Che cos’è il metabolismo: le basi della biochimica
Si parla spesso di metabolismo: dal come sbloccarlo al come migliorarlo per venire incontro alle nostre esigenze prestative e/o estetiche. La verità è che il metabolismo non è come possedere un bottone da premere per attivarlo o disattivarlo. Magari fosse così semplice la vicenda e magari bastasse eseguire un’ora di attività fisica al mese o la dieta modaiola per qualche giorno per risolvere i nostri problemi con lo specchio.
In breve, cercheremo di capire che cos’è il metabolismo, come ci governa e come possiamo influenzarlo per arrivare al nostro obiettivo, sia di ordine prestativo sia di natura estetica.
Lo spoiler è che per vedere grandi modificazioni estetiche e/o prestative non c’è alcun “dipende”, ma solo due parole: tempo e costanza. Se ci pensiamo bene, queste due parole sono la base di ogni cosa: se vogliamo essere dei professionisti in un ambito dovremmo fare solo quello per circa 10 anni. Se vogliamo allenarci e diventare allenatori di uno sport significa che quello sport l’abbiamo praticato, ne conosciamo le sue intime sfaccettature e magari abbiamo anche fatto agonismo in quell’ambito per un certo numero di anni. In entrambe queste situazioni le parole “tempo” e “costanza” ricorrono costantemente.
Cosa fa pensare di ottenere risultati duraturi o di pretenderli con una dieta tenuta per un mese o allenandoci due-tre mesi all’anno? Nel nostro ambito è incredibile come le persone pretendano di influenzare se stesse con un impegno che in qualsiasi altro ambito verrebbe considerato ridicolo. Eppure nella nostra professione queste richieste sono all’ordine del giorno, praticamente.
Che cos’è il metabolismo
Come possiamo definire il metabolismo?
Insieme delle trasformazioni chimiche che avvengono negli esseri viventi
Questa definizione è tanto breve quanta complessa da capire. Infatti il metabolismo è deputato a:
- convertire quanto assunto con gli alimenti in sostanze utili per le cellule.
- costruire molecole complesse a partire da micromolecole.
- ottenere energia chimica dall’ambiente.
Come influenzare il metabolismo
Diversi anni fa si diffusero diverse teorie strampalate secondo le quali chi si allena ha un metabolismo più lento. La frase “l’allenamento abbassa il metabolismo” è stato per alcuni anni condiviso su tanti profili anche di professionisti che evidentemente avevano perso alcuni tasselli della conoscenza che doveva distinguerli dagli utenti. A questa frase veniva aggiunta la parola “aerobico” con lo slogan:
l’allenamento aerobico rallenta il metabolismo
Lasciamo perdere la fallacia di questa frase che farà sorridere qualunque allenatore alle prime armi con un minimo di conoscenze biochimiche. Tuttavia sono ancora tanti gli allenatori che, appassionati del lavoro con i sovraccarichi, tendono a vedere il lavoro aerobico con scetticismo, senza però alcuna base scientifica, ma solo pregiudizi di sorta.
Pertanto ricordiamo che l’allenamento in generale è in grado di rendere il nostro metabolismo più efficiente. Non importa che sia un allenamento aerobico o anaerobico. O meglio, conta svolgere una tipologia rispetto all’altra se abbiamo obiettivi specifici. Per una persona sedentaria il primo fattore che dobbiamo correggere è la sedentarietà e quindi la parola d’ordine è: allenarsi. Inutile avere obiettivi estetici e pensare che sia solamente la dieta a condurvi verso tale obiettivo.
Il metabolismo viene influenzato principalmente da quattro aspetti:
- cosa, quanto e come mangiamo;
- come e quanto ci alleniamo;
- stili di vita condotti e abitudini (consumo di alcol, fumo di sigaretta, stress).
- alcuni aspetti genotipici (purtroppo non comandati da noi, ma da condizioni costituzionali imposte dalla nascita e dal nostro albero genealogico, come la larghezza del bacino e la nostra altezza).
Dal metabolismo alla bioenergetica
Quando parliamo di metabolismo ci dobbiamo per forza ricollegare alla bioenergetica nelle cellule, cioè lo studio quantitativo delle trasformazioni dell’energia da una forma all’altra. Questo è ciò che facciamo quando studiamo per esempio i sistemi energetici a Scienze Motorie, seppur in maniera estremamente più semplice.
Nella bioenergetica si studia l’energia delle cellule, cioè tutte quelle molecole che ci permettono di compiere un lavoro (meccanico, elettrico, di concentrazione). Le fonti da cui prendiamo energia sono i composti chimici che troviamo nell’ambiente e negli alimenti. La maggior parte della nostra energia proviene da organismi fototrofi, cioè organismi che crescono e si sviluppano utilizzando l’energia solare (come le piante).
Il nostro metabolismo si fonda su ciò che si chiama energia libera. Se l’energia libera è negativa, la reazione viene definita esoergonica. Al contrario, se l’energia libera è positiva, la reazione si definirà endoergonica. Su questi concetti si basa il concetto del metabolismo.
Le reazioni esoergoniche sono quelle che avvengono spontaneamente per permettere determinati effetti. Il catabolismo è l’insieme di reazioni metaboliche dove avviene liberazione di energia. Nel mondo biochimico si studiano la glicolisi e la respirazione cellulare.
Le reazioni endoergoniche avvengono con stoccaggio di energia. In questo caso si parla di tutte reazioni anaboliche, come nel caso della fotosintesi clorofilliana delle piante.
Cosa ce ne facciamo di conoscere il metabolismo e le sue regolazioni?
Se vogliamo comprendere quali reazioni ci governano e come vengono influenzate siamo in dovere di conoscere almeno la base di cosa regola le nostre funzioni. Dobbiamo immaginare che in ogni istante della nostra vita anabolismo e catabolismo si alternano in un continuo turbinio di reazioni che hanno lo scopo di mantenerci in vita. Un bravo meccanico è colui che conosce nel dettaglio i componenti di una vettura e come questi entrano in sinergia tra loro, con i loro relativi meccanismi di funzionamento.
A cura del Dr. Giulio Merlini
Tag:biologia e sport