Le emozioni nello sport e come influenzano la prestazione
Come possono le emozioni influenzare l’atleta negli allenamenti e in gara. L’attività fisica aiuta a conoscere se stessi e a fare i conti con le proprie emozioni.
C’è chi soffre la competizione, chi la ricerca perché ama la sensazione adrenalinica e chi invece non la tollera. Le emozioni nello sport sono oggetto di studio da parte di psicologici che si occupano proprio del controllo emotivo e dello studio dello stato d’animo per migliorare e ottimizzare la performance atletica.
Immaginiamoci quanti atleti fanno un gran lavoro su loro stessi e quanti non riescono nel corso degli anni ad eseguire un lavoro di self control per riconoscere le emozioni negative e attuare delle strategie per controllarle. Perché sembrerà strano a dirsi, ma anche questo è allenamento.
L’allenamento delle emozioni deve essere parte integrante del percorso di un atleta. Il buon controllo di cosa si pensa è un modo per ottimizzare la performance. Perciò non si tratta solo di ore di allenamento, ghisa sollevata in sala pesi o aumentare il tempo degli allenamenti.
Lo scopriamo un po’ più nel dettaglio in questo articolo.
Le emozioni nello sport: quali emozioni caratterizzano lo sportivo
Le cinque emozioni dello sportivo da riconoscere
L’ambiente di allenamento e di gara, la propria situazione sentimentale e familiare, oltre a come percepiamo il mondo intorno a noi porta ogni secondo della nostra esistenza a fare i conti con la nostra testa. Veniamo costantemente informati di emozioni positive e negative e la bravura nel controllarle, conoscerle e riconoscerle ci permette di essere atleti migliori.
Tra le emozioni nello sport che dobbiamo riconoscere e possono influenzare il nostro giudizio critico troviamo:
- ansia;
- paura;
- rabbia;
- euforia;
- orgoglio.
Tutte e cinque le emozioni menzionate possono portare a situazioni negative, se non opportunamente controllate. Tuttavia nel nostro immaginario attribuiamo l’ansia, la paura e la rabbia ad emozioni negative, mentre l’euforia e l’orgoglio ad emozioni positive.
Tuttavia l’eccessiva euforia o l’orgoglio possono minare i buoni risultati in gara. Immaginiamoci un atleta che prova euforia e orgoglio per scontrarsi con un avversario che pensa sia tecnicamente meno preparato, salvo poi perdere in gara. Queste due prime emozioni positive porteranno ad un’estremizzazione delle altre emozioni negative nel momento in cui si faranno i conti con una possibile sconfitta.
Il tilt cognitivo
Al contrario, paura, ansia e rabbia sono emozioni che possono abbassare la prestazione fisica e generare quello che viene chiamato tilt cognitivo, tipico degli sport tecnico cognitivi, ma al tempo stesso presente anche negli sport “tradizionali” e maggiormente fisici.
Il tilt cognitivo porta al considerarsi inferiori rispetto all’avversario e ad avere ripercussioni negative sulla prestazione fisica.
Il perché le emozioni siano in grado di influenzare anche la nostra prestazione è ben presto detto: la mente controlla il corpo, ma se la mente non è in grado di pensare, ci si pone in una condizione di svantaggio con l’avversario.
Nel 1980 Deci ha affermato che l’emozione è una reazione ad uno stimolo che comporta modificazioni a livello fisiologico. Le emozioni pilotano chi siamo e influenzano le nostre decisioni costantemente.
Le emozioni dello sportivo e tecniche di gestione emotivo-comportamentali
Tra le tecniche di gestione delle emozioni troviamo:
- l’imagery;
- il self-talk;
- l’ascolto.
Non è lo stress a farci cadere, ma come rispondiamo alle situazioni di stress (Wayde Goodall)
L’imagery
Immaginare situazioni positive che aumentano la nostra auto-efficacia, il nostro controllo emotivo e attenua le emozioni di ansia, rabbia e paura. Questo tipo di tecnica viene utilizzata principalmente per prepararci ad una competizione o per rendere al massimo in allenamento.
Il self talk
Il dialogo con sè stessi. Alle volte si utilizzano frasi di incitamento che devono servire proprio ad aumentare e stabilizzare l’autostima o a compattare un senso di appartenenza ad un gruppo. Immaginiamoci l’incitamento che si fa poco prima dell’inizio di una partita di basket o quando i giocatori di una squadra eseguono dei loro rituali per ritrovare la concentrazione e iniziare al meglio la partita.
L’ascolto
Ascoltare musica che suscita determinate emozioni permette di calmare i nervi e ritrovare un proprio spazio di serenità per aumentare il focus cognitivo.
Nei prossimi articoli andremo più nel dettaglio su alcune tecniche di rilassamento, dal rilassamento muscolare di Jacobson al cos’è la zona di funzionamento ottimale.
Corebo – Formazione e Aggiornamento per lo Sport
Tag:psicologia