La motivazione per l’allenamento: Quali tecniche usare?
Quanti personal trainer ogni giorno devono confrontarsi con un aspetto così importante come la motivazione per l’allenamento?
La risposta è davvero semplice: tutti, nessuno escluso!
Sappiamo bene come l’aspetto relazionale sia fondamentale anche al di fuori dell’ora di lezione. Infatti, una gestione errata porta, prima o poi, a perdere il cliente.
Ma quali tecniche possono essere utilizzare per motivare il cliente in modo da aumentare le possibilità di continuità dell’allenamento evitando un precoce abbandono?
In questo articolo descriveremo tre semplici tecniche motivazionali.
La motivazione per l’allenamento
Esistono molti modi per motivare il cliente, ma alcuni sono più immediati e di facile applicazione anche per quei personal trainer che potremmo definire meno portati a coltivare le relazioni sociali.
Rendere il cliente partecipe delle scelte
Una delle possibilità per aumentare la motivazione è, ad esempio, coinvolgere il cliente nelle scelte di alcuni tipi esercizi (preferisci fare squat o la pressa?). Infatti, questa tecnica ha lo scopo di “dare valore al pensiero del cliente” e allo stesso tempo trasferiamo un po’ di responsabilità sul cliente nello scegliere il tipo di attività.
Di conseguenza, è compito del personal trainer capire a priori l’opportunità o meno di applicare questa modalità valutando, in particolare, due aspetti:
- Il mio cliente ha una buona conoscenza degli esercizi, lo sto mettendo in difficoltà?
- Il mio cliente preferisce affidarsi completamente a me perché ricerca una guida?
Sicuramente questi aspetti possono essere già indagati durante la valutazione iniziale del cliente con un semplice colloquio.
Infine, proviamo a spiegare il perché delle nostre richieste: ovvero, stiamo fornendo una scelta tra esercizi di pari efficacia, ma più vicina ai gusti del cliente!
La motivazione per l’allenamento: proporre attività familiari
Un’attività vicina alle abitudini del cliente rende l’esperienza di allenamento davvero piacevole e stimola il desiderio di ritornare ad allenarsi.
Al contrario, esercizi che sono eccessivamente impegnativi allungano la distanza tra ciò che il cliente è capace di fare e il suo potenziale.
Pertanto, l’esperienza risulterà frustrante e allontanerà inevitabilmente la voglia di esercitarsi.
Di conseguenza, il personal trainer può proporre, ad esempio, attività simili al passato sportivo del cliente. Ad esempio, una nuotatrice preferirà un lavoro più ritmico. Un attaccante del calcio preferirà un’attività con un carattere più sfidante.
La motivazione per l’allenamento: dare il massimo e non essere perfetti!
Gli esseri umani per loro natura non sono perfetti. Purtroppo, la nostra cultura contemporanea e la vita raccontata dai vari social creano aspettative che risultano di fatto inapplicabili. E purtroppo potremmo trovarci davanti a situazioni difficili come i disturbi del comportamento alimentare, facilitati da certi ambienti e la palestra non è esclusa.
Il personal trainer può educare il cliente ad un atteggiamento mentale differente. Infatti, è possibile sostituire il pensiero “della perfezione” con quello di “fare il meglio“.
La ricerca della perfezione porta alla delusione e alla sensazione di fallimento. Al contrario, sviluppare il concetto di “dedicarsi e applicarsi in una attività dando il massimo” è l’unico modo di eccellere realmente!
Pertanto, risulta importante fornire feed-back positivi sui progressi e i piccoli passi circa l’attività svolta.
Invece, i momenti di difficoltà (a cui il cliente sarà stato preventivamente preparato) devono essere vissuti come un’opportunità di fare scelte differenti e personalizzate il lavoro!
Ogni corso per personal trainer dovrebbe dedicare un parte per trattare questi argomenti, gli spunti di lavoro sono davvero numerosi.
La motivazione per l’allenamento quale messaggio portarsi a casa?
È indubbio che ogni trainer abbia un’enorme opportunità (e responsabilità) nell’aiutare i suoi clienti a sviluppare un atteggiamento positivo nei confronti dell’allenamento.
Inoltre, potrà insegnare al cliente a comprendere come molti dei falsi miti sull’attività fisica possano essere di ostacolo al raggiungimento degli obiettivi e di conseguenza anche sulla propria qualità di vita.
A cura del Dottor Stefano Murisengo