Carico esterno e carico interno in allenamento
Carico esterno e carico interno in allenamento: due termini importanti per tutti gli addetti del settore sportivo. Conoscere la loro distinzione è tanto importante quanto conoscere l’intensità e i volumi di carico, in quanto ne fanno parte.
Come possiamo definire il carico esterno e interno in allenamento e perché ci tornano utili? Alle volte vediamo persone affaticate con carichi oggettivamente poco rilevanti. Per i soggetti neofiti, la cui minima soglia allenante è davvero modesta, si assiste spesso a sudorazione precose e carichi visibilmente bassi che incidono però su quel determinato soggetto su un parametro differente: il carico interno.
Carico esterno e interno in allenamento
Cosa sono il carico esterno e il carico interno
Il carico esterno è definibile come il carico mosso dall’atleta in allenamento. 100 kg sono un carico esterno. Un runner che corre i 20 km sono un altro esempio di carico esterno.
Il carico interno è quanto l’atleta percepisce intenso un determinato esercizio o un determinato carico esterno. Ecco spiegato l’esempio del soggetto neofita. La frequenza cardiaca è un esempio di carico interno dell’atleta e la percezione di fatica che percepisce l’individuo durante l’esecuzione di un qualsiasi esercizio.
Il carico esterno: dall’intensità al volume dell’allenamento
Utilizzare un determinato carico per ciascuna ripetizione incide in maniera più o meno rilevante sul carico esterno sollevato. L’intensità e il volume di allenamento sono degli indici che si rifanno al carico esterno dell’atleta.
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Il carico esterno può essere identificato come:
- il numero di ripetizioni totali;
- il numero delle serie totali;
- il tonnellaggio totale dell’allenamento.
Il carico esterno è uno degli aspetti maggiormente monitorabili in allenamento, mentre per il carico interno le questioni si complicano.
Il carico interno: cos’è e come monitorarlo
Il carico interno può essere misurato con diversi sistemi che tratteremo in un prossimo editoriale. Basti sapere in questo articolo che può essere definito come la condizione fisica dell’atleta e come quest’ultimo percepisca il lavoro in allenamento.
Ecco alcuni dei metodi utilizzati per misurare il carico interno:
- Scala di percezione dello sforzo o RPE o scala di Borg;
- Scala TReS;
- La visional analogic scale o VAS;
- Il metodo Edwards;
- Metodo TRIMP;
- La scala TQR.
Un insufficiente recupero o allenamenti programmati in maniera scorretta senza una logica di alternanza tra intensità e volumi possono aumentare considerevolmente il carico interno dell’atleta.
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