Banana: valori nutrizionali e proprietà, quello che devi sapere
Banana. Alla scoperta dei valori nutrizionali, ma soprattutto delle proprietà di uno dei frutti più utilizzati dai cultori del fitness, del bodybuilding e dello sport.
Banana: quante tipologie ne esistono?
Oggi una delle tipologie di banane più consumate e conosciute nei nostri paesi è la Banana Cavendish. Possiamo però distinguere tre principali tipologie di banane:
- Dwarf Cavendish: diffusa originariamente soprattutto in Oriente, nonostante oggi si siano selezionate principalmente piante di questa tipologia. I frutti prodotti sono di dimensioni medio-grandi;
- Musa Acuminata;
- Musa x paradisiaca.
Banana valori nutrizionali
I valori nutrizionali della banana tendono a subire alcune piccole variazioni a seconda del grado di maturazione del frutto.
Infatti, banane più acerbe presentano buone quote di carboidrati sotto forma di amido resistente che con la maturazione tende a diventare amido biodisponibile. L’amido resistente funziona come la fibra alimentare e nutre la flora batterica dell’intestino.
Le banane sono un frutto con un ottimo apporto di potassio, un importante caratteristica soprattutto nella nostra alimentazione occidentale che spesso è troppo ricca di sodio.
Una banana media, dal peso di circa 200 grammi con la buccia, apporta circa 120-140 kcal. Nella tabella sottostante abbiamo riportato i valori nutrizionali medi per 100 grammi di prodotto.
Nei corsi di Nutrizione e Integrazione Sportiva si decantano spesso gli effetti positivi delle banane per coloro che praticano bodybuilding.
Le proprietà della banana sono di:
- migliorare l’apporto di potassio giornaliero;
- garantire un buon introito di fibra alimentare;
- permettere un ottimo apporto di carboidrati.
Perché le banane vengono assunte dagli appassionati di fitness?
Il motivo alla base dell’alto consumo di banane nei cultori del fitness risiede essenzialmente nelle sue proprietà zuccherine e nell’apporto di potassio.
Infatti, lo zucchero contenuto nella banana, unito al buon apporto di fibra alimentare, permette di ripristinare le scorte di glicogeno e migliorare la stimolazione della sintesi proteica.
Quest’ultimo aspetto trova le basi fisiologiche nel funzionamento dell’mTOR. L’mTOR è una protein-chinasi stimolata dall’insulina, dai livelli energetici cellulari e dai fattori di crescita.
Di conseguenza assumere proteine al termine dell’allenamento unite ad un corretto apporto di carboidrati può essere una buona strategia per la stimolazione dell’mTOR. Ad esempio, quelli contenuti in un frutto come la banana facilitano il trasporto degli aminoacidi verso i muscoli.
Inoltre, la banana può essere vista come un ottimo spuntino per il recupero fisico e quel fenomeno definito replenish.
Banane e indice glicemico: un rischio per l’aumento di grasso corporeo?
Nessun pericolo nell’assumere banane, se non si è allergici oppure intolleranti.
Anche coloro i quali prestano attenzione all’indice glicemico degli alimenti, oggi, possono stare tranquilli nel sapere che l’aumento del peso corporeo passa per molteplici aspetti.
La banana, pur possedendo un medio indice glicemico, ha un ottimo quantitativo di fibra alimentare, ma soprattutto un alto contenuto di acqua. Di conseguenza l’indice glicemico della banana non deve certo preoccupare.
Tra gli spuntini glucidici, la banana è sicuramente uno dei più gettonati per la sua possibilità di dare un alto apporto di amido.
Banane e nutrigenetica, sono adatte alla nostra alimentazione?
In molti corsi di aggiornamento per biologi si discute dell’impatto degli alimenti sul nostro corredo genetico.
Alcune popolazioni sembrano più adatte di altre, per ragioni evolutive, a digerire e utilizzare alcuni alimenti. In un altro articolo parlai di come la nostra possibilità di digerire il lattosio, dopo lo svezzamento, sia dovuto principalmente ad una mutazione genetica sul cromosoma 2.
L’abitudinarietà ad un alimento permette un’evoluzione nel nostro corredo genetico e di conseguenza la possibilità di adattarsi a nuovi alimenti.
La banana non provoca disturbi nella maggioranza della popolazione, tranne in coloro che mostrano una reattività crociata al lattice. Ricordiamo che la reattività crociata è quel fenomeno che spiega perché l’allergia ad un alimento può estendersi ad un altro.
Dunque nel caso di allergia al lattice, questa si può estendere alle banane, all’avocado e alle nocciole. Questa situazione prende il nome di sindrome lattice-frutta.
Infine, buona spuntino a base di banane!
A cura del Dottor Giulio Merlini