Il dimagrimento localizzato, falso mito o realtà?
Il dimagrimento localizzato ovvero lo spot reduction
Falso mito o verità?
Il dimagrimento localizzato o spot reduction è riferito alla perdita localizzata del grasso sottocutaneo, in particolare in alcune zone specifiche del corpo.
Nonostante la convinzione comune che il dimagrimento localizzato non sia legato ad un allenamento specifico, in realtà la letteratura è in disaccordo su questo argomento.
Infatti molte review affermano che lo spot reduction NON esiste (Gwingup et al. 1971; Katch et al. 1984).
Al contrario altre affermano che questo fenomeno È REALIZZABILE grazie all’allenamento mirato (Mohr 1965; Noland & Kearney 1978).
Ebbene, due sono le variabili da tenere in considerazione quando si parla di dimagrimento localizzato:
- la zona del corpo da sottoporre a sperimentazione;
- la modalità di allenamento da proporre.
Il dimagrimento localizzato: la valutazione del grasso sottocutaneo
La modalità di rilevazione del grasso sottocutaneo è di fondamentale importanza, infatti l’utilizzo della plicometria potrebbe non essere così precisa. Al contrario l’analisi tramite una risonanza magnetica sembrerebbe garantire una stima più precisa sulle riduzioni del grasso sottocutaneo (Kostek et al. 2007).
Dimagrimento localizzato e aumento del flusso sanguigno nel muscolo target
Durante l’attività aerobica è stato riscontrato un incremento del metabolismo dei lipidi nei muscoli adiacenti al muscolo esercitato, rispetto a quelli adiacenti al muscolo a riposo (Stallknecht et al. 2007).
Questo dimagrimento localizzato è stato spiegato grazie ad un maggior afflusso di sangue nel muscolo sottoposto a sperimentazione.
Di conseguenza a causa di tale fenomeno la temperatura corporea nel muscolo target è aumentata.
Inoltre anche l’afflusso di ormoni e neurotrasmettitori lipolitici è aumentato, come l’epinefrina e la norepinefrina, incrementando la lipolisi.
Ancora la norepinefrina non è solo un ormone, ma anche un neurotrasmettitore del sistema nervoso simpatico, perciò una stimolazione selettiva del tessuto adiposo adiacente ai muscoli contratti potrebbe favorire questo meccanismo.
Dimagrimento localizzato: denervazione e adipociti
Studi sull’uomo (Dodt et al. 1999) hanno dimostrato che sono presenti differenze regionali nell’attività nervosa simpatica e che la stimolazione diretta di un nervo simpatico cutaneo aumenta la lipolisi nel tessuto adiposo innervato dal nervo stimolato.
Inoltre, la denervazione di un cuscinetto adiposo retro-peritoneale induce un aumento del peso del cuscinetto adiposo e del volume degli adipociti, indicando che la lipolisi è diminuita quando non è presente l’innervazione simpatica (Cousin et al. 1993).
Il dimagrimento localizzato: lipolisi e citochine
Un altro meccanismo per spiegare l’aumento della lipolisi adiacente ai muscoli contratti potrebbe essere il rilascio di sostanze paracrine dai muscoli interessati che diffonderebbero dal muscolo al tessuto adiposo.
Perciò questa condizione stimolerebbe il dimagrimento, Infatti è stato dimostrato che la contrazione dei muscoli scheletrici rilascia interleuchina-6 (IL-6), una citochina multifunzionale che può essere pro-infiammatoria o anti-infiammatoria, stimolando la lipolisi del tessuto adiposo (Lyngsø et al. 2002).
Conclusioni finali
Alla luce di quanto descritto sopra si potrebbe ipotizzare che ci sia un fondamento scientifico dietro al dimagrimento localizzato, tuttavia la maggior parte delle evidenze scientifiche fatte in vivo sembrerebbero concordare sul fatto che lo spot reduction in realtà non sia realizzabile!
A cura del Dottor Samuele Cravanzola
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BIBLIOGRAFIA – REFERENCES:
NOTA LEGALE
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