Fibre muscolari e ipertrofia
Un argomento necessario per comprendere alcune dinamiche anatomiche e fisiologiche per tutti coloro che saranno e sono allenatori e professionisti del movimento.
Fibre muscolari e ipertrofia
Una visione anatomica e fisiologica
I muscoli scheletrici sono formati da fibre muscolari che hanno caratteristiche morfologiche e fisiologiche diverse. La loro differenziazione morfologica e, soprattutto, metabolica, comporta uno sviluppo differente in base al tipo di fibra stimolata.
I muscoli scheletrici sono formati principalmente da due tipologie di fibre di tipo I e di fibre di tipo II (Fox 1988).
Le fibre di tipo I
Le fibre di tipo I sono dette “lente”: esse sono fibre molto efficienti e resistenti alla fatica, forniscono energia per un tempo prolungato grazie allo sfruttamento del metabolismo aerobico. Tuttavia soffrono di un potenziale limitato quando si tratta di sviluppare la forza rapida e, per questo motivo, hanno una bassa attività ATPasica e un’elevata potenza aerobica (Castro et al. 1999; Hunter et al. 2005).
Le fibre di tipo II
Le fibre di tipo II sono dette “veloci”: presentano caratteristiche opposte alle fibre del primo tipo e sono sensibili alla fatica, oltre che risentire di una bassa potenza aerobica; in compenso, esse si distinguono per un rapido sviluppo della forza, un’elevata attività ATPasica e un’ottima potenza anaerobica (Castro et al. 1999; Hunter et al. 2005). Inoltre, esse differiscono principalmente in IIa e IIx.
Le prime sono caratterizzate da un migliore metabolismo aerobico e glicolitico-ossidativo e dispongono di un maggior numero di capillari. Al contrario, le fibre di tipo IIx hanno un metabolismo interamente dipendente dal glicogeno, presentano un minor numero di capillari ma sono più resistenti alla fatica (Castro et al. 1998; Kent Braun et al. 1997). Basandoci su queste differenze, possiamo notare che i muscoli posturali hanno un’elevata presenza di fibre di Tipo I, mentre i muscoli detti locomotori sono dati dall’insieme di fibre appartenenti a entrambe le tipologie (Beachle & Earle 2010).
Le fibre “lente” sono soggette all’ipertrofia, anche se in maniera meno evidente rispetto alle fibre “veloci” (Goldspink & Harridge 2003; Paoli & Neri 2010): è stato dimostrato l’accentuarsi di questo fenomeno mediante l’allenamento coi pesi e sovraccarico progressivo (Kraemer et al. 1990; Hakkinen et al. 2001). Questa ridotta capacità ipertrofica dipende da uno specifico metabolismo: la fibra in cui vi è una maggiore presenza di mitocondri e un elevato impiego di ossigeno, deve essere mantenuta ridotta cosicché, al suo interno, la velocità di diffusione dell’ossigeno resti abbastanza elevata (Paoli & Neri 2010). Questa reazione è provocata probabilmente da dei segnali che, mentre attivano la crescita dei mitocondri, inibiscono l’ipertrofia. Invece, una fibra con pochi mitocondri presenta un metabolismo meno dipendente dall’ossigeno e quindi può svilupparsi più facilmente.
A cura del Dott. Corrado Galazzo.
BIBLIOGRAFIA – REFERENCES:
1. Paoli A & Neri M (2010). Principi di metodologia del fitness. Elika Edizioni, Cesena-Forlì; p. 272
2. Beachle TR, Earle RW (2010). Manuale di condizionamento fisico e di allenamento della forza, Calzetti Mariucci, Torgiano, 1:18-22.
3. Castro MJ et al (1999). Influence of complete spinal cord injury on skeletal muscle within 6 mo of injury, Journal of Applied Physiology, 86(1), 350-358.
4. Castro MJ et al (1998). Muscle fiber type‐specific myofibrillar actomyosin Ca2+ ATPase activity in multiple sclerosis. Muscle & nerve, 21(4), 547-549.
5. Fox E.L. (1988). Fisiologia dello sport, Ed Grasso, Bologna, 19:321-341.
BIBLIOGRAGIA – REFERENCES (parte 2)
6. Goldspink G, & Harridge S (1992). Cellular and molecular aspects of adaptation in skeletal muscle. Strength and power in sport, 2, 231-251.
7. Häkkinen K, Kraemer WJ, Newton RU & Alen M (2001). Changes in electromyographic activity, muscle fibre and force production characteristics during heavy resistance/power strength training in middle‐aged and older men and women, Acta Physiologica, 171(1), 51-62.
8. Hunter GR et al (2005). Inverse relationship between exercise economy and oxidative capacity in muscle, European journal of applied physiology, 94(5-6), 558-568.
9. Kent-Braun JA et al (1997). Strength, skeletal muscle composition, and enzyme activity in multiple sclerosis, Journal of Applied Physiology, 83(6), 1998-2004.
10. Kraemer WJ et al (1990). Hormonal and growth factor responses to heavy resistance exercise protocols. Journal of Applied Physiology, 69(4), 1442-1450.
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