Il lavoro del Personal Trainer: I ferri del mestiere
Quali sono i ferri del mestiere che il lavoro del personal trainer porta ad utilizzare? Vediamoli assieme in questo articolo perché è necessario conoscerli e saperli utilizzare!
Il lavoro del Personal Trainer
Foglio, penna, cartellina e tablet
A cosa servirebbero un pezzo di carta e una penna oppure un tablet? Sembra banale, ma è necessario puntualizzarlo considerando quello che si vede nelle palestre: ad appuntare i dati dell’allenamento del nostro cliente.
Ma cosa possiamo raccogliere? Facciamo un elenco:
- Gli esercizi proposti;
- I pesi utilizzati;
- I tempi di recupero;
- Il tempo effettivo sotto tensione, conosciuto anche come time under tension o TUT;
- Il volume di ripetizioni;
- Eventuali problemi di esecuzione degli esercizi;
- Le condizioni fisiche del cliente e la sua motivazione;
- Ogni altro elemento utile.
Ma cosa servono queste informazioni?
Ci permetteranno di monitorare l’allenamento, di apportare gli aggiustamenti in modo preciso e quindi a personalizzare veramente quello che proponiamo.
Inoltre, potrà essere utile come strumento di dialogo con il cliente per coinvolgerlo nella decisione degli obiettivi. Questo creerà con lui un ancoraggio positivo su solide basi.
Ovviamente possiamo utilizzare anche altri strumenti come ad esempio il personal computer, il cellulare dotato di App specifiche e non, come si vede fare spesso, per messaggiare!
Il lavoro del Personal Trainer: plicometro, metro, cronometro e gli altri strumenti
Dopo l’anamnesi iniziale del cliente,la valutazione antropometrica è una fase indispensabile per realizzare una base di dati da cui partire.
Oggi disponiamo sia della plicometria che della bioimpedeziometria, in questo caso la scelta dello strumento è dettata da ragioni economiche. Inoltre, possiamo utilizzare le circonferenze corporee e le variazioni di peso, sebbene quest’ultimo dato sia meno preciso soprattutto se l’obiettivo è di tipo estetico.
Poi, ricordiamoci che sono utili i test funzionali in particolare se l’obiettivo del cliente è atletico. In questo caso ci verranno in contro cronometri, tapis roulant, fasce cardiache.
Un altro esempio? L’uso del metro per misurare l’altezza raggiunta nel Sargent Test. Le modalità di misura sono davvero numerose: dal test di Balke per determinare il VO2max, passando per la realizzazione della somatocarta fino a monitorare il rapporto vita fianchi.
Anche in questo caso i dati raccolti hanno la valenza di monitoraggio e programmazione dell’allenamento come abbiamo descritto prima.
Il lavoro del Personal Trainer: dal kit di primo soccorso al disinfettante per le mani
Se il lavoro con il cliente svolto è all’aperto è consigliabile portare con sé un piccola cassetta di primo soccorso, si trovano facilmente in commercio e contengono ciò che è previsto dalla legge. Il personal trainer è responsabile della persona che allena e soprattutto di prestare la prima assistenza in caso di infortunio.
Ci auguriamo di non dover mai utilizzare il ghiaccio istantaneo, ma spendiamo qualche euro per tutelare la salute dei nostri clienti evitando di lasciare lo spiacevole ricordo di essere degli sprovveduti (Senza contare le implicazioni legali).
Inoltre, ricordiamoci di utilizzare un disinfettante soprattutto su plicometri e nastri metrici prima di applicarli sui nostri clienti. Sembra banale, ma essendo utilizzati su più persone vanno puliti sia prima che dopo il loro utilizzo.
Infine, diamo per scontato che le mani di chi opera siano pulite, ma un loro buon lavaggio (o l’impiego del disinfettante) prima di effettuare una plicometria è una regola di igiene imprescindibile!
Tutte queste informazioni dovrebbero essere insegnate in ogni corso per personal trainer, sono aspetti di tipo trasversale che derivano dall’esperienza.
Il lavoro del Personal Trainer e l’asciugamano…
Perdere un cliente perché non si dispone di un asciugamano sembra un’assurdità, ma potrebbe succedere!
Se vi trovaste a casa di una persona per allenarla e siete nel suo salotto in cui ci sono preziosi tappeti, vi potreste trovare far coricare il cliente sudato proprio su questi oggetti. Un bel problema e rischiereste di rovinare il prezioso stuoino.
Ebbene procuriamoci un asciugamano, ma non quello preso dall’armadio e sbattuto dentro la borsa come se fosse il nostro. Acquistiamo un asciugamano nuovo lo portiamo in lavanderia e facciamolo pulire e confezionare. Al momento opportuno potrà essere offerto a chi alleniamo. Sarà un gesto sicuramente gradito.
Chi si può permettere il servizio di personal trainer a casa si aspetta un trattamento speciale e questa piccola accortezza lo è!
Per concludere ricordiamoci che a seconda del luogo in cui si lavora, in palestra, all’aperto, a casa del cliente si deve scegliere una configurazione di attrezzi utili allo svolgimento della seduta di allenamento.
Possiamo pensare ad esempio agli elastici, alle loopbands, ai pesi liberi, alle palle mediche, alle sacche bulgare e ai cavi per l’allenamento in sospensione. Ma la scelta non si ferma qui poiché il mercato ci offre numerose possibilità, sta a noi decidere cosa scegliere.
Non mi resta che augurarvi buone lezioni!
A cura del Dottor Stefano Murisengo
Ti è piaciuto l’articolo su Il lavoro del Personal Trainer – I ferri del mestiere?
Condividilo!
Resta aggiornato con noi con i corsi online con rilascio di attestato di partecipazione digitale: corso di allenamento funzionale, corso di principi dell’allenamento sportivo, corso di fisiologia dell’ipertrofia muscolare e tanti altri!
Tag:business
Scrivi un Commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
3 Comments