Curriculum, come muoversi nel mercato del lavoro
Molti ragazzi neo-laureati o laureandi inviano curriculum nella speranza di poter fare esperienza in qualche struttura. Come spesso accade, l’inesperienza non paga.
Alle volte il curriculum è scritto in maniera scorretta e non mette subito in risalto le potenzialità del professionista.
Invece, altre volte ci si adagia sulla propria competenza (presunta o reale) e non si presta attenzione alla presentabilità e al contesto.
Voi assumereste mai una persona con i pantaloni ad altezza ginocchia anche se possiede un curriculum di 8 pagine fitte di informazioni ed esperienze?
Oppure, siete sicuri che la lunghezza del curriculum sia determinante?
Il metodo classico di cercare lavoro: l’invio del curriculum
Ancora oggi siamo estremamente radicati sul curriculum e l’idea che un plico di carta possa sostituire noi stessi. Spesso si sente la frase: “Ma io sono laureato, devo trovare lavoro!”.
Il diritto ad un lavoro esiste finché non diventa una rivendicazione solo per il semplice fatto che respiriamo o per il semplice binomio “sono laureato=mi devono assumere”.
Brutto a dirsi, ma nessuno ha il dovere di assumervi se voi per primi non dimostrate che vi meritate un posto. Inoltre, nel momento in cui non rispondete più alle esigenze, è chiaro che qualcuno vi passerà davanti. Il lato oscuro della meritocrazia è proprio questo: nessuno guadagna un vantaggio per sempre se non è più idoneo per quel compito.
Inoltre nel momento in cui cerchiamo lavoro, il modo con cui è scritto il curriculum fa tutta la differenza del mondo. In alcuni ambienti il CV non è più necessario. Coltivare correttamente alcuni canali come Linked In può essere utile per trovare un lavoro e farsi notare dalle persone che cercano collaboratori, anche rispondendo ad annunci mirati.
Le caratteristiche per un CV di successo
Il curriculum deve possedere tre requisiti fondamentali:
- Essere sintetico;
- Essere scritto correttamente (dalla grammatica alla scelta delle parole);
- Pertinente al ruolo per il quale ci si candida.
Ma prima di tutto: scriviamo una breve lettera di presentazione del perché vogliamo ricoprire proprio quel ruolo in quella struttura.
Niente mail generaliste e andiamo dritti al punto. Nella lettera di presentazione dobbiamo specificare perché abbiamo notato proprio quella struttura e siamo spinti a richiedere un colloquio.
In questo caso sottolineare le nostre passioni e competenze risulta cruciale per la fase successiva di selezione.
Alcuni errori della lettera di presentazione
1. Scrivere solamente chi siamo noi
Porsi sopra le righe non è sempre una buona idea. Sottolineare i nostri titoli come primo approccio non sempre risulta una buona idea.
Mettiamoci nei panni di un datore di lavoro che avrà ricevuto decine di CV uguali e lettere di presentazione frettolose.
Scriviamo perché abbiamo scelto la SUA struttura e perché noi dovremmo essere giusti per un dato compito.
2. Non mettersi nei panni del datore di lavoro
Dopo che abbiamo scritto la nostra lettera di presentazione, immaginiamoci di impersonare il datore di lavoro.
- Perché dovrebbe scegliere proprio noi?
- Stiamo trasmettendo il nostro interesse per il lavoro o stiamo dimostrando di fare un “copia-incolla” della stessa mail inviata a più strutture? (Bad idea).
Il curriculum: lunghezza e attenzione al dettaglio
Alcune persone sono più impegnate a strutturare un curriculum lungo invece che conforme alle richieste.
Questo errore, sebbene non sempre lo sia, è commesso da tutti specie quando si è giovani e si ha voglia di dimostrare competenza e non la si ha.
Inoltre, non scrivete qualsiasi mansione svolta negli anni. Se volete state cercando di entrare in un centro fitness come istruttori o personal trainer, il fatto che abbiate fatto i camerieri non colpisce affatto l’interesse.
Scriviamo ciò che serve davvero.
Non abbiamo esperienza? Puntiamo molto sui nostri interessi, stage e tirocini svolti. La parola d’ordine è PERTINENZA. Ciò che scriviamo deve essere pertinente alla mansione che vogliamo ricoprire.
Attenzione ai giri di parole che non arrivano dritti al punto. Un datore di lavoro non ha tempo da perdere in parole che non trasmettono granché e dimostrano solamente di voler allungare il brodo.
