A cosa serve il ciclo di Krebs e perché bisogna conoscerlo
Quando si studia la biochimica si finisce per non comprenderne realmente il senso e finisce per diventare una delle tante materie che si studiano con la sola finalità di superare l’esame universitario.
La realtà è un’altra. La biochimica non solo è utile, ma diventa indispensabile per comprendere come funzioniamo e quanto siamo complessi. La complessità della biochimica fa capire facilmente il perché tutti coloro che cercano di dare risposte semplici a problemi complessi cadano inevitabilmente in errore.
Oggi vediamo di capire a cosa serve il ciclo di Krebs. In passati editoriali abbiamo parlato della via del pentoso-fosfato, della glicolisi e di come funzioniamo, perché è da qui che si parte. Perciò non avere una guida sul ciclo di krebs è come scrivere di allenamento senza possedere le basi dei principi che lo regolano e della fisiologia umana.
Oggi però non parleremo delle reazioni del ciclo di Krebs, ma della sua funzione metabolica, cioè perché dobbiamo conoscerlo.
L’importanza del ciclo di Krebs
Tra i diversi processi metabolici da conoscere, il ciclo di Krebs è sicuramente il pilastro che regola una moltitudine di altri processi, oltre che essere la base del nostro sistema aerobico.
Molti lo catalogano come un ciclo catabolico, ma la realtà è ben diversa. Da una parte è vero che ha la funzione fondamentale di produrre un alto quantitativo di molecole di ATP (34-36 ATP per ogni mole di glucosio), ma è anche una via di sintesi di diversi intermedi.
Pertanto il ciclo di Krebs è un processo definito anfibolico. Questa parte di teoria la conosciamo tutti, ma spesso dimentichiamo che proprio per il fatto che rappresenta una via anfibolica, è importante per la produzione di molecole quali l’ossalacetato, il succinil-CoA , l’alfa cheto-glutarato e il citrato.
A cosa serve produrre questi intermedi, oltre che l’ATP indispensabile per il metabolismo cellulare?
Molte delle molecole prodotte durante il ciclo di Krebs hanno la delicata funzione di essere impiegati, all’occorrenza, per la sintesi di proteine, grassi e carboidrati.
Ecco in cosa possono essere convertiti molti degli intermedi che studiamo nella teoria:
- Ossalacetato: transaminato dall’asparato aminotransferasi in aspartato.
- alfa cheto-glutarato: transaminato in glutammato.
- piruvato: transaminato in alanina.
Tutto bene fino a qui, ma cosa me ne faccio di sapere una cosa del genere?
Questi intermedi sono fondamentali per produrre altre molecole che garantiscono l’omeostasi cellulare e il corretto funzionamento di altri processi che vedremo a mano a mano in altri editoriali.
Il ciclo di Krebs in tutto questo è importante perché l’acetil-CoA è cruciale per lo svolgimento di altre reazioni che non hanno a che fare solamente con il ciclo di Krebs. Pertanto questo ciclo è un ciclo pivot di molti altri processi e metabolismi.
Le sei principali funzioni del ciclo di Krebs
Concludiamo questo primo articolo sul ciclo di Krebs, ricordando che questo ciclo permette:
- di garantire la chetogenesi, cioè un processo che permette la formazione di corpi chetonici nei mitocondri del fegato nel momento in cui non abbiamo una dieta ricca di carboidrati;
- i processi di transaminazione dei suoi intermedi descritti in modo riassuntivo nel precedente paragrafo;
- la formazione dell’acetoacetato e utilizzazione dei corpi chetonici in tutti i tessuti;
- la formazione di fosfoenolpiruvato e la neoglucogenesi;
- la formazione delle porfirine, quali l’emoglobina.
- la sintesi di acidi grassi per mezzo del citrato.
Conoscere i risvolti pratici della biochimica ci permette di essere professionisti migliori, perché la teoria ha in sé sempre un po’ di dose di pratica. Sta a noi capirne l’utilità e la sua importanza.
Buono studio!
A cura del Dr. Giulio Merlini