Allenamento della Forza nel soggetto anziano
Dopo i sessant’anni nell’organismo umano avvengono importanti cambiamenti e l’allenamento della forza nel soggetto anziano risulta fondamentale per mantenere un buon stato di salute.
Di conseguenza, otterremo un livello di benessere maggiore rispetto alla classica curva di decadenza dell’invecchiamento.
Ancora, nel dettaglio l’allenamento della forza consente di affrontare in modo migliore le attività della vita quotidiana e la prestazione sportiva (Hakkinen 2003).
Questo articolo analizza l’allenamento della forza applicato al soggetto anziano spiega i fenomeni fisiologici che l’invecchiamento porta con sé diminuendo le prestazioni fisiche.
Allenamento della forza nel soggetto anziano: il sistema nervoso
Le cellule nervose, grazie ad adeguati stimoli esterni, sono in grado di dividersi per tutta la vita e il loro numero cambia a seconda del livello di attività fisica e mentale.
Infatti, grazie ad attività cognitive e fisiche si producono adattamenti positivi per quanto riguarda il numero di neuroni, dei loro collegamenti sinaptici, dei neurotrasmettitori e dei fattori di crescita nervosa.
Da questo punto di vista l’attività fisica può essere utilizzata come metodo efficace nella prevenzione delle patologie degenerative che portano alla demenza senile, con grande beneficio per il sistema nervoso.
Inoltre, si verifica una maggior neurogenesi ed un aumentano i legami sinaptici, aumenterà l’irrorazione sanguigna al cervello, attivando il metabolismo nervoso tramite l’aumento della trasformazione dell’energia mitocondriale (Weineck 2010).
Dunque, dall’attivazione e dalla maturazione del sistema nervoso centrale si otterrà un transfert al sistema nervoso periferico, questo si tradurrà in aumento della forza erogata. In particolare aumenterà la strength, ovvero quella capacità condizionale dovuta all’effetto dell’attività muscolare avviata e gestita dai processi elettrochimici del cervello (Verkhoshansky et al. 2009).
Gli effetti dell’allenamento della forza nel soggetto anziano sui muscoli
L’allenamento della forza, o strength, è un vero e proprio allenamento sia per il sistema nervoso che sul livello di incremento e/o mantenimento della massa muscolare.
Quindi, l’allenamento della forza produrrà un incremento della coordinazione intramuscolare. Di conseguenza, si avrà una migliore attivazione nervosa.
Anche la coordinazione intermuscolare verrà ottimizzata, attraverso il miglioramento dell’azione coordinata dei gruppi muscolari interessati in un movimento (Weineck 2009).
Allenamento della forza nel soggetto anziano e la sarcopenia
La sarcopenia ovvero la perdita di fibre muscolari, ma anche la distruzione delle unità motorie disponibili provocate dall’invecchiamento, sono responsabili della debolezza muscolare.
Sembrerebbe che la perdita maggiore interessi le unità motorie a contrazione rapida FT.
Purtroppo, non è chiara la causa precisa della perdita di fibre ma si ritiene che il numero di motoneuroni FT diminuisca con l’avanzare dell’età. Di conseguenza, questa condizione causerebbe la morte dei motoneuroni della colonna vertebrale.
Però, alcuni dei motoneuroni sopravvissuti possono sviluppare dei veri e propri germogli assonali e re-innervare alcune delle fibre dei motoneuroni morti (Enoka et al. 1999).
L’effetto funzionale legato alla sarcopenia è la diminuzione della produzione di potenza.
Infatti, è stato stimato che la capacità di produzione di forza rapida può diminuire ad un tasso annuo del 3,5-4,5% tra i 65 e gli 85 anni di età.
Ad esempio, potenza e prestazione nel salto in alto diminuiscono con l’età, questo può essere causa di una perdita di componenti elastiche del tessuto connettivo. Infine, la disidratazione delle cellule e la riduzione di acqua potrebbe darci un ulteriore spunto sul perché vi sia un decremento della prestazione (Zatsiorsky & Kraemer 2008).
Conclusioni finali
L’attività fisica può essere utilizzata come forma di medicina alternativa alle malattie degenerative legate all’invecchiamento.
In particolare, l’allenamento della forza può essere una buona soluzione per evitare tutte quelle patologie come sarcopenia, osteopenia, malattie metaboliche e problemi cardiovascolari legati all’avanzare dell’età.
Abbiamo visto come il sistema nervoso ha una capacità di adattamento ottimale anche in età senile, la plasticità del nostro assetto nervoso e ormonale è tale da permetterci di invecchiare bene, riducendo la possibilità di incorrere in patologie che potrebbero essere evitate con del semplice movimento.
Rubiamo una frase da un importante organizzazione che promuove l’attività fisica a conclusione di questo articolo legato all’allenamento in età senile:
“Move well, move often”
Infine, nel prossimo articolo parleremo dell’effetto dell’allenamento della forza sulla produzione ormonale nell’età anziana.
A cura del Dottor Samuele Cravanzola
BIBLIOGRAFIA – REFERENCES:
- Enoka, R.M. et al. (1999) Task and age dependent variations in steadiness. Progress in Brain Research; 123:385-389.
- Hakkinen, K. (2003) Aging and neuromuscular adaptation to strength training. In P.V. Komi (a cura di) Strength and power in sport (409-425). Oxford: IOC MEdical Commission/Blackwell Science.
- Verkhoshansky, Y. et al. (2009) Supertraining. 6° Ed. Expanded. Ultimate Athlete Concepts, USA. Pag. 1.
- Weineck, J. (2009) L’allenamento ottimale. Calzetti e Mariucci Editore,Perugia. Pag. 276-277.
- Weineck, J. (2010) Biologia dello sport. Calzetti e Mariucci Editore,Perugia. Pag. 429.
- Zatsiorsky, V.M. & Kraemer W. J. (2008) Scienza e pratica dell’allenamento della forza. Calzetti e Mariucci Editore, Perugia. Pag. 279-280.