Copiare la scheda di allenamento? Non sempre una buona idea
Copiare la scheda di allenamento
Trattasi di un articolo scritto per voler rispondere a sempre più persone che nei corsi di formazione per diventare personal trainer pongono questa domanda.
Oggi parliamo di un tema sentito da molti praticanti. Non è uno scherzo e vogliamo cercare di fare chiarezza, visto che troppo spesso abbiamo persone che sono solite copiare la scheda di allenamento del proprio compagno di allenamento. Le ragioni che spingono a svolgere insieme una scheda sono molteplici: dal simulare una sfida a trovare una motivazione per l’allenamento.
Non sempre però copiare la scheda è una buona idea…
Innanzitutto l’emulazione del compagno di allenamento può celare alcune insidie, compresa la maggior probabilità di incorrere in infortuni. Pertanto è necessario sottolineare come ognuno debba utilizzare i carichi a lui più appropriati, onde evitare compensi tecnici che possano snaturare la corretta esecuzione del movimento.
Dobbiamo sempre ricordare che svolgere un esercizio in cheating possa essere in alcuni casi funzionale per incentivare un nuovo adattamento, ma tale pratica deve rimanere riservata a persone esperte. Inoltre la continua ricerca dell’esaurimento muscolare e di DOMS può, al contrario, inibire la risposta ipertrofica e non incentivarla, se tale pratica diventa continua e costante (Damas et al. 2016; Nóbrega et al, 2017).
Un altro problema del copiare la scheda di allenamento è la mancanza di individualizzazione. Mi spiego meglio. Ognuno di noi manifesta carenze muscolari differenti: una persona sarà più forte sul petto, un’altra sul dorso, un’altra ancora troverà facilità nell’allenare gli arti inferiori oppure le braccia.
A seconda della propria predisposizione e struttura costituzionale, sarà necessario dare priorità ad alcuni muscoli rispetto ad altri.
Anche il tonnellaggio degli allenamenti (o volume allenante) dovrà essere personalizzato in base alle esigenze individuali.
Un soggetto più debole sulle gambe dovrà dare priorità a questa parte del corpo rispetto agli altri distretti muscolari. Questo si traduce nel fatto che la classica affermazione “il lunedì alleniamo il petto” non è vera per tutti. Potrebbe convenire allenare un distretto muscolare differente, in base alla propria carenza e dunque non avrebbe senso copiare la scheda di allenamento del proprio partner.
Ricordo sempre come anche l’allenamento nel bodybuilding che si basa su allenamenti “distrettuali” porta inevitabilmente ad un affaticamento sistemico al termine della nostra settimana. Questo si traduce nel fatto che il venerdì saremo più stanco del lunedì, anche se alleneremo un gruppo muscolare differente.
Bisogna pertanto uscire dall’idea “alleno i gruppi muscolari nell’ordine che voglio perché tanto non cambia”. In verità cambia eccome. In un’ottica nel lungo periodo la cura nei dettagli fa la differenza.
Alleniamo sempre in relazione ad una priorità muscolare ben definita!
Copiare la scheda di allenamento ha senso per un feedback psicologico e motivazionale. Al contrario per quanto riguarda la funzionalità dell’allenamento stesso, il consiglio è quello di svolgere ognuno il proprio allenamento.
Copiare gli esercizi: sempre una buona idea?
Un altro punto spinoso è la scelta dei mezzi di allenamento. In particolare siamo sicuri che allenarci con i manubri o con i bilancieri non porti ad alcuna differenza? Questo articolo desidera solo aiutare a riflettere, piuttosto di voler fornire risposte.
Meglio le macchine o i pesi liberi? Si legge troppo spesso che le macchine vanno bene per i neofiti, mentre i pesi liberi per persone evolute. Ecco un altro buon motivo per fermarsi a riflettere quando si vuole copiare la scheda di allenamento.
Ebbene anche in questo caso mi verrebbe da dire: DIPENDE. Anche un evoluto può trovare dei vantaggi nell’allenarsi alle macchine isotoniche. Cambiare lo stimolo è una delle ragioni, ma anche il maggior controllo nel caso di utilizzo di carichi molto elevati, specie se non siamo dei powerlifiter o dei sollevatori di pesi agonisti.
Viceversa, con le opportune contestualizzazioni, anche l’utilizzo dei pesi liberi in soggetti neofiti potrà essere di grande utilità per il miglioramento coordinativo e la sincronizzazione motoria, adeguando i carichi al livello di esperienza.
Ancora nei soggetti infortunati siamo sicuri che non sia necessario un approccio iniziale con elastici, macchine e pesi liberi, in un intreccio raffinato di mezzi e metodi di allenamento proposti per il recupero post-infortunio? E non stiamo parlando di fisioterapia, ma di riatletizzazione. Anche in questo contesto copiare la scheda di allenamento, specie se una persona è reduce da un infortunio, potrebbe rivelarsi una pessima idea.
A voi le riflessioni finali!
A cura del Dottor Giulio Merlini
RINGRAZIAMENTI:
Ringrazio della collaborazione il Dr. Corrado Galazzo e il Dr. Samuele Cravanzola per i notevoli spunti di riflessione scaturiti in diverse conversazioni. L’aspetto fondamentale per tutti noi è mettersi sempre in discussione e non dare mai nulla per scontato, anche le nozioni che sembrano di base, ma permettono una miglior presa di coscienza delle modalità operative da adottare per la salvaguardia dei nostri atleti o clienti.
BIBLIOGRAFIA – REFERENCES:
- Damas F et al (2016). Resistance training‐induced changes in integrated myofibrillar protein synthesis are related to hypertrophy only after attenuation of muscle damage. The Journal of physiology, 594(18), 5209-5222.
- Nóbrega SR et al (2017). Effect Of Resistance Training To Muscle Failure Versus Volitional Interruption At High-And Low-Intensities On Muscle Mass And Strength. The Journal of Strength & Conditioning Research.
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Tag:allenamento