Resistance training e morbo di Parkinson
Resistance training e morbo di Parkinson
Che cos’è il morbo di Parkinson
Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa (Ramazzina et al. 2017) correlata all’avanzare dell’età ed è relativa a specifici sintomi motori come il tremore, movimenti lenti, muscoli rigidi, postura alterata e difficoltà di equilibrio. Un maggior numero di evidenze ha dimostrato come, oltre ai sintomi motori, sono presenti anche sintomatologie non motorie come iposmia (riduzione dell’olfatto), disturbi del sonno e disfunzioni gastrointestinali. Il Parkinson è la seconda più comune malattia neurodegenerativa dopo l’Alzheimer e ne sono affetti approssimativamente 6 milioni di persone.
Che cos’è la sostanza nera
La disfunzione che porta a questo tipo di patologia è legata a una perdita selettiva di neuroni dopaminergici del substantianigra pars compacta ovvero una zona dell’encefalo che si trova tra il mesencefalo e il diencefalo. Viene anche rinominata “sostanza nera” in quanto i neuroni che compongono questa struttura presentano un colore particolarmente scuro. I neuroni della sostanza nera sono per la maggior parte dopaminergici, il che indica che essi utilizzano dopamina al loro terminale pre-sinaptico per stabilire una sinapsi con altri neuroni. La sostanza nera è composta da due porzioni: una porzione compatta, più dorsale (sede del nostro interesse); e una porzione reticolata, più ventrale.
Eziologia del morbo di Parkinson
L’eziologia del Parkinson rimane oscura, sono state postulate teorie multifattoriali le quali ipotizzano la presenza di fattori ambientali e genetici. L’approccio terapeutico corrente include l’utilizzo di levodopa, agonisti dopaminergici e agenti non dopaminergici. In merito a quest’ultima terapia l’attività fisica ricopre un ruolo fondamentale nel trattamento di questa patologia in quanto è in grado di incrementare la gestione dei sintomi, ritarda la progressione della malattia stessa e migliora la funzione fisiologica e strutturale del cervello umano.
Tuttavia anche se l’esercizio fisico è in grado di migliorare la qualità di vita delle persone affette da Parkinson, non è comunque in grado di far regredire tale patologia. Sono state condotte molte ricerche sul miglioramento dei sintomi grazie all’attività aerobica, mentre è stata data molta meno importanza all’allenamento contro resistenza orientato al miglioramento della forza muscolare.
Attività fisica e Parkinson: cosa dice la letteratura?
La review di Tambosco
Una systematic review (Tambosco et al. 2014) ha analizzato 31 studi in relazione all’attività aerobica e di allenamento della forza in pazienti affetti da Parkinson. I risultati hanno dimostrato che l’allenamento fisico migliora le capacità aerobiche, la forza muscolare, la deambulazione, la postura e i parametri relativi all’equilibrio. Generalmente i programmi di allenamento dovrebbero comprendere una parte aerobica e una di rinforzo muscolare.
La meta-analisi di Roder
Una seconda revisione sistematica (Roder et al. 2015) è stata condotta per determinare l’effetto complessivo dell’allenamento con sovraccarichi sulle misurazioni di forza nelle persone affette da Parkinson. Nove studi hanno soddisfatto i criteri di inclusione e i risultati hanno dimostrato che esercizi di estensione e flessione della gamba e di spinta degli arti inferiori hanno incrementato la forza negli arti inferiori in quei pazienti ai quali sono stati sottoposti questi esercizi rispetto ai gruppi di controllo o rispetto a coloro che non hanno subito nessun tipo di intervento.
L’analisi dei sottogruppi ha mostrato che l’allenamento con i sovraccarichi combinato con l’esercizio aerobico, di equilibrio, o di stretching ha portato a un miglioramento nella forza degli arti inferiori rispetto ai gruppi “non intervento”. Il solo lavoro di resistance training ha dimostrato di migliorare la forza nella leg extension e nella leg curl in misura maggiore rispetto agli esercizi di stretching, tuttavia questo non è stato riscontrato sul lavoro di spinta degli arti inferiori.
Infine si può affermare come l’evidenza di questo studio dimostri che gli interventi che contengono esercizi di muscolazione possono essere efficaci per migliorare la forza muscolare in soggetti affetti da Parkinson rispetto a coloro che non praticano alcun tipo di attività fisica. Tuttavia a seconda del gruppo muscolare e/o del dosaggio dell’allenamento, il resistance training potrebbe non esser superiore rispetto ad altri tipi di esercizio fisico.
La ricerca di Saltychev
Un’altra systematic review (Saltychev et al. 2016) ha analizzato 12 studi che hanno testato l’allenamento con i sovraccarichi progressivo sul miglioramento della condizione di salute dei pazienti. Tutti gli studi erano randomizzati controllati condotti su piccoli campioni. I risultati hanno dimostrato che non ci sono prove sulla superiorità dell’allenamento progressivo rispetto ad altre metodologie. Tuttavia di dodici studi nove hanno avuto un riscontro positivo.
Lo studio di Ramazzina
Un’ultima revisione sistematica (Ramazzina et al. 2017) ha investigato l’effetto di diversi tipi di allenamento della forza proposti in alcuni studi, dove sono stati testati cicloergometri, macchinari isotonici, bande elastiche, sacchi da boxe e acqua. Molti degli studi selezionati hanno dato un riscontro positivo e l’allenamento orientato allo sviluppo della forza ha dato risultati sia in merito ai parametri fisici che sul miglioramento della qualità di vita.
Tuttavia l’effetto dell’allenamento della forza sull’equilibrio è incerto a causa dei dati contrastanti. Inoltre questa revisione sistematica ha sottolineato come soltanto sei dei dodici studi selezionati hanno valutato il miglioramento della forza muscolare, e solo due studi hanno riportato i dati di potenza e forza come esito primario. Gli altri studi hanno valutato principalmente l’equilibrio, i parametri relativi all’andatura e la mobilità.
CONCLUSIONI
Possiamo concludere affermando come l’esercizio fisico sia indubbiamente utile nel trattamento del Parkinson, inoltre il resistance training in alcuni studi parrebbe avere un’utilità fondamentale. Tuttavia è necessario approfondire tale argomento con ulteriori ricerche.
A cura del Dr. Samuele Cravanzola
REFERENZE IMMAGINI
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BIBLIOGRAFIA – REFERENCES:
- Ramazzina I, Bernazzoli B, Costantino C. Systematic review on strength training in Parkinson’s disease: an unsolved question. Clin Interv Aging. 2017 Mar 31;12:619-628.
- Roeder L, Costello JT, Smith SS, Stewart IB, Kerr GK. Effects of Resistance Training on Measures of Muscular Strength in People with Parkinson’s Disease: A Systematic Review and Meta-Analysis. PLoS One. 2015 Jul 6;10(7):e0132135.
- Saltychev M, Bärlund E, Paltamaa J, Katajapuu N, Laimi K. Progressive resistance training in Parkinson’s disease: a systematic review and meta-analysis. BMJ Open. 2016 Jan 7;6(1):e008756.
- Tambosco L, Percebois-Macadré L, Rapin A, Nicomette-Bardel J, Boyer FC. Effort training in Parkinson’s disease: a systematic review. Ann Phys Rehabil Med. 2014 Mar;57(2):79-104.
Tag:allenamento