Antiinfiammatori e ipertrofia muscolare: quello che devi sapere
Gli antiinfiammatori sono davvero utili per incentivare l’ipertrofia muscolare? Per chi ricerca la massa muscolare è giunto il momento di approfondire un po’ il discorso sull’uso smodato da parte di alcuni appassionati di farmaci antiinfiammatori con l’intento di accelerare il recupero fisico.
Il ricorso di sostanze da parte degli atleti è piuttosto frequente, sia che si tratti di prodotti artificiali che naturali, in quanto possono consentire miglioramenti della performance o del recupero.
In questo articolo proveremo a chiarire alcuni dubbi riguardo all’uso degli antiinfiammatori e cioé:
- Il consumo cronico comporta side effects?
- Esistono evidenze scientifiche per le quali queste sostanze sono benefiche per quanto riguarda il recupero e ipertrofia muscolare?
Antiinfiammatori negli sportivi: perché si consumano?
Gli antiinfiammatori non steroidei (FANS) sono comunemente impiegati nel mondo dello sport in modo da contrastare l’infiammazione indotta dall’esercizio. Queste sostanze non sono catagalogate nella lista proibita del WADA (World Antidoping Agengy) dal momento che non inducono miglioramenti della prestazione (Lundberg & Howatson, 2018).
Recenti evidenze suggeriscono un diffuso consumo di antiinfiammatori in atleti e individui attivi. Il ricorso a prodotti antiinfiammatori sembra frequente dalla giovane età (Lundberg & Howatson, 2018).
Infatti molti soggetti utilizzano queste sostanze prima delle competizioni, assumendo da 1 a 5 antiinfiammatori diversi (Vella et al., 2016).
Qual è la ragione di un consumo così frequente?
L’utilizzo smodato di questi farmaci trova ragione d’essere per attenuare i DOMS, per il trattamento degli infortuni, per ridurre l’infiammazione (White et al., 2002).
Questi effetti possono fornire vantaggi evidenti durante la competizione (Lundberg & Howatson, 2018).
Ad esempio, risultati dello studio del 2017 di Martinez e collaboratori riporta che il 50% degli atleti endurance ricorrono ad antiinfiammatori prima, durante o dopo la competizione. In particolare, la frequenza di consumo dei medicinali era direttamente proporzionale alla durata della gara e l’antiinfiammatorio piu’ utilizzato era l’ibuprofene.
Ciò nonostante, vari studi hanno rilevato come l’utilizzo di antiinfiammatori, in particolare ibuprofene ed analgesici come il paracetamolo (White et al. 2002), avvenga senza prescrizione medica a seguito di decisioni individuali o su consiglio di amici e compagni. Questo evidenzia dunque la scarsa conoscenza degli effetti indesiderati associati al loro uso.
Considerando la larga diffusione di questa pratica potremmo chiederci se sia effettivamente benefica.
Antiinfiammatori: azione ed effetti indesiderati
Gli antiinfiammatori sono generalmente somministrati per via orale. Mediante la digestione entrano nel circolo sanguigno e sono poi metabolizzati dal fegato e dai reni. un loro effetto è inibire due enzimi: le COX-1 e le COX-2. Queste sono sintetizzatori delle prostaglandine, necessari perche’ si verifichino reazioni a cascata associate alla risposta infiammatoria (Ziltener, Leal & Fournier, 2010).
L’attivita’ inibitoria dei FANS riduce la risposta infiammatoria, ma interferisce sulle protezioni grastriche e sulla funzionalità renale. Per ridurre gli effetti indesiderati è stato introdotto l’antiinfiammatorio inibitore selettivo COX-2, il cui effetto collaterale è l’azione pro-trombotica.
Tra gli effetti collaterali dei FANS, anche seri, abbiamo quelli al sistema cardiovascolare, ai reni e al fegato, oltre che nausea e formazione di ulcere (Ziltener, Leal & Fournier, 2010).
L’aspetto che più interessa però allo sportivo è la possibilità di minare il normale processo di guarigione. in altre parole potrebbe addirittura rallentarlo!
Gli inibitori COX selettivi e non selettivi
Qual è la differenza tra gli inibitori COX-2 selettivi e non selettivi?
Gli antiinfiammatori non steroidei inibitori COX-2 selettivi, come suggerisce il nome, inibiscono specificatamente il COX-2. Viceversa, i FANS non selettivi non discriminano tra COX-1 e COX-2, con azione inibitoria su entrambi.
