Amnesia glutea: guida operativa
È comune trovare persone, anche allenate, che non sono in grado di percepire l’attivazione del gluteo durante l’attività fisica. Come mai? Questa disfunzione ha radici profonde e, prima di analizzare l’anatomia del gluteo e valutare la selezione degli esercizi più idonei, è bene fare una riflessione figlia di deduzioni logiche.
Il corpo dimentica ciò che non usa
Partendo dal principio cardine “il corpo dimentica ciò che non usa”, è bene contestualizzare il motivo per il quale il nostro corpo perderebbe la capacità di utilizzare i glutei.
La società di oggi ci porta a passare la maggior parte del nostro tempo seduti. Proviamo ad immaginare la giornata tipo di una persona comune: la maggior parte della popolazione passa il tempo seduta davanti ad un computer a causa del lavoro, per arrivare in ufficio tendenzialmente si predilige l’automobile, l’autobus, la metro o qualsivoglia mezzo di trasporto dove si rimane seduti. Usciti da lavoro si torna a casa utilizzando lo stesso mezzo e una volta raggiunta la propria abitazione ci si siede a tavola per cena, per poi continuare la serata seduti o sdraiati sul divano.
Ecco! Questo stile di vita porta il nostro corpo a dimenticarsi di come si utilizzano certi muscoli. Il gluteo perde così la sua utilità (soprattutto in quei movimenti che ne implicano la sua attivazione sotto alla linea parallela al suolo) e il nostro sistema nervoso centrale si dimentica di come si attiva. Questa perdita di coscienza da parte del nostro corpo è dettata da una riduzione della densità di neuroni e delle sinapsi presenti nell’area della corteccia motoria, processo sempre e comunque reversibile grazie alla grande plasticità cerebrale della quale siamo dotati.
Ma come fare per riconoscere questo problema? Quali sono le sintomatologie figlie di questa disfunzione? Ma soprattutto la domanda più frequente che mi capita di ricevere è:
Non riesco a sviluppare i glutei, perché?
Amnesia glutea: guida operativa
Anatomia del gluteo
Prima di iniziare, è bene conoscere le basi anatomiche e funzionali di questo muscolo e della catena alla quale appartiene:
- Grande gluteo: è il muscolo più voluminoso dei tre glutei che compongono questo distretto muscolare. Unisce le pelvi al femore e presenta numerosi capi d’origine in quanto nella porzione più vicina alla base della schiena esso trae origine dalla cresta iliaca la quale decorre poi lungo il sacro originando dalle superfici laterali del sacro e del coccige. Presenta poi la sua inserzione presso la tuberosità glutea del femore. Il grande gluteo estende, extraruota e abduce il femore ma la sua funzione più importante è quella di estendere la coscia.
- Medio gluteo: questo muscolo è posto sotto al grande gluteo, è piatto e triangolare. Origina dalla fascia glutea, dalla cresta iliaca e dall’osso coxale, si dirige poi verso il femore inserendosi sulla faccia esterna del gran trocantere del femore. La sua principale funzione è quella di abdurre la coscia, oltre ad avere un ruolo essenziale nella deambulazione.
- Piccolo gluteo: è il più profondo dei tre muscoli della regione glutea ed è posto ancor più profondamente rispetto al medio gluteo. Le sue funzioni sono le medesime dei due fratelli sopra citati ma quella principale è contribuire al mantenimento della stazione eretta.
- Piriforme: nonostante questo muscolo non appartenga alla “famiglia glutea” ritengo sia fondamentale citarlo in quanto unisce l’osso sacro al femore ed è attraversato dal nervo sciatico (argomento che tratteremo tra qualche riga). La sua funzione è in primis quella di stabilizzare l’anca.
Infine c’è da dire che questo distretto di muscoli appartiene alla catena estensoria citata da Tittel il quale si occupa della tripla estensione dell’arto inferiore, oltre a rappresentare anche un tassello fondamentale della Linea Funzionale Posteriore citata da Myers, connettendosi intimamente con il gran dorsale.
Test di Janda e attivazione del gluteo
I test della funzionalità muscolare sono un valido metodo per esaminare le informazioni sulla forza dei singoli muscoli (o gruppi di muscoli) che formano un’unità funzionale, per valutare la dimensione e il progresso delle lesioni dei nervi periferici, oltre a valutare la natura dei semplici schemi di movimento.
Ma quali parametri dobbiamo tenere in considerazione per comprendere al meglio se un muscolo è in grado di generare movimento in modo coordinato e in sinergia con altri muscoli? Secondo Janda i test di forza di base valutano determinati requisiti: dal muscolo che è in grado di superare una qualsiasi resistenza generando movimento, al muscolo che non è neanche in grado di contrarsi e quindi incapace di generare movimento.
