Disturbi del comportamento alimentare – Cosa sono i DCA
In palestra non è raro trovare soggetti che siano affetti da disturbi del comportamento alimentare. Ma cosa sono in realtà e quali sono le cause scatenanti?
Questo è uno di quegli argomenti trasversali che ogni buon istruttore di sala pesi dovrebbe conoscere e a cui ogni corso di formazione da personal trainer dovrebbe dedicare un tempo adeguato.
I principali disturbi del comportamento alimentare
La Medicina fa riferimento al manuale diagnostico DSM-5 dell’American Psychiatric Association che riconosce tre principali disturbi del comportamento alimentare (DCA):
- L’anoressia nervosa;
- La bulimia nervosa;
- Il disturbo da binge-eating (le abbuffate ricorrenti).
C’è da precisare che ognuno di questi disturbi presenta delle caratteristiche ben circostanziate e per effettuare una diagnosi è necessario che sia solo ed esclusivamente personale medico specializzato.
Inoltre, per evitare allarmismi ricordiamoci che le sporadiche abbuffate, l’occasionale salto di un pasto oppure l’episodico vomito per aver bevuto e mangiato troppo ad una festa non rientrano nei DCA! In questi casi non è neppure necessario fissarsi facendo “diete estreme” per perdere peso a tutti i costi…
Però, esiste un aspetto importante che accomuna e caratterizza tutti disturbi del comportamento alimentare che dobbiamo conoscere.
Infatti, il problema nasce quando il giudizio del proprio valore personale (l’autostima) viene legato in modo forte e quasi esclusivo alla valutazione del peso o della forma del corpo!
Di conseguenza, una semplice insoddisfazione del proprio aspetto, non costituisce un problema.
Al contrario, “disprezzarsi” per aver preso un chilo in più o per non avere un braccio da bodybuilder professionista non è assolutamente salutare!
Ora, vediamo le caratteristiche principali dei DCA presenti nel manuale DSM-5.
L’anoressia nervosa
Le persone colpite da questo disturbo sono per il 90% circa appartenenti al sesso femminile, in particolare tra i 12 e i 25 anni di età. Gli ambienti della moda e della danza o attività in cui l’importanza dell’aspetto fisico è fondamentale, sembrano presentare maggiore rischio.
La malattia ha esordio di solito in età adolescenziale seguendo un’alimentazione molto restrittiva e ipocalorica accompagnata da un eccesso di attività fisica, spesso praticata in modo ossessivo compulsivo.
In genere chi è affetto da anoressia nervosa presenta queste caratteristiche:
- Il sottopeso;
- L’eccessiva valutazione del peso o della forma del corpo;
- La paura di ingrassare;
- L’amenorrea (l’assenza di almeno 3 cicli mestruali consecutivi).
La bulimia nervosa
La bulimia nervosa è una malattia che ha avuto un aumento a partire dall’inizio degli anni ’80 del XX secolo. Anche in questo caso l’insorgenza del disturbo è trai 12 e 25 anni di età. In genere, i soggetti presentano peso normale ed è diffusa trasversalmente rispetto al tipo di attività svolta. Questo disturbo del comportamento alimentare è caratterizzato, generalmente, dal praticare le abbuffate per poi provocare il vomito.
Di solito, chi è affetto da bulimia nervosa presenta queste caratteristiche:
- Ricorrenti episodi di abbuffate (binge-eating);
- L’adozione di comportamenti di compenso, come il vomito che segue l’abbuffata;
- Il disturbo deve verificarsi almeno una volta alla settimana per tre mesi;
- L’eccessiva valutazione del peso o della forma del corpo;
Ancora, per effettuare una diagnosi è necessario che questa classificazione sia valutata da personale medico!
Il disturbo da binge-eating
Questo disturbo del comportamento alimentare sembrerebbe colpire di più la popolazione maschile e gli obesi, la sua insorgenza è dai 18 anni in su. In questo caso, l’abbuffata non è seguita dal cosiddetto comportamento di compensatorio ovvero provocandosi il vomito.
