Esports: perchè potrebbero a tutti gli effetti essere riconosciuti
Una parola che non dice granché a molte persone, almeno per ora. Una rivoluzione senza precedenti nelle modalità con cui potrebbe essere definito uno sport, stravolgendo ciò che abbiamo conosciuto fino ad ora.
Un mondo che fa storcere il naso a diversi addetti del settore delle Scienze Motorie, ancora radicati al concetto di sport basato sul motto “citius, altius, fortius“. In un futuro non troppo lontano dovranno però presto ricredersi, dato il numero crescente di appassionati e caratteristiche che non hanno nulla da invidiare ad altri sport “tradizionali”.
Gli esports vengono definiti da alcuni semplicemente videogames, quasi in tono spregiativo. Eppure se ci date qualche minuto, sarete costretti quantomeno a pensarci bene prima di poter dire che non hanno le carte in regola per poter essere definiti sport, in un futuro non troppo lontano da oggi.
Cosa sono gli Esports?
La definizione corretta è: competizioni professionistiche di videogames. Coloro che stanno per sorridere, capiranno in questo articolo che hanno i numeri e non si tratta di giocare al tradizionale Game Boy. Già adesso si parla di realtà virtuale e costruzioni di stadi fatti ad hoc per spettatori e giocatori professionisti. Dateci modo di spiegarvi la spettacolarità che avranno, i numeri previsti e soprattutto quanto rivoluzioneranno l’idea che abbiamo ancora oggi del termine “sport”.
I numeri e le statistiche nel 2019
Numeri da capogiro già da quest’anno
Si prevede già nel 2019 un fatturato di oltre il miliardo di dollari. Non abbiamo sbagliato a scrivere, nel caso pensaste che sia una cifra campata in aria. Si stima che entro il 2021, ad appena due anni da oggi, i numeri potrebbero quasi raddoppiare e toccare oltre il miliardo e mezzo di dollari.
Non c’è da meravigliarsi se si alzano le orecchie ai grandi organismi mondiali che si occupano di sport, perché sono numeri che farebbero venire la pelle d’oca a chiunque, specie se queste discipline sono molto più vicine agli sport tradizionali di quanto si possa pensare.
Gli spettatori
Milioni di appassionati in tutto il mondo di tutte le età guardano gli esports. In Italia il 62% degli spettatori è maschile e coloro che sono soliti guardare con regolarità ogni giorno gli esports sono 350 mila persone. Avete capito bene: 350 mila persone solo nel nostro paese. I numeri si allargano a 1 milione e quasi 200 mila persone se si contano coloro che guardano esports saltuariamente.
A fine luglio, a New York, la finale di FortNite World Cup, è stata seguita da 2,3 milioni di spettatori, solo dai canali di YouTube e Twitch. Questi numeri fanno pensare che presto ci sarà una vera rivoluzione in tal senso.
I montepremi e le sponsorizzazioni
Sul fronte montepremi parliamo di campionati che portano fino a quasi 20 milioni di dollari per il primo classificato. Nulla da invidiare ai giocatori di calcio più pagati. Oltre alle singole vincite, ci sono le sponsorizzazioni e le remunerazioni date dagli stessi spettatori che possono scommettere e appoggiare finanziariamente il loro atleta.
Tre carattestiche che sembrano non mancare a questo “nuovo” mercato sono il tifo, la competizione e l’entusiasmo che suscita sia da parte dei giocatori sia degli spettatori.
Esports: più vicini agli sport tradizionali di quanto si possa pensare
Per coloro che pensano che non si richieda una preparazione fisica, si sbagliano di grosso: resistenza, capacità di calcolo, rapidità di azione e reazione sono solo alcune delle qualità fisica richieste. Questo significa che il mercato diventerà interessante anche per i professionisti delle Scienze Motorie.
E gli scettici e i più conservatori che fosse per loro saremo ancora nelle foreste nudi con archi e frecce a cacciare gli animali, dovranno arrendersi all’evidenza: questo mercato è spaventosamente in espansione e potrebbe dare vita ad una rivoluzione senza precedenti nel mondo sportivo.
Ad Amsterdam, la costruzione del Rabo Esports Stadium ha già più di due mesi di prenotazioni per quando sarà ultimato. Le prospettive degli esports sono davvero invitanti e non dovrebbe stupire che il CIO sia interessato a questo mercato.
Nel futuro ci saranno interessanti novità e noi da ottobre vi terremo aggiornati su un mercato che il professionista delle Scienze Motorie deve assolutamente conoscere e accogliere per le possibilità di lavoro future.
Corebo – Formazione e Aggiornamento per lo Sport