Allenare i muscoli con la mente: realtà o finzione?
La risposta è che sembra possibile rallentare il decadimento muscolare a seguito di un infortunio attraverso il training autogeno e concentrandosi sull’allenamento muscolare.
L’idea che mente e muscoli siano connessi sembra trovare fondamento. Una pubblicazione apparsa nel 2014 sul Journal of Neurophysiology sembra confermare che sia possibile allenare i muscoli con la mente.
I soggetti che presero parte allo studio sperimentarono un’immobilizzazione del polso per 4 settimane. Un gruppo di 14 persone su 29 hanno eseguito, per cinque giorni a settimana, un allenamento mentale, cioè i soggetti immaginavano di allenarsi.
Coloro che hanno sperimentato l’allenamento mentale dovevano astenersi dal consumo di alcol e caffeina prima dell’allenamento.
Quale tipologia di allenamento hanno sperimentato? Ai soggetti venne chiesto di immaginare una contrazione muscolare massimale con l’avambraccio per 5 secondi, intervallati da 5 secondi di recupero per un totale di 2 minuti.
Venne monitorato il lavoro muscolare mediante elettromiografia. Quello che ci interessa capire è qual è la differenza in termini di perdita di massa muscolare tra chi ha svolto un allenamento mentale e chi non ha sperimentato questo genere di lavoro.
I risultati sono stati interessanti. Il gruppo che ha sperimentato il lavoro muscolare ha perso il 25% della massa muscolare dell’avambraccio contro il 45% del gruppo che non ha svolto l’allenamento.
Le possibili spiegazioni alla base dell’allenamento mentale
Allenare i muscoli con la mente parrebbe possibile. I risultati dello studio non vogliono in alcun modo dire che è inutile allenarsi fisicamente, ma che in qualche modo si ha un’attivazione delle aree cerebrali deputate al controllo e allo sviluppo motorio e muscolare. Questo permette un minor decadimento degli adattamenti muscolari a seguito di un periodo di fermo causa infortunio.
Semmai questo studio apre le porte ad una serie di lavori nel campo di applicazione fisioterapico e chinesiologico che possono tornare molto utili a chi, ridotto a letto, pensa che non ci sia un modo per allenarsi o accelerare il recupero fisico. Il protocollo sperimentato merita di essere visto sotto una luce interessante per chi si occupa di movimento e attività fisica. L’allenamento mentale permetterebbe una ripresa più rapida data da una minor perdita degli adattamenti ottenuti nel periodo pre-infortunio.
Corebo – Formazione e Aggiornamento per le Scienze Motorie