HRV o Variabilità della Frequenza Cardiaca
Quante volte in allenamento abbiamo monitorato la nostra frequenza cardiaca per allenarci ad un’intensità ben precisa? Se non siamo proprio alle prime armi l’abbiamo sicuramente fatto diverse volte.
Studiare Scienze Motorie ci ha portato a conoscere alcune nozioni di base, tra cui la soglia anaerobica e allenamenti programmati sulla base della percentuale della nostra frequenza cardiaca massima.
L’allenamento è ciò che ci interessa maggiormente e pertanto è necessario essere a conoscenza di parametri un po’ meno intuitivi, ma che stanno cambiando il modo di programmare gli allenamenti, di gestire il recupero e di monitorare l’atleta nel tempo.
Uno di questi parametri è l’HRV, chiamato anche Hearth Rate Variability o variabilità della frequenza cardiaca. Cerchiamo di capire cosa sia e come funziona.
Variabilità della frequenza cardiaca o HRV: che cos’è
Per ha fatto un po’ di fisiologia umana all’Università, è a conoscenza di come il nostro cuore abbia una frequenza variabile, data da diversi fattori: dal nostro grado di idratazione al nostro stato di affaticamento, dall’intensità dell’esercizio che stiamo compiendo a quanto siamo allenati. Potremmo citare anche altri fattori, ma quello che ci interessa in questo articolo è sapere che l’attività del nostro cuore si misura grazie ad un grafico dato da un elettrocardiogramma, in cui compariranno delle “onde”, definite complesso QRS. Lo spike che vediamo, cioè le onde più alte che vediamo di un elettrocardiogramma sono le punte R del grafico.
Ma cosa c’entra questo con la variabilità delle frequenza cardiaca?
Se analizzassimo la distanza che intercorre tra due onde R, avremmo un intervallo R-R che parrebbe costante, almeno ad un occhio inesperto. In verità la frequenza cardiaca non lo è mai. Si hanno sempre delle fluttuazioni, più o meno marcate.
Il calcolo dell’HRV passa attraverso l’analisi del tempo che intercorre tra due onde R-R. Per fortuna con la tecnologia a nostra disposizione abbiamo degli strumenti molto semplici che possono aiutarci ad orientarci e calcolano l’HRV, come diverse app gratuite per il nostro smartphone.
I valori di HRV: conoscerli
Esistono dei valore i di normalità tra due onde R-R?
Il minimo dell’HRV è tra 0,87 secondi ed un massimo di 1,02 secondi.
Cosa succede con valori di HRV sotto la norma?
Significa che ci sono diverse cause possibili alla base di uno stress organico e non necessariamente è imputabile all’allenamento.
HRV elevata: cosa può essere?
Con un HRV elevata in concomitanza di allenamenti intensi significa che stiamo accumulando fatica e non potremo tenere intensità del genere molto a lungo.
HRV e recupero: come ci aiuta la variabilità della frequenza cardiaca
Conoscere e saper interpretare la variabilità della frequenza cardiaca ci permette di programmare in modo adeguato gli allenamenti e di non incorrere in situazioni che possono portarci all’overtraining. Sicuramente l’HRV farà parlare sempre più di sè, per le potenzialità che esprime e per la sua utilità nel mondo della programmazione dell’allenamento.
Rimanete sintonizzati nei prossimi editoriali per saperne di più.
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