Questo approccio non funziona ed è meglio evitarlo prima di vedersi rigettare tutte le mail o, peggio ancora, non ricevere alcuna risposta.
Attenzione al CV lungo e prolisso
Il CV lungo ha senso solo per alcune posizioni specifiche, dove le proprie esperienze possono essere decisive per il posto di manager o di direttore di un centro.
La lunghezza è un vantaggio che si limita a pochi posti di lavoro. Oggi premiano la SINTESI e la COERENZA.
Tutto ciò che è prolisso potrebbe perdere di efficacia comunicativa.
Anche il curriculum deve avere una comunicazione efficace.
Quali sono le informazioni fondamentali da inserire nel curriculum?
- Formazione accademica in sintesi;
- Formazione professionale;
- Esperienze cruciali e specializzazione personale.
Per formazione accademica intendiamo quella scolastica classica. Ne sono un esempio il diploma, la laurea o il dottorato di ricerca.
La formazione professionale sono i corsi svolti extra-accademici per ampliare le proprie competenze nel mercato del lavoro. Attenzione! Se avete svolto 1000 corsi esterni, non è necessario menzionarli tutti. Invece, è consigliabile inserire i due o tre più recenti per poi passare alle proprie esperienze lavorative più salienti.
Anche nel momento in cui si citano i due o tre corsi più recenti svolti è importante che si presti attenzione a quali si inserisce.
Infatti, se vogliamo dimostrare su carta di essere degli esperti in un ambito risulta fondamentale selezionare i corsi che siano pertinenti a quella mansione.
Nelle esperienze personali è necessario inserire i pochi posti determinanti che sono stati significativi per voi. Anche chi non ha maturato ancora un’esperienza poiché neo-laureato potrà però inserire la propria specializzazione e il proprio orientamento culturale.
I curriculum visuali: una nuova frontiera o solo un buon packaging?
Oggi si sta diffondendo sempre più l’idea di inviare curriculum molto più colorati, con disegni e grafici per mostrare semplicemente, con pochissimo testo, le proprie esperienze.
Può risultare una buona alternativa al classico curriculum, ma come sempre dipende la mansione che si vuole ricoprire.
Detto in sintesi, il curriculum visuale è da una parte un vantaggio, ma dall’altra parte se il ruolo che si vuole ricoprire necessita di una solida parte testuale, potrebbe rivelarsi un fallimento. Alcuni datori potrebbero apprezzare, ma molti altri detestare questo tipo di approccio. Il consiglio è inviare una doppia versione del CV.
Per esempio un grafico che crei un curriculum visuale può essere un colpo di genio. Perché? Al stesso tempo mostrerà le sue competenze grafiche elaborando una sintesi sulla formazione accademica e professionale. In questo caso si fa bingo!
Dunque, è innegabile che il “packaging” faccia il suo effetto, ma dobbiamo contestualizzarlo a casi specifici.
Esistono metodi alternativi al classico curriculum?
Sì, è il nostro smartphone. Un mezzo immediato ovunque siamo. Stiamo parlando di internet! Infatti, utilizzare correttamente i portali professionali può rivelarsi un’ottima idea rispetto a portare con sé un curriculum o ad inviarlo.
Il vantaggio è che i datori di lavoro possono in qualsiasi momento visionare il curriculum semplicemente accedendo a Linked In o al sito web personale del candidato.
Sottovalutare le potenzialità della rete potrebbe rivelarsi un errore madornale.
Mi rendo conto che siamo ancora ancorati a metodi tradizionali. La maggior parte delle persone si limita ad inviare un curriculum e ad attendere la provvidenza. La verità è che la propria competenza deve spaziare su più fronti: da esperienze importanti alla propria presenza web.
Siamo un paese che ancora si basa sul colloquio fisico, quando molte aziende confidano su un colloquio tramite Skype. Abbiamo la tendenza a consegnare curriculum a mano quando potremmo utilizzare strumenti digitali che ci avvicinino di più alle persone di nostro interesse e al nostro target.
Sottolineo come il web abbia moltissime potenzialità, ma alcuni servizi di lusso sono poco vendibili sul web. Per ragioni di chiarezza si possono inserire ugualmente i propri servizi professionali per trasparenza nei confronti dei futuri clienti, senza che si creino malintesi di qualsiasi natura.
Corebo – Formazione e Aggiornamento per lo Sport e la Nutrizione