Come detto in precedenza i COX sono coinvolti nella sintesi delle prostaglandine, essenziali affinché venga stimolata la sintesi proteica. La loro inibizione dunque comprometterebbe proliferazione, differenziazione e fusione delle cellule satelliti mettendo a repentaglio la rigenerazione muscolare.
Questo si traduce in un’inibizione del processo di ipertrofia muscolare.
Utilizzo di FANS e ipertrofia muscolare
Sebbene questi medicinali siano largamente utilizzati, molti consumatori non sono a conoscenza delle alterazioni acute e croniche a seguito del loro utilizzo.
Sappiamo bene come l’allenamento con i sovraccarichi induca incrementi di forza e di massa muscolare, in base all’intensità e ai volumi tenuti. Inoltre, l’alimentazione e l’uso di medicinali possono favorire o ridurre i benefici del resistance training oltre che alleviare dolore e gonfiore a seconda dei dosaggi e/o delle pratiche adottate (White et al. 2002; Trappe et al. 2010).
L’allenamento con sovraccarichi comporta un aumento della sintesi proteica volta ad indurre un adattamento muscolare. Questo processo si verifica mediante un complesso meccanismo di reazioni anaboliche a cascata. Comunque, diverse ricerche suggeriscono alterazioni del metabolismo proteico se l’allenamento è associato al consumo di antiinfiammatori.
Nello specifico alcuni antiinfiammatori inibiscono le COX viste nei precedenti paragrafi, le quali si presentano in 3 isoforme COX-1, COX-2 e COX-3 e tra cui COX-1 e COX-2 sono espressi nella muscolatura scheletrica (Schoelfeld, 2012). I COX che sono coinvolti nella sintesi delle prostaglandine, alcune delle quali non solo stimolano l’infiammazione, ma anche il metabolismo delle proteine come la F2α (Lilja et al., 2018). Tutto ciò si traduce nella compromissione della rigenerazione cellulare dovuta all’inibizione della sintesi miofibrillare, della proliferazione e della differenziazione delle cellule satelliti (Schoenfeld, 2012).
Questo meccanismo è stato studiato già diversi anni fa. Nel 2002 White e colleghi hanno riportato l’inibizione della normale sintesi proteica in soggetti sani non allenati sottoposti ad una sessione di allenamento eccentrico. Ai partecipanti furono somministrati 1400 mg di ibuprofene o 4000 mg di paracetamolo al termine della sessione di resistance training. Nelle 24 ore successive è stata osservata una riduzione della sintesi proteica. Gli autori suggerirono che la somministrazione o il consumo volontario cronico di tali sostanze possa interferire con l’incremento della massa muscolare (ipetrofia) nei soggetti che la ricercano.
Di conseguenza l’adozione di antiinfiammatori come l’ibuprofene o il paracetamolo comporterebbe effetti negativi sull’ipertrofia muscolare.
Negli anziani gli esiti sono stati completamente diversi.
Antiinfiammatori e resistance training negli anziani
Il processo di invecchiamento è associato al fenomeno della sarcopenia, cioè perdita di muscolatura scheletrica, forza e funzionalità (Trappe et al., 2010). Intraprendere regolare allenamento con sovraccarichi rallenta questo progressivo declino. Per questo motivo è bene incoraggiare gli anziani a svolgere del regolare esercizio fisico.
Nel 2010 uno studio di Trappe e colleghi ha riportato risultati interessanti ai fini di questo articolo. Gli anziani reclutati furono sottoposti a 12 settimane di resistance training (knee extension) per valutare forza e ipertrofia nel quadricipite femorale. Ai soggetti somministrarono: ad un gruppo l’ibuprofene (1200mg/day), ad un secondo gruppo il paracetamolo (4000mg/day) e il terzo gruppo era un gruppo placebo. Sorprendentemente, i gruppi cui furono somministrati gli antiinfiammatori presentarono un significativo e superiore incremento in forza e ipetrofia rispetto al placebo.
Sembrerebbe dunque che negli anziani il consumo di questi medicinali riduca maggiormente la proteolisi rispetto che la sintesi proteica. Nel corso delle 12 settimane si è assistito ad un aumento della massa muscolare (circa il 25% in piu’ rispetto al placebo) (Trappe et al., 2010).
Questi risultati vanno comunque letti con cautela.
In un ulteriore studio non è stato riportato alcun effetto, in donne in menopausa sottoposte a resistance training per 9 mesi. I soggetti ingerirono 400 mg di ibuprofene a fine allenamento (Duff et al., 2016).
