Social Network, l’epoca difficile della scienza!
Social Network e Fake News
Un nuovo editoriale all’insegna di un’analisi del mercato, per comprendere le dinamiche di un mondo sempre più inflazionato da finti esperti e individui che appoggiano la scienza dei social network.
Siamo di fronte ad un Nuovo Rinascimento.
Non stiamo parlando della diffusione di una nuova forma d’arte realistica alla Michelangelo.
Piuttosto parliamo della diffusione rapida di informazioni poco accorte basate su studi poco scientifici o finti tali. Informazioni incentivate dalle sponsorizzazioni di pagine ottimamente strutturate con il marketing, ma poco attinenti ad un’informazione imparziale nonostante si promuovano come tali!
Si può dire che stiamo assistendo ad una rivoluzione culturale portata dalla diffusione dei social network!
Ebbene da un lato sono presenti una serie di benefici legati alla libera circolazione delle informazioni, ma dall’altro lato è diventato veramente difficile discriminare ciò che è vero dalle fake news.
Infatti, e giustamente, il quotidiano La Stampa ha invitato a riflettere sul termine corretto da utilizzare: si tratta di vera e propria disinformazione. Il termine fake news sembra quasi un diminutivo di cosa sia realmente…
Il problema che sta affrontando anche Google è come opporsi ad un fiume di informazioni fallaci. Infatti la loro diffusione è difficilmente arginabile, specie se vengono utilizzate le regole che il più importante motore di ricerca al mondo ha messo in piedi per poter facilitare la ricerca nel Web (SERP).
Il mare di disinformazione diffuso nei social network è un fenomeno sempre più preoccupante. Infatti si inneggia il più delle volte ad una rivoluzione e alla sfiducia nei confronti delle istituzioni e delle autorità. Incredibile come una fetta di popolazione sia sempre più incline a mettere in discussione la competenza altrui…
Questo accade anche nei confronti di coloro che sono esperti in ambiti specifici, insomma più sei esperto e più sei attaccabile!
Come afferma Tom Nichols nel Libro The death of expertise, una fetta di popolazione ha messo in discussione le menti più brillanti, battute da uno stratagemma geniale, quanto preoccupante: la teoria del complotto.
Un qualcosa che secondo l’autore è sempre esistito. Purtroppo oggi è fortemente amplificato da un sistema che non riesce ancora ad eseguire una revisione dei contenuti e una loro penalizzazione qualora fosse provata la loro infondatezza.
Quante pagine esistono nei social network con centinaia di migliaia di contatti che promuovono cure miracolose?
Ad esempio le cure a base di acqua e limone che mettono in discussione l’ordine dei medici promuovendo una vera e propria battaglia contro l’authority?
L’aspetto più preoccupante è che la maggior parte delle persone che sostengono queste teorie non sono analfabete, ma medio-acculturate. Infatti troviamo spesso laureati, completamente privi di giudizio critico e con una capacità di contestualizzazione degli argomenti molto basso!
Come fanno a non immaginare che come può essere vera la teoria del complotto, può altresì essere vero che ciò che hanno letto sia solo un mare di scemenze?
Non stiamo parlando degli analfabeti funzionali, che leggono ma non capiscono. Piuttosto parliamo di persone che capiscono, ma non sono in possesso di sufficienti capacità, nozioni e strumenti per comprendere se ciò che stanno leggendo è una falsificazione oppure no.
Ebbene questi soggetti non cercano informazioni imparziali, ma si affidano a coloro che decantano di dire il vero. Insomma un po’ come i santoni che vogliono vendere la loro forma di religione!
Di conseguenza si diffondono, ad esempio, i terrapiattisti, infrangendo tutto ciò che la NASA e i satelliti hanno messo in luce in questi decenni. Ancora troviamo coloro che manifestano per i complotti delle case farmaceutiche, usando fonti di dubbia provenienza…
Un consiglio: prima di proseguire l’articolo guardatevi questo video (è sottotitolato, nel caso ci fosse qualche anglo-scettico). Per iscrivervi a questo splendido canale, cliccate qui.
Ora continuiamo il nostro viaggio nel mondo dei pseudo esperti che pullulano nei social network!
Ecco, a nostro avviso, i migliori: coloro che citano pagine di ricerche scientifiche da parte di persone che non hanno mai avuto alcun credito dal punto di vista scientifico.
