Dimagrimento localizzato: verità o finzione?
Per anni i ricercatori e i personal trainer di tutto il mondo si sono mossi per trovare un modo per perdere peso solo in alcune parti del corpo. Questo concetto è chiamato dimagrimento localizzato.
E’ importante ribadire che il dimagrimento ottenuto solo attraverso la regolazione dell’introito calorico coinvolge tutto il corpo.
Ma cosa succede se, nel tentativo di ottenere la perdita di peso localizzata, oltre alla cura dell’alimentazione associamo un’adeguata programmazione dell’allenamento?
Dimagrimento localizzato: gli studi scientifici
Generalmente una restrizione calorica porta a una perdita di peso in modo quasi uniforme (Ramírez-Campillo et al, 2013). Gli studi scientifici a sostegno del dimagrimento localizzato sono veramente pochi.
Sebbene sia chiaro che un minor apporto calorico in associazione ad allenamenti mirati può migliorare la composizione corporea, la ricerca sul dimagrimento localizzato non si ferma!
Ad esempio, sappiamo che l’allenamento per l’ipertrofia muscolare migliora la composizione corporea (Gwinup et al, 1971).
Questo potrebbe essere un primo buon approccio per fare una scheda allenamento palestra per la definizione muscolare, ma in realtà bisogna tenere conto di altri fattori.
Infatti, in uno studio su dieci soggetti l’esercizio ha fatto diminuire lo spessore del tessuto sottocutaneo, ma non sembrerebbe dovuto principalmente alla riduzione della dimensione degli adipociti, ma piuttosto al cambio di conformazione del muscolo sottostante che a sua volta influenzerebbe il tessuto adiposo stesso (Krotkiewski et al, 1979).
Inoltre, ricerche più recenti come ad esempio sui ciclisti di ultra-endurance che hanno partecipato alla Swiss Cycling Marathon, evidenziano importanti diminuzioni delle pliche cutanee dei pettorali, dell’addome e della coscia a fine competizione (Bischof et al, 2013).
Dall’altro lato, si può riconoscere che l’esercizio fisico migliora il metabolismo basale, portando il corpo a consumare una quantità maggiore di calorie. (Stallknecht et al, 2007).
Di conseguenza, è possibile dedurre che l’esercizio fisico mirato potrebbe coinvolgere l’uso dei depositi di grasso locale.
Attenzione però alle facili conclusioni: una volta che i lipidi entrano nel circolo sanguigno possono essere utilizzati a fini energetici oppure entrare nuovamente far parte di scorte di deposito!
Sia nel corso istruttore bodybuilding, sia nel corso di nutrizione e integrazione sportiva cerchiamo di portare queste tematiche con approfondimenti dettati dagli ultimi studi scientifici.
Un punto a favore del dimagrimento localizzato?
Scotto e colleghi recentemente hanno condotto un esperimento su 16 donne, divise in 2 gruppi.
Il primo gruppo ha eseguito prima gli esercizi per la parte superiore del corpo, al contrario il secondo gruppo ha eseguito prima esercizi per la parte inferiore del corpo. (Scotto et al, 2017)
Entrambi i gruppi sono stati sottoposti ad un allenamento che coinvolgeva 3 volte alla settimana tutto il corpo e prevedeva gli stessi esercizi, ma collocazioni differenti.
Inoltre, la seduta si conclude sempre con 30 minuti di lavoro aerobico per la parte superiore o inferiore del corpo, in base al gruppo di appartenenza.
Dopo dodici settimane i ricercatori hanno notato che la perdita di peso era avvenuta in maniera differente nei due gruppi (Scotto et al, 2017), con queste caratteristiche:
- Quello che si era concentrato prima sull’upper body ha perso maggiore massa grassa negli arti superiori rispetto a quelli inferiori;
- Al contrario, il gruppo che allenava prima il lower body ha ottenuto una perdita di massa grassa maggiore nella parte inferiore del corpo.
Dimagrimento localizzato: riflessioni
Le conclusioni possono apparire ovvie, ma non sono così scontate per la comunità scientifica.
Nella pratica sembrerebbe automatico ottenere maggiori miglioramenti in quei gruppi muscolari dove si dedicano più energie.
Insomma, l’utilizzo di una scheda allenamento braccia oppure una scheda allenamento gambe specifica risulterebbe maggiormente utile al dimagrimento localizzato.
In realtà, la via scientifica ha più volte negato l’esistenza della perdita di massa grassa localizzata.
Un punto a favore della ricerca portata in esame è che, a fine seduta, si inseriscono esercizi di lavoro aerobico con l’intento di esaurire ulteriormente le scorte energetiche “locali”.
Bisogna però considerare che l’esercizio fisico con i sovraccarichi legato all’esercizio aerobico può interferire con il recupero muscolare, con le prestazioni e con gli adattamenti di forza e di resistenza.
Quindi, questa metodica, andrebbe proposto in soggetti che siano lontani da performance atletiche che richiedono il massimo del condizionamento su queste due capacità.
Ovviamente altre ricerche dovranno essere condotte per confermare il fenomeno del dimagrimento localizzato: per adesso, ci riserviamo il diritto di leggere e apprendere.
La domanda del secolo: più addominali fai più elimini la pancia?
Uno dei falsi miti del fitness veramente difficile da estirpare in palestra è la credenza che più addominali fai più riduci il giro vita. Niente di più falso.
Non esiste un effetto significativo degli esercizi per l’addome sulla perdita di massa grassa nella zona addominale (Vispute et al, 2011).
Certo, è innegabile che allenare la fascia addominale migliora la resistenza di questo compartimento muscolare (Vispute et al, 2011).
Di conseguenza, è utile per chi desidera un fisico asciutto e modellato non trascurare questo tipo di allenamento.
Nonostante localmente non avvenga un vero e proprio dimagrimento, sappiamo bene che in situazioni di ristrettezza calorica, l’addome risulta più visibile rispetto ad uno poco o per nulla allenato! Un problema noto soprattutto a chi si pone il problema di come dimagrire velocemente e dispone di poco tempo!
A cura del Dottor Corrado Galazzo
BIBLIOGRAFIA – REFERENCES:
- Bischof, M., et al., 2013. Changes in Skinfold Thicknesses and Body Fat in Ultra-endurance Cyclists. Asian Journal of Sport Medicine, 4(1), 15-22.
- Gwinup G et al (1971). Thickness of subcutaneous fat and activity of underlying muscles. Annals of Internal Medicine, 74(3), 408-411.
- Krotkiewski M et al (1979). The effect of unilateral isokinetic strength training on local adipose and muscle tissue morphology, thickness, and enzymes. European journal of applied physiology and occupational physiology, 42(4), 271-281.
- Ramírez-Campillo et al (2013). Regional fat changes induced by localized muscle endurance resistance training. The Journal of Strength & Conditioning Research, 27(8), 2219-2224.
- Scotto DPA et al (2017). Effect of combined resistance and endurance exercise training on regional fat loss. The Journal of sports medicine and physical fitness, 57(6), 794.
- Stallknecht B et al (2007). Are blood flow and lipolysis in subcutaneous adipose tissue influenced by contractions in adjacent muscles in humans?. American Journal of Physiology-Endocrinology and Metabolism, 292(2), E394-E399.
- Vispute, S. S., Smith, J. D., LeCheminant, J. D., & Hurley, K. S. (2011). The effect of abdominal exercise on abdominal fat. The Journal of Strength & Conditioning Research, 25(9), 2559-2564.
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