilabili! (Heyssel et al. 1966).
All’occorrenza viene sintetizzata dai nostri batteri intestinali, in caso di carenza, sebbene sia consigliabile il consumo di alcuni prodotti animali per evitare di andare incontro ad alcuni stati clinici.
Altri alimenti che hanno subito la fermentazione di batteri come il Tempeh e la salsa di pesce Thai mostrano livelli di vitamina B12 adeguati (Stabler, Allen 2004). La presenza di vitamina B12 negli alimenti sembra andare di pari passo con il quantitativo di proteine assunte con la dieta (Watanabe 2007).
Metabolismo della vitamina B12
Le cobalammine in genere sono stabili al calore, ma risultano labili in ambienti in presenza di metalli e di sostanze riducenti come l‘ascorbato (Conosciuta anche come vitamina C). Esistono diverse forme di vitamina B12 a seconda del gruppo funzionale che occupa il sesto legame nella sua struttura molecolare. Abbiamo così:
- la metilcobalammina: il principale vitamero presente nel plasma;
- l’adenosilcobalammina: costituisce circa il 20% della vitamina circolante. Questa forma è quella maggiormente presente nei tessuti;
- l’idrossicobalammina;
- la cianocobalammina.
La vitamina B12 presente negli alimenti si lega alla proteina R salivare per essere protetta dall’azione dei succhi gastrici dello stomaco. Nello stomaco, la vitamina B12 entra in contatto con il fattore intrinseco di Castle, sebbene il legame con esso avverrà solo nell’intestino, una volta scisso il legame B12-proteina R.
A questo punto può legarsi al fattore intrinseco formando un complesso: vitamina B12-fattore intrinseco.
L’assorbimento da parte dell’intestino avviene solo in presenza di un recettore specifico: la cubilina. Una volta all’interno delle cellule intestinali (gli enterociti), la vitamina B12 è libera di legarsi alla transcobalammina. Con il termine di transcobalammina s’intende la transcobalammina II. Esistono ancora due trasportatori in grado di veicolare nel corpo la vitamina B12: la transcobalammina I e III, la cui funzione è quella di legare isoforme differenti dal vitamero attivo per poi destinarle all’eliminazione.
La vitamina B12 interagisce con il metabolismo del folato (vitamina B9). Infatti la ciacobalamina con cobalto monovalente è importante per la trasformazione del metil-tetraidrofolato (CH3-THF) in tetraidrofolato (THF). La metilcobalammina è importante per la trasformazione dell’omocisteina in metionina. L’omocisteina è causa di patologie cardiovascolari mentre la metionina è un amminoacido essenziale. In altre parole il ruolo della metilcobalammina è anche quello di agire come disintossicante.
Studi scientifici e il ruolo della vitamina B12
Nel corso degli anni si è indagato il ruolo della vitamina B12 in un insieme di sistemi e apparati corporei. Una serie di studi ha cercato di indagare il ruolo della vitamina B12 per quanto concerne il metabolismo dell’osso. Si è valutato se una carenza di questa vitamina potesse interferire con l’apparato scheletrico, sebbene i dati emersi hanno escluso la possibilità che una sua carenza potesse portare a demineralizzazione (Kakehasi et al. 2012).
I vegetariani e i vegani rischiano carenze di vitamina B12?
Questa domanda è motivo di diatribe anche nella comunità scientifica. Dobbiamo però fare una netta distinzione tra vegetariani e vegani: i vegetariani assumono prodotti che derivano da animali, pur non consumando carne direttamente (Ad esempio come uova e latticini). Al contrario i vegani escludono dalla loro alimentazione tutto ciò che è di origine animale, compresi latte con i suoi derivati e le uova. Questa differenza porta a distinzioni sostanziali che riflettono l’aumentato rischio dei vegani di incorrere in una carenza di vitamina B12.
In uno studio del 2014 svolto su soggetti americani vegetariani e vegani, si è visto che ci sarebbe una minor incidenza di alcune forme di cancro per i soggetti vegetariani e vegani, oltre che protezione da patologie cardiovascolari rispetto agli onnivori. In aggiunta i soggetti vegani sembrerebbero avere un’ulteriore protezione per quanto riguarda il diabete e l’ipertensione (Le, Sabaté 2014). Facciamo però chiarezza!
Il problema di questo studio è che è stato svolto su soggetti americani!
Cercheremo di spiegarci meglio con questo ulteriore studio, uscito nel medesimo anno dove si è potuto evincere che nei paesi dove la diffusione di cibi fortificati non è così alta come nei paesi occidentali, la dieta vegana potrebbe mettere a rischio la salute cardiovascolare (Woo, Kwok, Celermajer 2014).
Come spesso capita, le variabili in gioco e la tipologia di soggetti possono fornire risultati fallaci e interpretati in modo scorretto.
Questo non significa che il primo studio citato sia falso, semplicemente non ha tenuto conto di una variabile che rende l’intero studio soggetto ad un’interpretazione dei dati scorretta.
