Pressa palestra: l’esercizio alternativo allo squat
Gli appassionati della sala pesi hanno sentito parlare e hanno provato un esercizio molto conosciuto: la pressa palestra.
Infatti, è un esercizio che ritroviamo sotto diverse forme e spesso sulle macchine la si ritrova con il nome di Leg Press.
Di solito, nella maggioranza delle schede da palestra, si ritrova
la pressa per i neofiti .
Innanzitutto sveliamo il primo falso mito: non è un esercizio per principianti. Al contrario, necessita di accortezze per evitare infortuni da eccessi di carico.
Pressa palestra: alternativa valida per lo squat?
La pressa può rappresentare un’alternativa allo squat per allenare le gambe, sebbene abbia alcune differenze sostanziali. Identifichiamone principalmente tre:
- minor reclutamento dei muscoli stabilizzatori;
- maggiore enfasi sulle cosce;
- possibilità di prestare maggior attenzione all’aumento di carico.
Questi tre aspetti ci fanno intuire che per quanto siano considerate alternative equivalenti, questi due esercizi andrebbero utilizzati in maniera differente a seconda:
- dell’obiettivo del cliente;
- del livello di esperienza.
Come lo squat con bilanciere può mettere, se eseguito male, a repentaglio l’integrità della nostra colonna, anche la leg press, per la possibile retroversione del bacino, può predisporre ad un maggior rischio lombare.
Pertanto, scegliete l’esercizio più adatto in base alla persona che avete di fronte. Infatti, ogni caso è a sé.
Pressa palestra: come appoggiare la schiena?
Durante l’esecuzione è bene mantenere le curve fisiologiche della colonna. Infatti, per permettere questo è consigliabile deprimere le scapole e portare il petto in fuori, un po’ come se fossimo alla panca piana.
Per tutelare le articolazioni e garantire una posizione di sicurezza facciamo in modo che le tibie siano perpendicolari alla piastra, nel momento in cui il ginocchio arriva a 90° di flessione.
Uno spunto pratico alla pressa
Pressa palestra per il neofita
Se proprio vogliamo proporre la pressa ad un soggetto neofita, è necessario fare una serie di considerazioni:
- alte ripetizioni: dalle 15 alle 20;
- bassi recuperi (dai 30 secondi al minuto circa);
- dalle 3 alle 5 serie circa.
La pressa permette così, rispetto allo squat, di usare meno gli stabilizzatori e concentrarsi maggiormente sul movimento nella sua globalità.
Pressa palestra per il soggetto esperto
Le cose cambiano se siamo di fronte ad un atleta o comunque ad una persona ben condizionata.
Le considerazioni fatte per il soggetto de-condizionato necessitano di alcune modifiche:
- intensità più elevate e ripetizioni più basse: dalle 4 alle 12 circa;
- recuperi da incompleti a completi a seconda dell’obiettivo: da 1 minuto a 3 e più minuti;
- Volume variabile in base al numero di esercizi totali inseriti per il medesimo gruppo muscolare.
Perché un pesista dovrebbe usare la pressa in sostituzione allo squat?
La ragione principale è quella di provare un carico senza la preoccupazione di prestazione attenzione al controllo del bilanciere.
Può sembrare un aspetto inutile, ma anche l’esperto è in grado di trovare alcuni giovamenti dalla pressa:
- testare carichi elevati per “mettersi alla prova”;
- cambiare l’entità dello stimolo meccanico.
Detto questo, è bene non confondere l’utilità di provare uno stimolo differente con un esercizio come la pressa e quando, invece, vogliamo condizionarci in maniera specifica per un gesto sportivo.
Ad esempio, qualora fossimo powerlifter sarà necessario allenarsi nella tecnica specifica del gesto.
Attenzione, poiché la pressa in questa tipologia di sportivi crea un condizionamento differente e può portare a deviazioni tecniche, se non contestualizzata a casi specifici. Infatti, per loro lo squat risulta la scelta più idonea.
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