Studio della Composizione Corporea: evoluzione ed opportunità
Studio della composizione corporea
Lo studio della composizione corporea è nato e si è sviluppato assieme all’uomo. Questo articolo ha come intento quello di analizzare i principali fatti storici e i principali campi di applicazione di questa materia per comprenderne le potenzialità applicative.
Rappresentazioni preistoriche e “habitus”
L’interesse per la figura umana affascina l’umanità da sempre. Le prime rappresentazioni sono databili già nel periodo preistorico: risalgono a circa 35.000 anni fa le statuette che riproducono il corpo femminile, chiamate Veneri del Paleolitico. Infatti sono reperti caratterizzati da pronunciati organi riproduttivi (Conard 2009).
Sarà solo successivamente, con l’evoluzione delle antiche civiltà, in particolare quella Greca, che furono gettate le basi per lo sviluppo del moderno concetto di composizione corporea. Tanto è vero che Ippocrate classificava gli esseri umani attraverso due principali costituzioni fisiche chiamate “habitus”:
- il phthisic habitus, dal corpo lungo e snello;
- l’apoplectic habitus, dal corpo breve e spesso.
La svolta scientifica nello studio della composizione corporea
Tra la fine del 1700 e la prima metà del 1900 si è assistito ad un vero e proprio fermento scientifico che ha interessato lo studio della composizione corporea. Un esempio eclatante è la ricerca di studiosi come Rostan, il quale ha ipotizzato l’esistenza di tre differenti tipi di costituzioni fisiche: il tipo digestivo, il tipo muscolare e il tipo cerebrale. Al contrario altri ricercatori, Gall e Spurzheim si sono dedicati all’analisi dei temperamenti legati allo sviluppo più o meno dominante dell’apparato locomotore, degli organi interni oppure del sistema nervoso. Ancora Beneke, Di Giovanni, Viola, Sheldon e Naccarati, hanno invece approfondito gli studi dell’attuale antropometria moderna dedicandosi all’analisi degli indici morfologici legati alle diverse proporzioni fra il tronco e gli arti. (Sheldon et al. 1940)
Il boom delle pubblicazioni scientifiche sullo studio della composizione corporea
Nella seconda metà del 1900 il numero delle pubblicazioni scientifiche sullo studio della composizione corporea, ha subito un notevole incremento: gli studi editi nel 1960 sono stati di circa 558 e nel 1997 hanno raggiunto il numero di 2312. (Wang et al. 1999).
Inoltre, le recenti tecniche di misurazione, quelle cioè che permettono l’analisi sia a livello molecolare che a quello atomico, hanno ulteriormente contribuito ad aumentare il volume delle copie: nel 2005 si parla di oltre 3000. (Heymsfield et al. 2005)
Antropometria e studio della composizione corporea
L’antropometria e la composizione corporea sono da sempre argomenti trasversali all’interno delle discipline scientifiche. Infatti sono due analisi che spesso sono dipendenti tra loro, in un rapporto che può rivelarsi più o meno complesso. Gli indici come quello ponderale di Pende, elaborato nel 1924, valuta la costituzione morfologica dei soggetti utilizzando solamente tre semplici parametri di facile rilevazione:
- la statura;
- il peso corporeo;
- il perimetro toracico.
Questi, se utilizzati in una specifica formula, determinano i biotipi con differenti caratteristiche. Ad esempio, la maggiore o minore capacità di accumulare grasso sottocutaneo, di sviluppare massa magra e di determinare una maggiore o minore predisposizione alla vivacità intellettuale. (Cagnazzo & Cagnazzo 2009)
Anni 90: il somatotipo nella valutazione dello studio della composizione corporea
Nel 1990, gli studiosi Heat e Carter, rielaborando in modo più articolato il lavoro di Sheldon, Stevens e Tucker del 1940, hanno ripreso il concetto di Somatotipo. Infatti hanno definito, attraverso l’utilizzo di differenti parametri quali il peso, l’altezza, le pliche cutanee, i diametri ossei e le circonferenze corporee, nuove equazioni e grafici per valutare e monitorare le capacità di esprimere le caratteristiche di endomorfia, di mesomorfia e di ectomorfia. (Norton & Olds 1996).
