Osteoporosi e vitamina D: lo studio del NEJM 2022 e la comunicazione scientifica
Il 28 luglio scorso, il NEJM ha pubblicato un Original Article (disponibile qui https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2202106?query=recirc_curatedRelated_article se ci si iscrive come free subscribers al sito) dal titolo Supplemental Vitamin D and Incident Fractures in Midlife and Older Adults.
Dopo nemmeno una settimana, sui social, alcuni noti divulgatori scientifici hanno iniziato a rimbalzare il link al paper asserendo che dimostra che integrare con la vitamina D la dieta degli anziani non riduce il rischio di fratture e che è sufficiente assumerla con i cibi.
A seguire, anche i siti online di quotidiani hanno rimarcato il messaggio.
Osteoporosi, vitamina D e comunicazione scientifica
La confusione nel riportare i dati
Prima di cercare il paper e leggerlo, ho subito individuato due problemi in questo tipo di comunicazione:
- la vitamina D non va suggerita per prevenire le fratture nell’anziano tout court, ma solamente in chi presenta un’insufficienza plasmatica nei valori di questa vitamina;
- la principale fonte di vitamina D per l’essere umano non è il cibo, ma l’esposizione della cute ai raggi solari.
Il 10 agosto, la SIOMMMS (Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro) ha pubblicato una breve nota sul proprio sito a commento del paper di LeBoff et al. sul NEJM ricordando che lo studio NON è in contrasto con le linee guida italiane per la prescrizione di vitamina D, contenute nella nota AIFA 96, e che NON mette in nessun modo in discussione l’efficacia della supplementazione con vitamina D a fini protettivi sulla salute delle ossa in quelle persone che presentano “livelli plasmatici di vitamina D <20 ng/ml e, indipendentemente dai livelli di vitamina D, “da osteoporosi da qualsiasi causa o osteopatie accertate”.
Per quanto riguarda, quindi, l’aspetto prescrittivo, in capo ai soli medici, per quei pazienti che rientrano nella nota AIFA 96 si è pertanto già espressa la SIOMMS e non ho necessità di aggiungere ulteriori commenti.
Lo studio del New England Journal of Medicine
Analizziamo ora il paper.
I dati presentati si riferiscono a uno studio ancillare di uno studio enorme, il VITAL (VITamin D and OmegA 3 TriaL)
I pazienti inclusi nello studio ancillare non sono stati arruolati in base ai livelli di vitamina D nel sangue, non in base alla presenza o no di osteopenia od osteoporosi. L’incidenza di fratture è stata calcolata tramite l’autoreporting dei partecipanti, che un volta all’anno comunicavano di avere sperimentato o no una frattura. Un gruppo di medici rivedevano i report sulle fratture e valutavano se andavano calcolate nelle frequenze annuali o no. Gli endpoint primari di questo studio ancillare erano il numero totale di fratture, quelle non vertebrali e quelle al bacino.
I partecipanti a questa porzione accessoria del VITAL sono stati 25,871 (50.6% donne[13,085 of 25,871] and 20.2% Melanodermi [5106 of 25,304]).
Sono state confermate 1991 fratture totali in 1551 partecipanti allo studio con un follow up mediano di 5.3 anni, suddivise in 769 su 12927 persone arruolate nel braccio con vitamina D 2000UI al giorno e 782 su 12944 persone arruolate nel braccio placebo.
Anche per le fratture del bacino e quelle non vertebrali non si è osservata alcuna differenza tra i due bracci sperimentali.
Il tutto, indipendentemente da classe di età, sesso, etnia, BMI, livelli sierici di vitamina D.
I limiti dello studio
Gli autori stessi evidenziano i limiti dello studio ancillare: valutazione di un’unico dosaggio di vitamina D (2000UI/giorno); il disegno dello studio non prevede di testare gli effetti dell’integrazione di vitamina D in persone con carenze di questa vitamina nel sangue, per motivi etici; pochissimi partecipanti – solo il 2.4% – presentavano valori sierici di vitamina D inferiori a 12 ng/ml (30 nmol/l).