In genere chi è affetto dal disturbo da binge-eating presenta queste caratteristiche:
- Ricorrenti episodi di abbuffate;
- Presenza di marcato disagio o senso di colpa per le abbuffate;
- Il comportamento deve presentarsi almeno una volta a settimana per tre mesi;
- Assenza di comportamenti compensatori, ovvero non viene indotto il vomito.
Inoltre, è necessario che siano presenti almeno tre di questi comportamenti:
- Mangiare enormi quantità di cibo senza avere fame;
- Riempirsi di cibo fino a provare una sensazione spiacevole;
- Mangiare molto più velocemente del normale;
- Provare disgusto verso sé stessi per il comportamento;
- A causa del disagio dovuto a quello che si sta mangiando, magiare da soli.
Gli altri disturbi del comportamento alimentare “non ufficiali”
I disturbi del comportamento alimentare appena esposti sono quelli riconosciuti in modo ufficiale, in realtà esistono altre forme che non rientrano nel manuale citato sopra. Di seguito ne elenchiamo alcuni con le loro caratteristiche manifestazioni.
- La sindrome da alimentazione notturna che comprende anche le forme in cui esiste un eccesso di cibo nel pasto serale;
- Le forme di “eliminazione” con uso improprio di lassativi, diuretici e farmaci;
- L’anoressia atipica che ha tutte le caratteristiche di quella classica, ma il peso del soggetto è normale.
- I comportamenti particolari nei confronti del cibo, come l’arfid una forma di paura del cibo e l’ortoressia caratterizzata da un eccessiva attenzione ad alcune caratteristiche del cibo!
Infine, esiste un disturbo in cui ci si ciba di sostanze “non alimentari” come nel picacismo, dove ad esempio si mangia carta o terra!
Considerazioni finali
I disturbi del comportamento alimentare sono tipici della nostra società occidentale e dal secondo dopo guerra in poi hanno avuto una diffusione abbastanza rapida.
Infatti, proprio il nostro moderno modello culturale e gli stereotipi legati alla forma e al peso del corpo possono esser una delle ragioni della diffusione dei DCA.
Una semplice insoddisfazione per il nostro aspetto non deve preoccuparci, anzi è perfettamente normale.
Al contrario, legare la propria autostima al peso o forma del corpo è un serio problema che minerà anche le relazioni con gli altri, la nostra serenità e la nostra qualità di vita.
Infine, esistono delle potenziali cause che ogni personal trainer dovrebbe conoscere per evitare di favorire, in modo quasi inconsapevole, l’insorgenza di un DCA.
Infatti, alcune esperienze o caratteristiche delle persone sembrano predisporre ad un maggiore rischio, ad esempio:
- Adolescenza e sesso femminile;
- Depressione;
- Obesità;
- Esperienze di derisione/bullismo per il peso o la forma del corpo;
- Bassa autostima, perfezionismo e intolleranza alle emozioni;
- Ansia;
- Una dieta (Sì, fare una dieta può scatenare un DCA!).
Proprio su questo ultimo punto vorremmo soffermarci: la dieta.
Dunque, sembrerebbe che prescrivere una dieta ad un soggetto a rischio possa favorire l’insorgenza di un disturbo del comportamento alimentare.
Proprio per questa ragione etica sarebbe opportuno che chi non ha seguito un percorso di studi specifico, non ha alcun titolo e alcuna autorizzazione, non rilasci diete con “leggerezza”…
Fino a quando non ci sarà un cambio normativo e anche culturale, si presume che un vero addetto ai lavori sappia utilizzare un approccio adeguato verso i soggetti a rischio, cosa che abbastanza difficile in chi di fatto esercita in modo abusivo una professione: un comportamento ben lontano dalla deontologia professionale.
Insomma, in caso di dubbi rivolgetevi ad un medico o invitate le persone che allenate, con discrezione e delicatezza a chiedere un vero aiuto!
A cura del Dottor Stefano Murisengo
Disclaimer: Le informazioni del presente articolo sono esclusivamente di tipo informativo e divulgativo, rivolgetevi sempre a personale medico per le diagnosi e le terapie delle malattie.
BIBLIOGRAFIA – PER APPROFONDIMENTI:
- Dalla Grave R., (2017), Come vincere i disturbi dell’alimentazione. Un programma basato sulla terapia cognitivo comportamentale, Seconda edizione, Positive Press.
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