La colonna vertebrale: anatomia e concetti chiave
Colonna vertebrale: concetti anatomici
Che cos’è la colonna vertebrale
La colonna vertebrale è un complesso osteoarticolare costituito da 32-34 strutture ossee chiamate vertebre. Queste ossa sono simmetriche, irregolari e flessibili e sono sovrapposte le une alle altre e unite da alcuni “cuscinetti” interposti tra le coppie di vertebre chiamate dischi intervertebrali.
Le ultime vertebre della regione sacrale e coccigea dopo l’accrescimento vanno incontro a sinostosi, ovvero alla calcificazione; ne risulta che le ultime 8-10 vertebre sono unite tra loro e sono definite fisse, al contrario delle prime 24 che sono chiamate vertebre mobili.
Da quante curve è formata la colonna vertebrale?
La colonna vertebrale è suddivisibile in segmenti, ne esistono 5:
- Segmento cervicale: costituito da 7 vertebre
- Segmento toracico: costituito da 12 vertebre
- Segmento lombare: costituito da 5 vertebre
- Segmento sacrale: costituito da 5 vertebre
- Segmento coccigeo: costituito da 5 vertebre
A cosa servono le curve della colonna?
La colonna non è una struttura “dritta” ma, vista dal piano sagittale, presenta alcune curve che hanno lo scopo di distribuire il carico del corpo.
Un’accentuazione delle curve o una loro riduzione rispetto allo standard fisiologico porta a disturbi osteoarticolari. In questo caso aumenta il rischio di infortuni a carico della colonna vertebrale.
Colonna vertebrale: anatomia delle vertebre
Le vertebre presentano dimensioni differenti a seconda del tratto anatomico in cui sono poste. La differente dimensione indica una diverso carico che la vertebra è in grado di gestire come forze di compressione.
Le vertebre con minor resistenza alle forze di compressione sono le vertebre cervicali, in particolare C3 e C4, sopportando un carico massimo di circa 1500 Newton.
La quarta vertebra lombare (L4), al contrario, è la vertebra con la più alta resistenza, di circa 8000 Newton.
Questa differenza è data dalla collocazione anatomica: le vertebre lombari devono sopperire alla compressione delle strutture che le sovrastano e pertanto hanno anche una struttura congeniale per sostenere carichi più elevati, rispetto ad esempio alle vertebre del tratto cervicale.
Ogni vertebra è divisa in:
- Una porzione anteriore
- Una porzione lateroposteriore
- Un arco
- Un corpo
Il corpo è un elemento statico, al contrario dell’arco che rappresenta un elemento dinamico.
Nella regione posteriore troviamo i processi trasversi, sede di origine di diversi muscoli, e il processo spinoso impari e mediano diretto posteriormente. Questa è la porzione più dorsale e sporgente di ciascuna vertebra.
Al centro di ciascuna vertebra si può osservare un foro vertebrale, che congiunto con i fori vertebrali di tutte le vertebre costituisce il canale vertebrale che contiene il midollo spinale.
È importante precisare come le vertebre siano costituite da tessuto osseo spugnoso, avvolto da un sottile strato di tessuto osseo compatto.
La struttura delle vertebre ha un significato?
La struttura ossea di una vertebra è alquanto complessa. Sono presenti infatti 5 differenti orientamenti nelle travate ossee:
Nella regione anteriore di ciascuna vertebra non ci sono le travate oblique; questo porta ad una minor resistenza ai carichi.
Morfologia della vertebre: concetti essenziali
Dalla zona craniale a quella caudale le vertebre aumentano progressivamente di volume fino alla zona lombare. Dalla zona sacrale alla coccigea si verifica un’inversione della dimensione delle vertebre. Il cambiamento di dimensione vertebrale è differente a seconda del tratto che prendiamo in considerazione:
La resistenza della colonna vertebrale
La colonna vertebrale, durante qualsiasi movimento, viene sottoposta a:
- Forze di compressione: principalmente sopperite dalla porzione anteriore delle vertebre
- Forze di taglio: causate da tutti i movimenti di flesso-estensione
- Forze di torsione: agiscono sulle regioni posteriori della colonna
La colonna sembra più improntata a resistere a forze di compressione (stress) rispetto a forze di torsione (strain).
Attraverso la Legge di Kapandji, possiamo comprendere che la resistenza della nostra colonna (R) è data dal numero (n) delle curve fisiologiche al quadrato più uno.
Una persona seduta dimezzerà la resistenza della sua colonna per l’annullamento della curva lombare.
Quando consigliamo ad un soggetto in buona salute di posizionarsi seduto “per diminuire il carico sulle vertebre” stiamo dicendo una cosa non vera: il suo carico a livello vertebrale, al contrario, aumenterà.
Non ci resta che augurarvi buona postura!
A cura del Dottor Giulio Merlini
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