Giornalismo Sportivo, curiosità storiche!
Un tempo il giornalismo sportivo era ben diverso da come lo conosciamo oggi, meno spettacolare e soprattutto gli argomenti erano piuttosto retorici. Oggi sarebbero davvero noiosi e per certi versi ci farebbero sorridere!
Il giornalismo sportivo è stato costretto dall’evoluzione tecnologia della radio, della televisione e di Internet, a specializzarsi per trovare lettori.
Inoltre il giornalismo e lo sport si sono aiutati a crescere a vicenda, abituandosi l’uno ad essere referente dell’altro!
Le prime innovazioni sul modo di raccontare lo sport, in particolare il calcio, arrivano nel 1945. Infatti Aldo Missaglia e Luigi Scarambone giornalisti del settimanale Milaninter introdussero le pagelle. Valutazioni effettuate in trentesimi come all’Università.
Ma fino agli anni ’60 del secolo scorso il giornalismo sportivo presentava un taglio molto cronicistico e tecnico accompagnati da una grafica poco appagante.
Nel 1954 iniziarono le prime trasmissioni televisive che diedero spunti al giornalismo sportivo obbligandolo ad una lenta evoluzione. Evoluzione iniziata con le prime trasmissioni radiofoniche del 1924, ma ora liberate dagli obblighi propagandistici del regime fascista. La radio iniziò ad essere una concorrente dei giornali, fenomeno che stimolò la reciproca ricerca di novità appetibili per il pubblico.
Le pagelle furono poi riproposte, con voti da 1 a 10, da Gianni Brera giornalista de Il Giorno nel 1956: diventarono uno strumento popolarissimo di grande successo!
Nello stesso periodo si sviluppò l’attenzione verso il lato più umano degli sportivi. Inoltre l’interesse si rivolse anche ai tifosi: ci si dedicava al gossip e a ciò che accadeva nelle curve degli stadi e nei fan club!
Nel 1959 con le trasmissioni Tutto il calcio minuto per minuto e più tardi con Novantesimo minuto del 1970, il giornalismo sportivo iniziò a specializzarsi sugli argomenti di approfondimento. Di conseguenza i dettagli sugli allenamenti e l’attenzione alle relazioni crebbero di importanza.
Insomma la carta stampata perse un po’ alla volta il monopolio della cronaca a causa della radio prima e delle televisione poi. Così il giornalismo sportivo iniziò a dedicarsi un poco di più alla chiacchiera!
Il Corriere dello Sport diretto da Antonio Ghirelli fra il 1964 e il 1971, cambiò la grafica del giornale rendendola più accattivante. Inoltre la nuova direzione spostò gli argomenti sulla cornice degli eventi e usò un linguaggio più ad effetto, creando nuove parole come “il Mazzolissimo”. Neologismo dedicato a Sandro Mazzola che portò l’Italia alla vittoria degli europei di calcio nel 1968.
Negli anni ’70 ci fu un importante cambiamento di modello con l’era del calcio di Gigi Riva e Gianni Rivera che di fatto battè il ciclismo di Fausto Coppi e Gino Bartali. La Gazzetta dello Sport, fondata nel 1896, fu la promotrice di questa trasformazione. Infatti il suo modello la portò, tra il 1982 e il 1983, ad essere il quotidiano sportivo più veduto.
Ebbene in quel periodo i lettori dei giornali sportivi salirono fino a sei milioni!
Nel 1982 avvenne una rivoluzione nei giornali. In quel periodo dei mondiali di calcio spagnolo il giornalismo sportivo era poco vivace, di conseguenza tutti i quotidiani sportivi divennero molto critici. Basti pensare che furono criticati perfino i preparativi della Nazionale di Bearzot…
Nel momento della vittoria ci fu un cambio di atteggiamento dei quotidiani. Il Corriere dello Sport uscì con un titolo che si può definire retorico: “Eroici”. Ebbene fece una tiratura di 1.699.966 copie, un record assoluto per quel periodo!
Insomma le persone si identificarono nella squadra di calcio e tutti i media ottennero un successo mai visto fino a quel momento.
Oggi questi fenomeni sono poco realizzabili dalla carta stampata per due fattori: il primo fattore è dovuto a Internet che anticipa gli eventi e quindi non sono più inaspettati. Si è perso l’effetto sorpresa. Il secondo fattore è dovuto alla condizione che l’Italia viveva, in quel periodo, una profondissima crisi (economica, sociale e industriale) quindi la vittoria era motivo di evasione.
Da allora le trasmissioni televisive si sono moltiplicate e il continuo rimando e gioco tra i differenti mezzi di comunicazione, compreso Internet, è stato ed è tutt’ora funzionale ai media. Questa situazione invece di provocare saturazione e rigetto è stata ed è ancora fonte di successo, partecipazione e accanita passione!
A cura del Dottor Stefano Murisengo
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Tag:scienze motorie