I protocolli di ricerca sono sicuramente diversi e questo spiega anche la discorsanza di risultati. Ad esempio il dosaggio dell’antiinfiammatorio (1400 mg VS 400 mg) e il tipo di antiinfiammatorio utilizzato (inibitore COX-2 selettivo VS non selettivo).
Cellule satelliti, ipertrofia e antiinfiammatori
Le cellule satelliti sono particolari cellule staminali localizzate tra la lamina basale e il sarcolemma delle fibre muscolari. Una volta “attivate dagli stimoli meccanici indotti dall’allenamento con sovraccarichi, generano i mioblasti. Questi crescono in numero e si fondono alle cellule circostanti contribuendo alla crescita di nuovo tessuto muscolare” (Schoenfeld, 2012). Questo permette una maggiore sintesi di nuove proteine contrattili, fattore fondamentale per l’accrescimento della muscolatura scheletrica.
Evidenze scientifiche sostengono un effetto negativo sull’attività delle cellule satelliti a seguito dell’uso di inibitori COX non selettivi sia in animali che negli umani. Sebbene comunque vi siano risultati contrastanti tra gli studi, sembrerebbe che il consumo di questi medicinali possa limitare lo sviluppo ipertrofico e limitare l’azione delle cellule satelliti (Petrella et al.,2008).
Petrella e colleghi hanno infatti proposto che l’addizione di queste sostanze limiti maggiormente l’ipertrofia in soggetti responder al resistance training minando la capacita’ di proliferazione delle cellule satelliti.
Utilizzo di antiinfiammatori e ipertrofia muscolare: conclusioni
Nonostante la ricerca debba ancora chiarire se l’uso di antiinfiammatori sia benefico per l’ipertrofia muscolare, ad oggi i dati non sono così promettenti. Consigliamo vivamente di evitare il “fai da te” e di affidarsi al proprio medico di fiducia prima di fare uso di FANS per accelerare il recupero fisico.
A cura della Dr.ssa Michela Giacosa
DISCLAIMER: le informazioni scritte in queste pagine sono puramente informative e non intendono in alcun modo sostituirsi a parere medico. Si declina ogni responsabilità dall’appoggiare e seguire alcuni dati presentati nell’articolo.
REFERENCES:
- Duff, W. R., Kontulainen, S. A., Candow, D. G., Gordon, J. J., Mason, R. S., Taylor-Gjevre, R., … & Chilibeck, P. D. (2016). Effects of low-dose ibuprofen supplementation and resistance training on bone and muscle in postmenopausal women: a randomized controlled trial. Bone reports, 5, 96-103.
- , M., Mandić, M., Apró, W., Melin, M., Olsson, K., Rosenborg, S., … & Lundberg, T. R. (2018). High doses of anti‐inflammatory drugs compromise muscle strength and hypertrophic adaptations to resistance training in young adults. Acta Physiologica, 222(2), e12948.
- . Analgesic and anti‐inflammatory drugs in sports: Implications for exercise performance and training adaptations. Scandinavian journal of medicine & science in sports, 28(11), 2252-2262.
- Petrella, J. K., Kim, J. S., Mayhew, D. L., Cross, J. M., & Bamman, M. M. (2008). Potent myofiber hypertrophy during resistance training in humans is associated with satellite cell-mediated myonuclear addition: a cluster analysis. Journal of applied physiology, 104(6), 1736-1742.
Vuoi ulteriori approfondimenti sul tema?
- Trappe, T. A., Carroll, C. C., Dickinson, J. M., LeMoine, J. K., Haus, J. M., Sullivan, B. E., … & Hollon, C. J. (2010). Influence of acetaminophen and ibuprofen on skeletal muscle adaptations to resistance exercise in older adults. American Journal of Physiology-Regulatory, Integrative and Comparative Physiology, 300(3), R655-R662.
- Trappe, T. A., White, F., Lambert, C. P., Cesar, D., Hellerstein, M., & Evans, W. J. (2002). Effect of ibuprofen and acetaminophen on postexercise muscle protein synthesis. American Journal of Physiology-Endocrinology and Metabolism, 282(3), E551-E556.
- Vella, L., Markworth, J. F., Paulsen, G., Raastad, T., Peake, J. M., Snow, R. J., … & Russell, A. P. (2016). Ibuprofen ingestion does not affect markers of post-exercise muscle inflammation. Frontiers in physiology, 7, 86.
- Ziltener, J. L., Leal, S., & Fournier, P. E. (2010). Non-steroidal anti-inflammatory drugs for athletes: an update. Annals of physical and rehabilitation medicine, 53(4), 278-288.