Autoposture di Souchard: cosa sono ed esempi pratici
Le autoposture di Souchard. Quali sono e come si eseguono?
Mezieres ed Souchard sono due autori che hanno avuto il grande merito di comprendere il concetto di allungamento globale decompensato delle catene muscolari statiche.
Grazie al loro contributo pratico nel campo della ginnastica posturale, vengono considerati più che mai attuali sia in ambito chinesiologico sia in ambito osteopatico.
Autoposture di Souchard
Le “autoposture” che analizzeremo sono tra le più praticate e diffuse nell’ambito dello stretching globale decompensato di Souchard e nello specifico sono state da me selezionate proprio per la semplicità e praticità che le contraddistingue. Infatti non richiedono alcun attrezzo, se non un muro e il pavimento di casa e, per questo motivo, nella mia esperienza di chinesiologo ed osteopata, sono ottimi esercizi da “prescrivere” a domicilio.
Negli esercizi seguenti ho volutamente scelto una modella (atleta di Equitazione) “a digiuno” di autoposture di Souchard in modo da poter evidenziare con maggior facilità restrizioni di mobilità e compensi.
Quali autoposture usare?
Propongo tre autoposture che determinano stiramenti sulla catena principale posteriore in combinazione di associazione con le catene muscolari secondarie.
Il chinesiologo ha il compito di fornire stimoli correttivi:
- Indicazioni vocali o stimoli tattili per portare l’attenzione propriocettiva del soggetto in postura per gestire una determinata area del corpo;
- Attraverso tecniche manuali precise nel raggiungimento graduale della posizione voluta di un determinato distretto. Per apprendere queste tecniche sarebbe consigliabile effettuare i corsi di formazione specifica.
A mio avviso, per evitare un approccio unicamente “sintomatico” , è opportuno:
- identificare prima le cause di una eventuale asimmetria, legata alla “postura interna osteopatica” (concetto elaborato dal Dott. Marco Forte) per eliminare i compensi;
- trattarne gli effetti (con le autoposture di Souchard) legati alla “postura esterna” (scaturiti dalla qualità della relazione del soggetto con l’ambiente esterno) identificabili in adattamenti tessutali persistenti nonostante il trattamento delle cause suddette al punto 1.
Il candeliere: autopostura in aria con insistenza sugli arti inferiori
Gruppi muscolari prevalentemente stirati:
la grande catena retta posteriore, gli spinali, gli adduttori, i muscoli glutei profondi, gli ischiotibiali, i tricipiti della sura, la fascia lata.
Elementi tecnici da curare:
reptazione del capo, depressione delle spalle, sacro a contatto con il suolo, flessione dorsale dei piedi e respirazione diaframmatici.
Autopostura da seduti
Quali sono i principali gruppi muscolari coinvolti?
La grande catena retta posteriore, gli spinali, i muscoli inspiratori, gli adduttori, la fascia lata, i muscoli glutei profondi, gli ischiotibiali e i tricipiti surali.
Quali sono i principali elementi tecnici?
retrazione del capo, depressione delle spalle, sacro a contatto con il suolo, flessione dorsale dei piedi e respirazione diaframmatica.
La rana al suolo: autopostura con insistenza sugli arti inferiori
Gruppi muscolari prevalentemente interessati:
muscoli inspiratori, muscoli del collo, muscoli superiori del cingolo scapolare, muscoli anteriori della mano, dell’avambraccio e della mano.
Elementi tecnici da curare:
reptazione del capo, depressione delle spalle, retroversione del bacino, respirazione diaframmatica.
A cura del Dr. Carlo Alberto Peretti
BIBLIOGRAFIA:
- Souchard E (1995). Lo stretching globale attivo, Edizione Marrapese, Roma.
- Souchard E (1982). Ginnastica posturale e tecnica Meziere, Edizione Marrapese, Roma.
- Forte M (2017). Dispensa corso di formazione Metodo FMF, Umago.
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