La chiusura del paper cita, testualmente:
In addition, results may not be generalizable to adults with osteoporosis or osteomalacia or older institutionalized people.
Inoltre, i risultati non possono essere estesi ad adulti con oteoporosi, osteomalacia o a persone anziane ospedalizzate o residenti in case di cura o riposo. Torno a chiedermi, pertanto, come mai diffondere la notizia che il paper del NJEM confermi che supplementare la vitamina D negli anziani non riduca il rischio di fratture.
L’articolo dice tutt’altro!
Per quanto riguarda il merito dello studio ancillare, l’integrazione di vitamina D viene suggerita a quelle persone che sono affette da osteopenia od osteoporosi perché inibisce il riassorbimento intestinale di calcio, aumentando la disponibilità di questo minerale in circolo. A livello osseo, la vitamina D agisce in modo diretto e indiretto su osteoblasti, osteoclasti e osteociti e il suo metabolismo è finemente regolato, tanto che la sua forma attiva (1α,25(OH)2D3) ha attività osteoclastica, cioè di distruzione della matrice ossea.
Perchè quindi andare a studiare se la sua integrazione in persone che non hanno problemi ossei previene le fratture?
Sicuramente, i risultati del paper sono utili perché possono tranquillizzarci sull’integrazione fino a 2000 UI al giorno di vitamina D in quelle persone che non sono affette da osteopenia od osteoporosi, infatti non è stato dimostrato alcun effetto peggiorativo sul rischio di fratture in questi pazienti.
Questa informazione è utilissima perché la vitamina D è una molecola multifunzione nel nostro corpo e non serve solamente per tentare di ripristinare la densità ossea in quelle persone che soffrono di problemi di densità ossea, ma è un immunomodulante, ha azione benefica in topico e come integrazione orale sulle placche psoriasiche, li suoi valori nel sangue sono legati all’aumentato rischio di depressione, patologie neurodegenerative, tumori, sclerosi multipla, fibromialgia e altre condizioni sulle quali la ricerca scientifica sta indagando.
Sapere che una supplementazione di 2000 UI al giorno, non aumenti il rischio di fratture in soggetti sani per quello che riguarda il metabolismo osseo, rassicura noi professionisti della nutrizione per quei casi in cui sia consigliato suggerirla, in assenza di problematiche ossee.
A cura della Dr.essa Livia Galletti
Leggi anche: Osteoporosi e diabete
REFERENZE IMMAGINI:
- Immagine di copertina: Vitolda Klein on Unsplash;
- Immagine 1 e 2: Canva (copyright free).
Corso online su Invecchiamento e attività fisica
REFERENCES:
- LeBoff MS, Chou SH, Ratliff KA, Cook NR, Khurana B, Kim E, Cawthon PM, Bauer DC, Black D, Gallagher JC, Lee IM, Buring JE, Manson JE. Supplemental Vitamin D and Incident Fractures in Midlife and Older Adults. N Engl J Med. 2022 Jul 28;387(4):299-309. doi: 10.1056/NEJMoa2202106.
- Lips, Vitamin D physiology, Progress in Biophysics and Molecular Biology,Volume 92, Issue 1, 2006, Pages 4-8, ISSN 0079-6107, https://doi.org/10.1016/j.pbiomolbio.2006.02.016.
- https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0079610706000083
- Krela-Kaźmierczak I, Szymczak A, Łykowska-Szuber L, Eder P, Stawczyk-Eder K, Klimczak K, Linke K, Horst-Sikorska W. The importance of vitamin D in the pathology of bone metabolism in inflammatory bowel diseases. Arch Med Sci. 2015 Oct 12;11(5):1028-32. doi: 10.5114/aoms.2015.54858.
