
Allenamento migliore: viaggio tra social-maniaci, finti-esperti e “natural-training”
Il tema più caldo di quest’ultimo periodo non è più pubblicare l’allenamento migliore a carattere miracoloso. Non è neppure blaterare sull’ultimo integratore che promette di farti diventare un campione. Infatti il problema risiede nella mancanza di approfondimento che fa credere ai più di essere acculturati in merito a determinate materie. Insomma, superficiale approssimazione…
La vera presunzione dei social-maniaci è di conoscere bene alcuni argomenti perché l’hanno letto da uno status di un loro “amico”…
Partono le condivisioni di post improbabili che racchiudono tanta ignoranza quanto è alta la convinzione di chi ha premuto il tasto “Condividi” del proprio smartphone.
Prima di condividere un post si presta attenzione ai like che ha ricevuto e alle ulteriori condivisioni prima di te ed è lì che avviene la magia. Tanto è vero che il post assume autorevolezza senza che venga indagato il suo reale significato. Ebbene si crea una schiera di condivisori di frasi fatte e persone che passano più tempo a condividere scemenze piuttosto che fatti documentati.
Un recente articolo scritto dal Dr. Stefano Murisengo in questo sito ha indagato gli effetti del lavoro aerobico. L’articolo è nato dopo che molti trainer hanno condiviso infografiche di presunti esperti che diramano certe stupidaggini per avere consensi in rete. Purtroppo molti di loro possiedono una laurea e questa è la cosa più grave.
Ogni personal trainer ha una sua teoria sull’allenamento: tutti si sentono Tudor Bompa, peccato che i più non lo siano neppure lontanamente e spesso non sappiano neppure chi sia. Inoltre il loro ego rispecchia il loro amor proprio, inversamente proporzionale alle conoscenze possedute realmente.
Quale allenamento migliore?
Sveliamo un primo segreto che ai più sarà tanto scontato quanto dimenticato quando si leggono alcuni status sui social network:
NON esiste un allenamento migliore!
Le persone si innamorano delle ricette pre-confezionate, ma la dura realtà è che non esiste un’unica via per ottenere un determinato obiettivo.
La soluzione non è affidarsi a colleghi che hanno pagine ricche di contatti, ma a due materie che possono fornire tutte le risposte: la FISIOLOGIA e la BIOCHIMICA.
Il problema di affidarsi alla fisiologia e alla biochimica è che non sono materie semplici e richiedono impegno e dedizione per comprenderle.
Questa è una pratica un po’ controtendenza e scomoda. Infatti deve concorrere con l’immediatezza di un post o di un blog dove in 20 righe si esaltano gli effetti positivi dei funghi dai nomi esotici. Ma anche l’allenamento migliore per i glutei dove improbabili squat ti promettono di diventare il primato della spiaggia! La parola “primato” non è sbagliata, si voleva proprio dare un certo messaggio…
Cosa sapere sull’allenamento “migliore”?
L’allenamento è un processo pedagogico complesso che ha l’obiettivo di migliorare le abilità del soggetto, con allenamenti ripetuti, individualizzati e specifici per l’obiettivo richiesto.
Avete provato a sfogliare quello che c’è su internet?
Basta cercare gli e-book in vendita da parte di alcuni personal trainer. All’interno di quest manuali vengono confusi persino i termini di “plicometria” con “pliometria”. Ancora peggio, la parola “biografia” con il termine “bibliografia”. Ebbene si arrogano il diritto di scrivere addirittura in qualità di esperti del movimento, ma in realtà il problema sta ancora più a monte: manca l’istruzione di base.
Ma l’utente ignaro e altrettanto ignorante in materia loda il “guru” solo perché ha tanti followers e riceve molti consensi. I motivi sono tanti. Ad esempio per il suo fisico statuario ottenuto “naturalmente”, inneggiando a parole costruite che fanno breccia nel marketing ma che di natural ha ben poco. Ma questo non diciamolo altrimenti urleranno al complotto e che “un secco non deve parlare perché non sa cosa vuol dire metterci l’anima e il sudore”. Peccato che abbiano dimenticato un sostantivo insieme alla parola “anima” e “sudore”!
L’amaro in bocca viene ancora di più quando questi presunti trainer vogliono insegnare al prossimo una loro visione personale dell’allenamento. Ovviamente è l’allenamento migliore perché loro hanno esperienza in materia. Ecco è come dire che un pregiudicato possa erogare consulenze di giurisprudenza perché lui ha avuto problemi con la legge.
E poi c’è chi dice che conta di più la pratica della teoria: peccato che questi scienziati non devono dimenticare che una pratica sbagliata per usucapione non diventa giusta.
Infine c’è chi denigra i secchi e chi i grossi, come se lo sport, quello vero, potesse essere ricondotto ad una eterna battaglia tra secchi e grossi. Infatti un maratoneta è “secco” (linguaggio acculturato del classico lobotomizzato intellettualmente) perché è funzionale per ciò che deve fare. Ancora il culturista è “grosso” perché è il prodotto di ciò che ha fatto (con il suo “natural” training).
La bravura di un allenatore non è direttamente proporzionale ai suoi volumi muscolari. Ebbene non ci si spiega come mai alcuni scrivano così tante scemenze nei loro libri auto-pubblicati.
Credo che la soluzione dell’arcano sia nella parola “auto-pubblicazione”, dopo aver ripulito le pagine dai residui organici degli editori a cui hanno provato a mandare il “capolavoro”.
Si, sono uscito un po’ fuori tema oggi e mi scuso con i ragazzi che scrivono articoli SERI su questo blog e svolgono la loro professione sempre con un alto spirito auto-critico e senza lasciarsi ammaliare dalle mode del momento che come tali scompariranno con la stessa irruenza con cui sono emerse.
La verità è che in rete paga la quantità e nessuno valuta la qualità di ciò che è scritto, altrimenti questo mio intervento dovrebbe essere bloccato vista la sua “bassezza”! Ma sono sicuro che di like ne prenderà e forse anche qualche commento. Alla gente non interessa imparare, interessa confermare ciò che già conosce e il mondo del fitness è pieno di pavoni che son lì solo per farsi vedere e dare conferme!
A cura del Dottor Giulio Merlini
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