Cibo, ormoni, obesità e ritmi circadiani
Ormoni, appetito e sazietà
Il nostro orologio biologico
Nel nostro cervello vi è il nucleo ipotalamico chiamato soprachiasmatico responsabile della regolazione del nostro “orologio biologico”. I nostri ormoni sono regolati anche dall’alternanza di luce e buio, questo ritmo è responsabile dell’equilibrio corporeo, compresa la regolazione dell’appetito.
Come mai l’essere umano manifesta patologie che fino ad alcuni secoli fa avevano un’incidenza estremamente più bassa? Quanto le abitudini di vita incidono sulla manifestazione di alcune patologie?
La vita moderna ha portato ad un cambiamento di tre principali sistemi circadiani:
- Spostamento delle ore di lavoro
- Esposizione a ore di luce prolungata dovuta alla luce artificiale
- Errate abitudini alimentari
Modello animale VS modello umano
Si è visto già nel modello animale che il prolungamento delle ore di veglia nella fascia notturna incrementa l’incidenza a malattie metaboliche.
Questo spiegherebbe nell’uomo il perché la cronica interruzione dei ritmi circadiani a causa dell’esposizione alla luce artificiale porti ad un aumento di patologie croniche. Il lavoro notturno ad esempio è associato allo sviluppo di patologie cardiovascolari, di obesità, del diabete, delle malattie neurodegenerative e di certi tipi di cancro (Mattson et al. 2014; Morris, Yang, Scheer 2012; Stevens et al. 2014).
Nei roditori una mutazione sul gene Per1 porta ad una maggiore assunzione di cibo durante il giorno e predispone a malattie metaboliche (Mattson et al. 2014). Inoltre si è notato che topi nutriti con diete ad alto tenore di lipidi sono portati a consumare tanti piccoli pasti sia durante il giorno che durante la notte. Questo aumenterebbe il rischio di obesità e disordini metabolici (Kohsaka et al. 2007).
I soggetti umani obesi che sperimentano il TRF (Time-Restricted Feeding) hanno una buona perdita di peso senza modificare il profilo calorico. Se i pasti sono consumati nella prima parte della giornata sembrerebbero essere più efficaci per la perdita di peso (Garaulet et al. 2013; Jakubowicz D et al. 2013; Mattson et al. 2014).
Take home message e alcune riflessioni personali
Il cambiamento delle abitudini di vita rispetto ad alcuni secoli fa ha portato ad una modifica del nostro orologio biologico favorendo l’aumento dell’incidenza di patologie croniche. L’immagine riportata sotto esemplifica il funzionamento dei nostri ritmi circadiani.
La minore quantità di sonno modifica il ciclo giorno-notte ripercuotendosi sui ritmi ormonali i quali giocano un ruolo chiave per il nostro stato di salute. Inoltre le alterazioni nella dieta associate a quelle del ciclo sonno-veglia risultano responsabili dell’aumento di peso.
A cura del Dottor Giulio Merlini
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BIBLIOGRAFIA – REFERENCES:
- Garaulet M et al. (2013) Timing of food intake predicts weight loss effectiveness, Int J Obes (Lond) 37(4):604–611
- Jakubowicz D et al. (2013). High caloric intake at breakfast vs. dinner differentially influences weight loss of overweight and obese women, Obesity (Silver Spring); 21(12): 2504–2512.
- Kohsaka A et al. (2007). High-fat diet disrupts behavioral and molecular circadian rhythms in mice, Cell Metab; 6(5):414–421.
- Mattson MP et al. (2014). Meal frequency and timing in health and disease, PNAS; 11(47): 16647-16653
- Morris CJ, Yang JN, Scheer FA (2012). The impact of the circadian timing system on cardiovascular and metabolic function, Prog Brain Res; 199: 337–358
- Stevens RG et al. (2014). Breast cancer and circadian disruption from electric lighting in the modern world, CA Cancer J Clin; 64(3):207–218
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