Qual è il test in grado di valutare l’attivazione del gluteo? Il test di estensione dell’anca da prono.
Come si esegue? Il soggetto è sdraiato prono e deve sollevare l’arto inferiore teso. Da questa posizione l’operatore deve valutare quali sono i muscoli che si attivano per primi e con quale e quanto ritardo arriva la contrazione del gluteo nel caso in cui ci fosse un suo deficit di attivazione. Più il ritardo è netto, maggiore sarà la sua difficoltà nel reclutamento. Solitamente si percepisce prima un’attivazione netta dei muscoli posteriori della coscia e degli erettori spinali per poi arrivare all’attivazione del gluteo. L’obiettivo del terapista del movimento è quello di ri-coordinare questo movimento di base per poi passare dal lavoro analitico a quello funzionale.
Quali sintomi e disfunzioni si presentano a causa di questo deficit?
Spesso si sente parlare di dolore al nervo sciatico il quale potrebbe essere compresso nel momento in cui vi è una disfunzione di questo complesso di muscoli. Un grande gluteo ipotonico e una parziale inibizione nella funzionalità dello stesso, insieme ai suoi fratelli piccolo e medio gluteo, porta inevitabilmente il piriforme a irrigidirsi comprimendo il nervo sciatico, il quale porta a un dolore che decorre lungo tutto l’arto inferiore.
Non è presente solamente una rigidità del piriforme, ma ci si può imbattere anche in dolori lombari portati, per l’appunto, da una scorretta coordinazione dei muscoli del cingolo pelvico. Se il gluteo è disfunzionale è molto probabile che i muscoli lombari debbano sostituirsi ad esso sobbarcandosi il lavoro che dovrebbe compiere il gluteo stesso. Non è raro quindi trovare soggetti con amnesia glutea che presentano anche una sindrome crociata inferiore.
Come sviluppare i glutei
Ed eccoci arrivati al nocciolo della questione: fatta questa lunga e doverosa premessa elencherò ora gli step che dovrebbe mettere in pratica lo studioso del movimento che si approccia a questo problema.
· Step 1: valutare la corretta attivazione del gluteo e la sinergia con gli altri muscoli ausiliari tramite dei test coordinativi (vedi test di Janda).
· Step 2: educare il cliente ad attivare in modo analitico il gluteo attraverso esercizi di isolamento senza sovraccarico come slanci in quadrupedia, abduzioni in decubito laterale, ponte per glutei, ecc. Ma come vanno eseguiti questi esercizi? Sicuramente contrazioni concentriche controllate, contrazioni isometriche e fasi eccentriche lente possono permettere al soggetto di imparare a percepire l’attivazione muscolare. Nel caso in cui caricassimo subito il cliente con del sovraccarico il rischio sarebbe quello di perdere l’attivazione del gluteo e reclutare i muscoli sinergici che andrebbero a sostituire il lavoro di quello che dovrebbe essere il prime mover.
· Step 3: una volta che il cliente è in grado di percepire l’attivazione del gluteo con differenti angoli di lavoro, ecco che è arrivato il momento di inserire esercizi con sovraccarichi lavorando pur sempre a buffer. Gli esercizi proposti potrebbero essere hip thrust, slanci al cavo basso con cavigliera, abductor machine,ecc. ma anche esercizi che non vedono il gluteo come prime mover, come ad esempio lo squat, stacchi sumo, affondi, ecc.
Conclusioni
Per concludere possiamo affermare come la difficoltà nell’attivazione del gluteo spesso sia figlia di cattive abitudini sedimentate nella quotidianità delle persone. Il detto “il corpo dimentica ciò che non usa” governa la nostra evoluzione chinesiologica ponendoci di fronte a una sfida quotidiana: combattere la sedentarietà attraverso l’attività fisica. Dunque al termine di questo scritto dobbiamo portarci a casa il concetto che l’amnesia glutea è reversibile e “curabile” tramite un corretto approccio chinesiologico attraverso uno studioso del movimento.
A cura del Dr. Samuele Cravanzola
Immagine a cura di Chiara Concolino
BIBLIOGRAFIA
· Janda, V. (2013). Muscle function testing. Elsevier
• Myers, T.W. (2013). Anatomy trains: myofascial meridians for manual and movement therapists. Elsevier Health Sciences
• Tittel, K. (1987). Anatomia funzionale dell’uomo applicata all’educazione fisica ed allo sport. Edi Ermes. Milano
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