- Bikle DD. Vitamin D and bone. Curr Osteoporos Rep. 2012 Jun;10(2):151-9. doi: 10.1007/s11914-012-0098-z
- Lombardo M, Feraco A, Ottaviani M, Rizzo G, Camajani E, Caprio M, Armani A. The Efficacy of Vitamin D Supplementation in the Treatment of Fibromyalgia Syndrome and Chronic Musculoskeletal Pain. Nutrients. 2022 Jul 22;14(15):3010. doi: 10.3390/nu14153010.
- Montero-Odasso MM, Kamkar N, Pieruccini-Faria F, Osman A, Sarquis-Adamson Y, Close J, Hogan DB, Hunter SW, Kenny RA, Lipsitz LA, Lord SR, Madden KM, Petrovic M, Ryg J, Speechley M, Sultana M, Tan MP, van der Velde N, Verghese J, Masud T; Task Force on Global Guidelines for Falls in Older Adults. Evaluation of Clinical Practice Guidelines on Fall Prevention and Management for Older Adults: A Systematic Review. JAMA Netw Open. 2021 Dec 1;4(12):e2138911. doi: 10.1001/jamanetworkopen.2021.38911.
- Theodoridis X, Grammatikopoulou MG, Stamouli EM, Talimtzi P, Pagkalidou E, Zafiriou E, Haidich AB, Bogdanos DP. Effectiveness of oral vitamin D supplementation in lessening disease severity among patients with psoriasis: A systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials. Nutrition. 2021 Feb;82:111024. doi: 10.1016/j.nut.2020.111024. Epub 2020 Sep 18.
- Centonze G, Natalini D, Piccolantonio A, Salemme V, Morellato A, Arina P, Riganti C, Defilippi P. Cholesterol and Its Derivatives: Multifaceted Players in Breast Cancer Progression. Front Oncol. 2022 May 26;12:906670. doi: 10.3389/fonc.2022.906670.
- Weld-Blundell IV, Grech L, Learmonth YC, Marck CH. Lifestyle and complementary therapies in multiple sclerosis guidelines: Systematic review. Acta Neurol Scand. 2022 Apr;145(4):379-392. doi: 10.1111/ane.13574. Epub 2022 Jan 17.
- Molina-Montes E, Ubago-Guisado E, Petrova D, Amiano P, Chirlaque MD, Agudo A, Sánchez MJ. The Role of Diet, Alcohol, BMI, and Physical Activity in Cancer Mortality: Summary Findings of the EPIC Study. Nutrients. 2021 Nov 28;13(12):4293. doi: 10.3390/nu13124293.
- Gutierrez L, Folch A, Rojas M, Cantero JL, Atienza M, Folch J, Camins A, Ruiz A, Papandreou C, Bulló M. Effects of Nutrition on Cognitive Function in Adults with or without Cognitive Impairment: A Systematic Review of Randomized Controlled Clinical Trials. Nutrients. 2021 Oct 22;13(11):3728. doi: 10.3390/nu13113728.
- Yarlagadda K, Ma N, Doré S. Vitamin D and Stroke: Effects on Incidence, Severity, and Outcome and the Potential Benefits of Supplementation. Front Neurol. 2020 Jun 10;11:384. doi: 10.3389/fneur.2020.00384.
- Lerner PP, Sharony L, Miodownik C. Association between mental disorders, cognitive disturbances and vitamin D serum level: Current state. Clin Nutr ESPEN. 2018 Feb;23:89-102. doi: 10.1016/j.clnesp.2017.11.011. Epub 2017 Dec 23.
- Gould JF, Gibson RA, Green TJ, Makrides M. A Systematic Review of Vitamin D during Pregnancy and Postnatally and Symptoms of Depression in the Antenatal and Postpartum Period from Randomized Controlled Trials and Observational Studies. Nutrients. 2022 May 30;14(11):2300. doi: 10.3390/nu14112300.
- Głąbska D, Kołota A, Lachowicz K, Skolmowska D, Stachoń M, Guzek D. Vitamin D Supplementation and Mental Health in Inflammatory Bowel Diseases and Irritable Bowel Syndrome Patients: A Systematic Review. Nutrients. 2021 Oct 19;13(10):3662. doi: 10.3390/nu13103662.