Abbiamo cercato di andare ancora più a ritroso nel tempo, per comprendere se avessero svolto degli studi su più soggetti che potessero provare che la vitamina B12 sia davvero carente nei soggetti vegani.
In uno studio del 2010 si sono comparate le diete di 689 uomini divisi in onnivori, vegetariani e vegani. Si è potuto notare che i vegani avevano i più bassi livelli di vitamina B12 sierica e i più alti livelli di folati, rispetto ai vegetariani e agli onnivori. Metà dei vegani sono stati catalogati clinicamente come carenti di vitamina B12.
Dobbiamo spiegare meglio un altro aspetto che i vegani spesso ignorano. La carenza di vitamina B12 non si presenta immediatamente, ma a distanza anche di diversi anni dall’inizio di questo regime nutrizionale. Nei nostri paesi molti alimenti sono arricchiti di vitamine pur non essendo originarie dell’alimento in questione. Questo si traduce che molti vegani non corrono rischi di carenza, ma questo non certifica la salubrità della loro dieta, anzi…
Le persone più a rischio non sono tanto i vegani, ma i figli di madri vegane, il cui consumo di prodotti di origine animale è stato eliminato da diverso tempo (Arienti 2011).
Caso completamente diverso sono i vegetariani, i cui rischi di una carenza di vitamina B12 sono molto bassi e rimangono tutelati.
Vitamina B12 e Fabbisogno
La Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) ha affermato che il fabbisogno giornaliero di vitamina B12 in soggetti adulti è di circa 2 mcg, senza distinzione tra i due sessi.
Carenza di vitamina B12
Spesso si parla di carenza di vitamina B12, come se la carenza fosse causata da una mancata introduzione di tale vitamina.
Le cause di una carenza di vitamina B12 possono essere dovute a:
- DEFICIT DI FATTORE INTRINSECO. Il deficit può essere dovuto da una base genotipica (ereditaria);
- PATOLOGIE CRONICO-INFIAMMATORIE, come il morbo di Crohn;
- CHIRURGIA BARIATRICA. Consiste nella rimozione di una parte dello stomaco e viene applicata su soggetti obesi. Tale operazione potrebbe alterare le secrezioni del fattore intrinseco con conseguente malassorbimento vitaminico;
- GASTRITE. In particolare stiamo parlando di gastrite atrofica con perdita della componente secretoria gastrica. In alcuni casi tale processo atrofizzante è dovuto ad un processo autoimmune;
- DIETA VEGETARIANA STRETTA. In quest’ultimo caso la carenza si manifesta con una trasmissione verticale da madre vegetariana stretta da diversi anni al figlio;
- DIETA VEGANA. La carenza può presentarsi specie in coloro che non assumono periodicamente degli integratori o non eseguono degli esami del sangue specifici per valutare una carenza vitaminica.
I sintomi da carenza di vitamina B12
La carenza di vitamina B12 porta ad anemia perniciosa, la mancanza fattore intrinseco, con debolezza, disturbi digestivi e neuropatia. Gli eritrociti, ovvero i globuli rossi, che vengono prodotti sono più grandi rispetto al normale. Infatti questa forma di anemia è detta anche anemia megaloblastica. La dimensione alterata dei globuli rossi porta ad una loro distruzione precoce e ad un aumento dei valori di bilirubina indiretta.
Il metabolismo della vitamina B12 è strettamente connesso con quello della vitamina B9. In tal senso una carenza delle due vitamine può portare ad un aumento dei valori di omocisteina nel sangue, aumentando il rischio di patologie cardiovascolari.
A cura del Dottor Giulio Merlini
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BIBLIOGRAFIA – REFERENCES:
- Arienti G (2011). Le basi molecolari della nutrizione, Piccin Editore, Padova; pp. 719-728.
- Heyssel RM et al. (1966). Vitamin B12 turnover in man. The assimilation of vitamin B12 from natural foodstuff by man and estimates of minimal daily dietary requirements, Am J Clin Nutr; 18(3): 176-184.
- Kakehasi AM et al. (2012). Serum levels of vitamin B12 are not related to low bone mineral density in postmenopausal Brazilian women, Rev Bras Reumatol; 52(6): 863-869.
- Le LT, Sabaté J (2014). Beyond Meatless, the health effects of vegan diets: findings from the adventist cohorts, ISSN; 6:2131-2147.
- O’Leary F, Samman S (2010). Vitamin B12 in Health and Disease, Nutrients; 2(3): 299-316.
- Stabler SP, Allen SH (2004). Vitamin B12 deficiency as a worldwide problem, Ann Rev Nutr; 24: 299-326.
- Watanabe F (2007). Vitamin B12 sources and bioavailability – review, Exp Biol Med; 232(10): 1266-1274.
- Woo KS, Kwok TCY, Celermajer DS (2014). Vegan diet, subnormal vitamin B-12 status and cardiovascular health,Nutrients; 6(8): 3259-3273.
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