Vengono promossi come innovatori, sebbene la scienza non si basi sulla teoria strampalata di un singolo uomo, ma sulla provata serie di esperimenti che, se non ottengono il medesimo risultato, anche la teoria in questione non gode di veridicità scientifica.
Ma come si fa a far in modo che le persone credano a queste teorie dalle scarsissime basi scientifiche?
Il meccanismo con cui si avvalorano tesi “strampalate” è il diffondere l’idea che qualcuno abbia voluto occultare alcuni studi, nascondendoli al resto dell’umanità.
Inoltre per rinforzare la tesi ci mettono di mezzo interessi economici e complotti internazionali.
Tutte queste idee innescano un effetto enorme sulla psicologia di massa. Infatti sempre più persone mettono in discussione fonti scientifiche autorevoli grazie ai personaggi “dimenticati” dalla scienza (ci sarà un motivo?). Purtroppo oggi riscoperti grazie ai social network vengono nuovamente eletti a scienziati e soprattutto salvatori dell’umanità!
Il problema più grosso è che gli “esperti” del web che condividono informazioni mendaci sono sempre più numerosi, senza che la maggior parte di loro conosca neppure l’A-B-C degli studi scientifici.
Fake News e Sport
Questo fenomeno appena esposto si ripercuote in ogni ambito e contesto. Persino nel mondo dello Sport e della formazione troviamo molti soggetti che diffondono informazioni secondo la loro esperienza, ma senza possedere una base culturale solida alle spalle per contestualizzare gli argomenti nel modo corretto.
Ne sono un esempio coloro che vendono schede di allenamento per inneggiare ad un dimagrimento localizzato prima dell’estate. Inoltre troviamo coloro che affermano che l’unica forma di dimagrimento possibile sia quella che presta attenzione all’indice glicemico degli alimenti e non alle calorie introdotte.
Tutte informazioni superficiali, decontestualizzate e il più delle volte false!
Così si alimenta un mercato sulla diffusione dell’ignoranza e dei luoghi comuni. La situazione più preoccupante è che spesso questi “esperti” eletti “guru” dalla popolazione sono in verità muniti:
- Di una buona capacità di vendita
- Ma una scarsissima competenza reale!
E poi abbiamo altri imbonitori: come chi inneggia a diete miracolose e brucia grassi, o peggio ancora disintossicanti.
Ebbene questo problema non colpisce solo l’utente inesperto, pienamente giustificato nel non-conoscere una materia che non ha studiato, ma soprattutto gli addetti ai lavori. Professionisti che, purtroppo, promuovono integratori e alimenti bruciagrassi o bevande che garantiscono i “miracoli” tanto sognati da chi vuole il massimo del risultato con zero fatica.
I social network ormai sono affollati da questi soggetti, una sorta di tsunami!
Conoscete qualcuno che ha davvero ottenuto un risultato strabiliante senza alcuna fatica?
Peccato che molti Corsi di Nutrizione Sportiva, così come alcuni corsi per diventare personal trainer tenuti da trainer anche famosi parlino di acido lattico quale causa dei dolori muscolari seguenti il giorno dell’allenamento. Ancora troviamo “esperti” che sponsorizzino diete prive di conferme scientifiche: dalla dieta del gruppo sanguigno fino al mettere in discussione il potere delle calorie degli alimenti…
Diverse sono le leggende metropolitane nel fitness e nello Sport che continuano ad essere diffuse dagli stessi addetti ai lavori.
Una delle peggiori è sicuramente inneggiare ad allenamenti selettivi per gli addominali alti e bassi.
In realtà sarebbe più consono parlare di muscoli addominali e flessori dell’anca, tenendo a mente il decorso delle fibre per comprendere al meglio l’anatomia, la biomeccanica e la fisiologia umana.
Forse un giorno riusciremo anche nel mondo del fitness a portare un’informazione vera e consapevole. Ci auguriamo che la diffusione di leggende metropolitane possa davvero essere relegata ai confini. Infatti i falsi miti non fanno altro che alimentare l’ignoranza di coloro che invece dovrebbero essere correttamente informati e preparati nel loro mestiere.
Siamo nell’epoca in cui si presta più attenzione al marketing, invece che leggere un buon libro e studiare, ma studiare realmente!
Ebbene non stiamo incolpando i social network, ma piuttosto facciamo attenzione agli approfittatori di chi è in buona fede!
A cura del Dottor Giulio Merlini