La tendinopatia glutea e sport: cosa sapere
La tendinopatia glutea è una patologia chiamata anche sindrome del grande trocantere. Colpisce dal 10 al 25% della popolazione ed è in grado di influire pensantemente sulla qualità di vita del paziente. Spesso ne sono affette donne tra i 40 e i 60 anni di età.
Nello specifico, fino al 23,5% delle donne e l’8,5% degli uomini di età compresa tra i 50 e i 79 anni (Segal et al. 2007).
In caso di problemi deambulatori si ricorre al ghiaccio, al riposo e a farmaci anti-infiammatori per lenire il dolore.
Alle volte si ricorre a iniezioni di corticosteroidi e si rimanda la chirurgia solo ai casi in cui si presentassero calcificazioni e complicazioni (Grimaldi et al. 2015).
Che cos’è la tendinopatia glutea
La tendinopatia del gluteo è la più frequente delle tendinopatie del distretto inferiore. Sebbene in questo portale si parli soprattutto di sport, questa patologia colpisce soprattutto i sedentari, più che gli sportivi.
Possiamo però dire, attraverso un’analisi della letteratura scientifica, che colpisce tra gli sportivi soprattutto le donne praticanti le lunghe distanze: maratone e triathlon.
La diagnosi della tendinopatia glutea
Solitamente questa patologia viene diagnosticata come borsite trocanterica, ma non è propriamente così. Parrebbe maggiormente qualcosa inerente al muscolo medio e piccolo gluteo, quale tendipatia inserzionale non infiammatoria (Grimaldi et al. 2015).
L‘infiammazione è secondaria e potrebbe essere presente anche una borsite trocanterica, ma non è detto.
Si parla di un incremento dell’intensità e/o della frequenza del carico tensionale che potrebbe causare un adattamento negativo e ad un successivo effetto catabolico.
L’eccessiva adduzione dell’anca durante posizione statica e alcuni comportamenti dinamici, possono portare a questa condizione.
La coxa vara porta a forze compressive più elevate rispetto ad angoli normali. In tal senso, la probabilità di andare incontro ad una tendinopatia glutea diventa maggiormente elevata.
Il Patrick-FABER test per la diagnosi
Per valutare un disordine dell’anca è possibile utilizzare questo test. Chiamato anche FABER test (Flessione ABduzione e Rotazione Esterna – External Rotation).
Come si esegue. Il soggetto in posizione decubito supina, per mezzo di un operatore, esegue una rotazione esterna dell’anca per valutare sensazioni dolorifiche a livello articolare.
Risultati. Se la sensazione di dolore è dal medesimo lato dell’arto flesso, abdotto ed extraruotato abbiamo un probabile disturbo a livello dell’articolazione. Nel caso il dolore fosse posteriore nell’arto contro-laterale, saremmo di fronte ad una disfunzione sacro-iliaca.
Esercizio fisico e tendinopatia glutea
Per quanto concerne la tendinopatia glutea, il laureato in Scienze Motorie è bene che si prefigga il compito di collaborare con un fisioterapista che possa testare il soggetto.
Dopodiché sarà possibile attuare un percorso di attività fisica improntato sull’attenuazione del dolore, mediante la proposta di alcuni esercizi specifici.
Tra questi troviamo:
- lavori di flessibilità muscolo tendinea al piriforme;
- stretching alla banda ileotibiale;
- lavori di potenziamento sul piano sagittale (come ad esempio, il leg raise e le estensioni delle cosce da proni).
Attenzione. Sarà importante che gli esercizi siano effettuati per entrambi gli arti, per garantire in egual misura il potenziamento e la stimolazione muscolare.
Infine, ogni caso avrà bisogno di una dovuta e corretta personalizzazione del lavoro.
Corebo – La Scienza al Servizio dello Sport
BIBLIOGRAFIA – REFERENCES:
- Grimaldi A et al. (2015). Gluteal Tendinopathy: A Review of Mechanisms, Assessment and Management, Sports Med; 45(8): 1107-1119;
- Segal NA et al. (2007). Greater trochanteric painsyndrome: epidemiology and associated factors. Arch Phys MedRehabil;88(8):988–92.
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