Tecniche di misurazione nello studio della composizione corporea: i limiti
Le tecniche di misurazione spesso sono declinabili in differenti approcci che limitano però la possibilità di confrontare i dati. A livello mondiale sono disponibili diversi protocolli come quello esposto nel 1956 da Keys (Keys 1956) oppure come quello redatto dall’ISAK del 2011 (Stewart et al. 2011).
Un esempio di un dato poco attendibile: alcuni autori suggeriscono di rilevare le misure sul lato destro del corpo mentre altri sul lato sinistro. Infatti una soluzione ragionevole è fornita dall’antropometria sportiva che misura entrambi i lati del corpo. In seguito si calcola la media dei due valori (Cagnazzo & Cagnazzo 2009). Questa modalità permettere di confrontare i dati di una misurazione con quella successiva.
Studio della composizione corporea in clinica e nutrizione
I fattori da valutare sono numerosi e pertanto riporteremo solamente alcuni esempi ritenuti maggiormente utili.
- L’indice di massa corporea, conosciuto anche come body mass index, (IMC o BMI) è utilizzato in medicina per valutare i rischi sulla salute connessi al peso. Molto veloce da calcolare, ma applicabile solo in determinati casi: tale formula infatti, non è in grado di fare il giusto distinguo tra perdita di massa grassa e di massa magra. Una meta analisi ha rilevato che il BMI può essere predittivo per la mortalità, ma solo per i soggetti obesi di secondo e terzo grado che presentano un maggiore rischio (Flegal et al. 2013);
- le pliche cutanee sono utilizzate in clinica. Ad esempio: uno dei numerosi studi esistenti sui bambini in sovrappeso, valuta le variazioni degli spessori cutanei della zona sopra iliaca e della zona sotto scapolare. Dunque i risultati sono correlati ai livelli di colesterolo e ai trigliceridi ematici (Tognon et al. 2013);
- Nel campo della nutrizione è spesso utilizzata la bioimpedenziometria che consiste nel far passare una leggera corrente elettrica, non avvertita dal soggetto, attraverso il corpo. Dunque viene valutata la quantità di acqua contenuta nei tessuti, la composizione corporea e lo stato di allenamento (Simpson et al. 2001; Kyle et al. 2001; Houtkoopr et al. 2001).
Parametri nello Sport nello studio della composizione corporea
- Nel mondo sportivo sono proprio le modificazioni morfologiche, le proporzioni scheletriche e la composizione corporea che concorrono a tracciare le linee guida per allenare gli atleti. Infatti in uno studio sui corridori di ultra endurance, a seguito di tre anni di allenamento, lo spessore sottocutaneo della plica femorale si è ridotto. Pertanto gli autori propongono di monitorare questa variazione, poiché sembra esser predittiva della prestazione (Legaz & Eston 2005);
- Negli sport di combattimento un centro di massa più basso, favorito da proporzioni scheletriche adeguate, favorisce la stabilità del corpo ed un vantaggio non indifferente, ad esempio, nel judo. (Stewart & Sutton 2012);
- Negli atleti adolescenti il monitoraggio dello sviluppo è importante per scegliere il momento opportuno per avviare i giovani sportivi verso la carriera professionale (Hirose 2009);
- Il mantenimento di una corretta quantità di grasso corporeo minima rispetto all’attività sportiva praticata riveste da sempre una grande importanza. Infatti le indicazioni dell’American College Sport of Medicine raccomandano per i wrestler una percentuale ideale di grasso corporeo al 7% per i maschi di oltre 16 anni e tra il 12% e 14% per le femmine (Oppliger 1996).
Studio della composizione corporea: conclusioni
L’importanza della valutazione della composizione corporea è data proprio dal suo processo evolutivo. Infatti da semplice rappresentazione del corpo umano nell’arte figurativa primitiva, si è giunti a valutare caratteristiche specifiche utili a determinare lo stato di salute, di nutrizione e la predisposizione alla performance sportiva.
Le numerose ricerche di questo settore testimoniano l’importanza di misurare i propri atleti attraverso il loro “aspetto fisico” che è in continuo cambiamento, per costruire sempre nuove opportunità di allenamento individuale.
A cura del Dottor Stefano Murisengo
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