La complessità dell’essere umano: costituenti fondamentali
Studiare la biologia è affascinante. Per quanto conosciamo tantissimi tasselli che ci compongono e sapremmo fare una stima piuttosto precisa degli elementi presenti nel nostro corpo, resta ancora un mistero il “come” si dia l’avvio alla vita a partire da elementi che non sono viventi.
La complessità dell’essere umano
Da cosa siamo fatti?
Nel 2013 la Royal Society of Chemistry fece una stima sul numero degli elementi che ci compongono. Sono 59 gli elementi che ci compongono, tra cui i più importanti sono carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto, calcio e fosforo che costituiscono più del 99% di cosa siamo fatti.
Il rimanente 1% è costituito da tantissimi altri elementi tra cui il molibdeno, il rame e lo zinco.
24 elementi sono essenziali, ma il resto è un mix di tanti elementi di cui non conosciamo la loro reale funzione nel nostro corpo. Alcuni come il cadmio sono tossici e li ingeriamo nella nostra vita attraverso i vegetali, che assorbono questo elemento dal terreno. Altri sono presenti in quantità talmente irrisorie che appaiono inutili, salvo scoprire che invece sono necessari per la nostra vita. Un tipico esempio è il selenio, la cui carenza può causare anemia, problemi cardiovascolari, artrite, riduzione degli spermatozoi e alterazioni nel nostro sistema nervoso. La carenza di selenio può infatti portare ad una malattia che viene chiamata malattia di Keshan, caratterizzata da scompenso cardiaco.
Capiamo bene che la complessità de nostro corpo va ben oltre la semplice conta degli elementi che lo costituiscono. Trovare il giusto equilibrio nella vita è assai difficile. Se da una parte un corretto quantitativo di un elemento è fondamentale per farci continuare a respirare, un suo eccesso può produrre alterazioni che possono mettere a repentaglio la nostra sopravvivenza.
Torniamo a parlare di selenio, perché se da una parte una sua carenza può causare problemi enormi, anche un suo eccesso può portare ad intossicazione epatica e ad un malfunzionamento del fegato.
I dettagli che fanno la differenza
Due cose sono certe al giorno d’oggi: così come abbiamo fatto passi da gigante in duecento anni nel capire come funzioniamo e come siamo fatti, dall’altra parte è certo che non abbiamo la più pallida idea di come gli elementi che ci compongono riescano a creare il miracolo della vita.
Molte funzioni del nostro corpo sono infatti ancora sconosciute. Molti ormoni li stanno ancora scoprendo e di quelli che conosciamo molte funzioni secondarie sono ignote e non sappiamo pienamente come siano connessi con tutte le nostre strutture corporee.
Diamo spesso per scontato il nostro corpo, ma non abbiamo la più pallida idea di come strutture così diverse siano così ben coordinate tra loro che il vero mistero è come sia possibile che tutto vada per il verso giusto.
Nella mente limitata che possediamo riusciamo solamente a concepire singoli pezzi, a studiare nomi di singole parti nel tentativo di metterle in relazione con il resto, ma molte cose restano ancora un mistero a livello biologico.
Nel nostro corpo sono proprio i dettagli, le minime sostanze che ci costituiscono che fanno funzionare il tutto in un delicatissimo intreccio di eventi e situazioni che ogni secondo ci permettono ancora (non si sa per quanto) di respirare e far sì che tutto fili liscio e senza intoppi.
Perciò quando pensiamo di aver capito tutto di un dato argomento in biologia, facciamoci venire il dubbio che nella realtà dei fatti non abbiamo capito un bel niente.
A cura del Dr. Giulio Merlini
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