Diaframma e la sua presa di coscienza
Questo articolo sul diaframma si basa essenzialmente sulla raccolta di esperienze personali e deduzioni in un campo d’azione ibrido tra la Chinesiologia e l’Osteopatia. Inoltre sono stati presi come riferimento alcuni testi di entrambe le discipline.
In linea di massima vale sempre la pena includere il diaframma tra i muscoli da “allenare” considerando che, come abbiamo visto negli articoli precedenti, svolge funzioni molto importanti ricevendo molteplici influenze. In particolare nel programma di ogni sportivo l’allenamento di questo muscolo ha finalità di tipo preventivo e per favorire l’incremento delle prestazioni.
Il diaframma e la sua presa di coscienza
Campi di applicazione dell’allenamento del diaframma
Stimolare il diaframma in modo mirato sulle esigenze del nostro cliente presuppone sempre una logica di intervento che abbia come punto di partenza la sua valutazione. Questa operazione deve essere effettuata sia in caso di esiti di patologie (cardiologiche, pneumologiche, gastroenterologiche e neurologiche), che in condizioni di salute. Infatti questo muscolo può essere soggetto a “disfunzioni” oppure a “incoordinazioni”. Nel primo caso il campo di applicazione riguarda l’Osteopatia e nel secondo caso il campo di applicazione riguarda la Chinesiologia.
Dal punto di vista metodologico, in base alla mia esperienza, il percorso ottimale dovrebbe prevedere nel soggetto “sano” questi step:
- Valutazione osteopatica e trattamento del diaframma;
- Valutazione di eventuali incoordinazioni conseguenti o meno ad esiti di patologie.
In ambito chinesiologico il concetto di incoordinazione del diaframma prevede un’alterazione della sua forza e una difficoltà del suo reclutamento che si manifesta, nell’esecuzione di una inspirazione, sempre nello stesso modo. Questa condizione comporta conseguenze negative per le strutture articolari, viscerali (attraverso una loro sovra-sollecitazione) e/o muscolari (con un loro affaticamento).
La valutazione funzionale del diaframma
La valutazione funzionale chinesiologica del diaframma prevede innanzitutto l’osservazione del respiro. Pertanto al soggetto verrà richiesto di respirare spontaneamente mentre concentreremo l’osservazione sul tipo di respirazione svolta.
Tendenzialmente si potranno apprezzare tre tipi di respirazione:
- Una respirazione prettamente toracica che avviene grazie al movimento delle coste alte e con scarso intervento del diaframma che segue passivamente il loro movimento. In questo caso osserveremo sia il sollevamento ritmico della parte alta del torace che del cingolo toracico con l’addome che viene “stirato” verso l’alto. Inoltre è necessario precisare che a causa dell’azione dei muscoli inspiratori accessori, nel tempo si adatteranno accorciandosi e determineranno una protrazione avanti del massiccio cefalico e del rachide cervicale creando così i presupposti per la Sindrome Crociata Superiore;
- Una respirazione prettamente diaframmatica osservabile tramite un ampio movimento addominale e con un minimo intervento fisiologico delle coste inferiori;
- Una respirazione ibrida nella quale partecipano sia le coste che il diaframma.
La valutazione del diaframma: chinesiologia e osteopatia si incontrano
Effettuata la valutazione del diaframma e rimosse le cause relative alla postura interna (termine coniato dal Dr. Marco Forte relativo alle componenti osteopatiche intrinseche che regolano l’assetto cranio-posturale del corpo) che ne possono condizionare l’azione, sarà opportuno capire quale obiettivo scegliere per il soggetto in esame.
Uno passaggio importante è rappresentato dalla presa di coscienza del diaframma attraverso esercizi di auto-percezione nei quali la persona focalizza l’attenzione sul proprio respiro.
La progressione prevede il posizionare una mano del cliente sul torace e l’altra sull’addome con la richiesta di auto-percepirne il movimento a livello propriocettivo. Partire dalla stazione supina per passare successivamente a quella prona, a quella seduta e infine quella in stazione eretta.
Il soggetto si auto-valuta prendendo coscienza del proprio respiro con la guida dell’operatore. Effettuato questo importante passo, in caso di incoordinazione del diaframma, il soggetto può essere guidato a enfatizzarne l’azione:
- Dissociando l’azione del diaframma dal respiro attraverso esercizi di vacuum alternati ad esercizi di “pancia in fuori”;
- Enfatizzando l’azione del diaframma sia in inspirazione, che in espirazione escludendo volontariamente il movimento del torace.
Infine stabiliti gli obiettivi primari, lasciamo spazio alla vostra creatività nell’elaborare esercizi specifici.
A cura del Dottor Carlo Alberto Peretti
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BIBLIOGRAFIA – REFERENCES:
- Marco B (2001). Ginnastica interna. Allenare i nostri organi per mantenere l’efficienza. Red Edizioni, Milano.
- Mezieres PE (1982). Ginnastica posturale e tecnica Mezieres, Marrapese Editore, Roma; pagg. 51-57.
- Pasqualino A, Panattoni GL (2002). Anatomia Umana, Utet, Torino; pp. 369-370.
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