Allarmismo alimentare: quali alimenti fanno male?
Anche chi è fit si fa prendere dall’ansia nei confronti di alcuni alimenti specifici. Si chiama: allarmismo alimentare!
Una lotta che non finirà mai e che è iniziata diversi decenni fa.
Dal burro passato al patibolo perché troppo grasso, ai grassi in generale perché dannosi per il cuore, agli zuccheri aggiunti perché innalzano troppo la glicemia e fanno ingrassare.
Per non parlare del latte, poco adatto all’alimentazione umana, a detta dei “guru” del web e di ricerche “scientifiche” condotte non si sa bene come. Ah giusto! Ci stiamo dimenticando dell’olio di palma.
Ma cosa c’è di vero dietro questo allarmismo alimentare dilagante in ogni dove?
L’allarmismo alimentare: difendersi dalle bufale per vivere serenamente!
Anche nei corsi di nutrizione e integrazione sportiva non si scappa: qualcuno che pone domande sul latte, olio di palma e carne si trova sempre.
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Dal burro all’allarmismo alimentare passando per il latte vaccino
Anni spesi a declinare le fantastiche proprietà della margarina, considerata una valida alternativa al burro, in quanto di origine vegetale.
Peccato che presto ci si accorse che la temperatura di fusione della margarina, al contrario del burro, fosse più alta rispetto alla nostra temperatura corporea e che i danni all’apparato cardiovascolare fossero ancora più seri rispetto ad un consumo moderato di burro!
Infatti, oggi il burro è stato assolto attraverso una serie di proprietà interessanti: fonte di vitamina D e in modeste quantità potrebbe essere addirittura utile per la salute del nostro cuore. Eppure abbiamo passato due decadi e oltre a mettere in discussione il burro!
Il terrorismo alimentare continuerà a mietere vittime.
Adesso, è la volta dell’olio di palma, un olio economico e dal’alta resa industriale, denigrato in quanto costituito per più del 50% da acidi grassi saturi.
Ricordiamoci che circa il 70% dell’energia del nostro cuore è prodotta a partire da acidi grassi a lunga catena. Strano vero?
Poi, ci sono coloro che scelgono prodotti con oli alternativi per ragioni ambientali. Ma esiste una vera alternative all’olio di palma in tal senso? Per ora parrebbe di no. L’olio di semi di girasole non ha la medesima resa industriale e questo influirebbe anche sulla possibilità di distruggere ancor più territorio di quanto non ne sia stato distrutto.
Insomma è difficile uscirne!
E la carne tanto amata dai frequentatori di palestra? Anche la carne è un imputato speciale, ma non tutta la carne. Si parla di carne rossa e lavorata, come gli insaccati, da consumare con moderazione. La carne bianca non parrebbe portare ai medesimi problemi.
E poi c’è il LATTE!
Il latte merita un discorso a sé perché tutta questa campagna denigratoria nei confronti del latte vaccino ha del ridicolo.
Questo è uno degli alimenti più colpiti dall’allarmismo alimentare.
A partire da chi afferma che sia una bevanda non adatta al consumo umano. Peccato poi scoprire che l’uomo possiede una mutazione genetica per la digestione del lattosio. Non tutti, ma una buona parte della popolazione sicuramente.
Un passaggio evolutivo interessante così come ce ne sono stati diversi nell’arco della nostra storia. Per questo oggi esistono materie come la nutrigenetica e la nutrigenomica, due campi che indagano su come il nostro DNA sia in grado di migliorare la risposta ad una dieta e come gli alimenti influenzino il nostro corredo genetico.
Ci sarebbe da scrivere un libro su “latte e bufale alimentari“.
Dai grassi ai carboidrati: quale macronutriente fa male?
Nessuno e tutti. Se esageriamo persino una banale insalata può diventare un problema.
Non molti decenni addietro si intraprese una lotta contro i grassi e iniziò la diffusione di prodotti light sul mercato. Si scoprì presto però come ridurre i grassi non portò ad una diminuzione delle patologie del benessere con un’assoluzione di questo macronutriente.
Ebbene, risulta altrettanto vero che la categoria dei grassi è una categoria eterogenea. Parliamo di grassi saturi o altri grassi? Un eccesso di acidi grassi saturi si è rivelato essere dannoso per la salute del cuore, ma un consumo moderato porta addirittura ad effetti positivi verso l’apparato cardiovascolare.
Una volta assolti i grassi, almeno in parte, venne la volta dei carboidrati.
La raffinazione pare essere diventata la fonte di tutti i mali. Anche qui si scopre la raffinazione sia una purificazione dalle parti del grano che possono essere più facilmente attaccabili da microrganismi e parassiti.
In altre parole, la raffinazione garantisce un più alto livello di sicurezza alimentare. E coloro che amano l’integrale devono sapere che nella maggioranza dei casi viene sempre tutto raffinato, con aggiunta di crusca in seconda battuta.
I carboidrati portano ad un innalzamento nella produzione di insulina e ad una maggior probabilità di acquisire peso. Non è proprio così.
Più che condannare i carboidrati in generale andrebbe fortemente ridotto l’utilizzo di zucchero.
Se è per questo anche la fibra alimentare sono carboidrati. Affermare che i carboidrati facciano male, così come i grassi, è un’affermazione priva di senso e poco scientifica. Il termine carboidrati include diverse molecole.
E ricordiamo come i carboidrati siano fondamentali per il corretto funzionamento del nostro cervello.
Alcuni medici oggi iniziano (in verità hanno iniziato già da diversi anni) a considerare le proteine il nuovo nemico.
L’assurdità con cui si cerca di trovare una soluzione alle malattie causate da un eccesso di benessere sfocia in considerazioni che non hanno alcunché di scientifico. Specie se certe affermazioni vengono pronunciate da coloro che dovrebbero possedere una cultura medio-alta in alcuni campi specifici.
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Allarmismo alimentare: come difendersi
L’allarmismo alimentare continuerà a spostarsi a ritmi alterni su prodotti differenti, per poi scoprire che tutto questo non produce un progresso, ma semmai un’involuzione.
Spesso le notizie eclatanti fanno breccia su coloro che ragionano “di pancia” e sono facilmente manovrabili con qualche parola ben scritta.
E per coloro che sono medio-acculturati basterà parlare a nome di una scienza astratta e condividere qualche ricerca non contestualizzata per avere una folla di persone pronte a modificare le proprie abitudini. E se a questo ci aggiungiamo il volto o il nome di una persona nota, il pacchetto è pronto per essere venduto!
Un piccolo consiglio: avvaletevi di un esperto del settore abilitato e non solo del monitor del vostro smartphone. Ne guadagnerete in salute, senza stravolgere le vostre abitudini inutilmente.
A cura del Dottor Giulio Merlini
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