Sistema immunitario e attività fisica: come migliorare la nostra immunità
Non è un editoriale che vi svelerà grandi segreti sull’attività fisica, se non quelli già conosciuti e ampiamente dimostrati da tante pubblicazioni. Svolgere attività fisica regolare migliora il nostro sistema immunitario. Non si tratta di trovare nuovi rimedi miracolosi a malattie, ma piuttosto possedere un sistema biologico più allerta e munito di difese. Che l’attività fisica sia un ottimo mezzo di prevenzione da patologie è un dato di fatto, ma se vi dicessimo che è in grado di ottimizzare la nostra risposta immunitaria?
Per coloro che alludono a messaggi nascosti dietro queste parole, vi anticipiamo: non ci sono rimedi di prevenzione contro il COVID, così come non si parla di cure di patologie, ma di prevenzione, tanto importante quanto bisfrattata.
L’attività fisica è il più importante mezzo di prevenzione che possediamo. Tra i tanti effetti abbiamo anche una stimolazione del sistema immunitario, ma vediamo più nel dettaglio cosa significa.
Sistema immunitario e attività fisica
Cosa succede quando ci alleniamo
Purtroppo non abbiamo un effetto immunitario riscontrabile su tutti in ugual misura.
Si assiste ad un’alta variabilità individuale nell’adattamento immunologico all’esercizio fisico.
Quello che sappiamo è che una persona attiva che diventa sedentaria e via via più anziana tende ad avere una ridotta capacità immunitaria. Lo stato di malattia sopravviene in condizioni anche di sedentarietà, oltre che di vecchiaia. Pertanto è indubbio il ruolo cruciale che possiede l’attività fisica nel mantenimento del nostro stato di salute.
Quante sedute di allenamento ci servono per garantire una stimolazione del sistema immunitario?
Anche la singola seduta di allenamento a medio-alta intensità è in grado di migliorare la nostra risposta immunitaria. In pazienti con patologie cronico-degenerative e obesi si può migliorare la risposta immunitaria. Per questo l’attività fisica non è solo un mezzo edonistico per far crescere i muscoli, ma quello di garantire all’individuo la preservazione del bene più prezioso: la salute.
Svolgere una singola seduta di allenamento intensa ci porta ad una stimolazione dei granulociti neutrofili, delle cellule natural killer e delle immunoglobuline (Nieman, 2011).
Quando il troppo o il troppo poco diventa dannoso sulla funzionalità immunitaria
La complessità di alcune materie come la biologia fa capire come i discorsi non siano semplicistici e non si può cadere in inutili riduzionismi. Se da una parte l’attività fisica garantisce la preservazione del nostro stato di salute, non svolgerla affatto o svolgerne troppa possono mettere a repentaglio anche la nostra funzionalità immunitaria.
Per i più pigri che stanno cercando di trovare una scusa per abbandonare l’attività fisica, non stiamo parlando di voi. Svolgere attività fisica regolare tutti i giorni non provocherà alcun danno. La pigrizia e l’attrazione che avete nei confronti del vostro divano di casa farà molti più di danni di quanti non ne possa fare dell’attività fisica correttamente programmata.
Dal punto di vista respiratorio, l’attività fisica è in grado di ridurre l’incidenza di patologie respiratorie del tratto superiore (URI).
Sistema immunitario e attività fisica in anziani
Quanto può incidere l’attività fisica sul sistema immunitario di soggetti anziani. Se i benefici esistono già in fasce di età più giovani, gli anziani non fanno eccezione e per loro l’allenamento dovrebbe essere un must.
Da questo punto di vista l’attività di endurance è in grado, in soggetti anziani, di migliorare la funzionalità linfocitaria, leucocitaria e dei natural killer.
Per chi svolge la professione di allenatore sono argomenti apparentemente scontati, ma ancora una volta si vuole sottolineare quanto l’attività fisica sia fondamentale per la popolazione, per abbattere la spesa sanitaria di patologie derivanti principalmente dalla sedentarietà – come le patologie cardiovascolari e infezioni del tratto respiratorio superiore – e quanto si possa incidere sulla qualità di vita delle persone.
In uno studio dove si sono presi 17 soggetti runner allenati da 17 anni e anziani e 19 controlli, si è potuto notare una più elevata funzionalità linfocitaria nei soggetti allenati, per non parlare di valori più elevati interferon-gamma, IL-2 e IL-4.
Come riportato nello studio del 2011 di Neiman, vi lasciamo con una frase che possa sintetizzare gran parte della complessità di questo argomento, che meriterebbe una trattazione ben più ampia e dettagliata:
Old age, avoidance of physical activity, mental stress, poor nutrient and energy status, and lack of sleep have all been associated with impaired immune function and elevated risk of infection.
(Neiman, 2011)
Corebo – Formazione e Aggiornamento per le Scienze Motorie
REFERENCES:
- Nieman DC (2011). Moderate Exercise Improves Immunity and Decreases Illness Rates, AM J of Lifestyle Med; 338-345.
- Shinkai S et al. (1995). Physical activity and immune senes-cence in men. Med Sci Sports Exerc; 27:1516-1526.
Tag:biologia e sport