Insulina, perché è utilizzata come Doping?
L’insulina, cos’è e a cosa serve
L’insulina è un ormone polipeptidico prodotto dalle isole di Langerhans del pancreas ed è implicata in molti aspetti che regolano il metabolismo del corpo. Essa è responsabile della distribuzione dei nutrienti verso i tessuti e la muscolatura. Inoltre regola il metabolismo del glucosio permettendo il passaggio dello zucchero all’interno delle cellule.
Questa funzione di riduzione del glucosio nel sangue, influenza il metabolismo lipidico e la sintesi proteica avendo anche funzione anabolizzante (Weineck 2013).
Tali effetti anabolizzanti si esplicano per l’attivazione dell’enzima mTOR, una protein-chinasi che regola la crescita cellulare e monitora il nutrimento, l’ossigenazione e il livello di energia delle cellule. Nonostante le proprietà anabolizzanti dell’insulina, l’effetto principale è quello di ridurre il breakdown proteico. Il suo meccanismo d’azione non è ancora perfettamente compreso (Gelfand & Barrett 1987).
L’insulina può essere un ormone che aumenta la prestazione?
L’introduzione di glucosio nelle cellule in quantità maggiori di quelle necessarie per la respirazione cellulare porta ad una maggior produzione di glicogeno. L’accumulo di glicogeno intramuscolare probabilmente sarà in grado di migliorare le prestazioni.
Le “street talk” affermano che l’insulina viene anche utilizzata in maniera casuale per aumentare la massa muscolare nei bodybuilder, weightlifter e powerlifter. Questo abuso avviene presumibilmente attraverso l’uso di insulina per via iniettabile insieme a diete che prevedono un elevato introito di carboidrati. Questo tipo di utilizzo incrementa la massa muscolare e le prestazioni non solo attraverso l’aumento cronico dei depositi di glicogeno muscolare ma anche perché inibisce il breakdown proteico.
Come già affermato in precedenza, l’insulina non stimola direttamente la sintesi proteica, compito che spetta al GH e all’IGF-1, ma conserva la massa magra (Sonksen 2001).
L’insulina generalmente viene abbinata all’ormone della crescita per un effetto dopante. Da un lato si usa per coprire il fabbisogno di nutrienti e dall’altro per compensare il peggioramento dell’utilizzazione del glicogeno causato dall’utilizzo parallelo di GH (Weineck 2013).
L’insulina ed effetti collaterali
L’ipoglicemia rappresenta il rischio più elevato per gli atleti che la utilizzano. Per questo motivo vengono usate soprattutto forme di insulina a breve durata d’azione, in modo tale da riuscire a controllare i rischi determinati da un’ipoglicemia.
Con l’ipoglicemia possono presentarsi sintomi di varia natura, quali: mal di testa, fame intensa, confusione mentale, pallore, ansia e nei casi peggiori la perdita di coscienza.
Se l’abuso viene protratto per lungo tempo, un continuo eccesso di questo ormone produce un innalzamento dei valori dei lipidi ematici, che vengono associati ad un rischio di arteriosclerosi, oltre a problemi di vista e possibili disfunzioni renali (Weineck 2013).
A cura del Dottor Samuele Cravanzola
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BIBLIOGRAFIA – REFERENCES:
- Gelfand RA, Barrett EJ (1987). Effect of physiologic hyperinsulinemia on skeletal muscle protein synthesis and breakdown in man. J Clin Invest; 80(1):1-6.
- Weineck J (2013). Biologia dello sport. Calzetti e Mariucci. pp. 755-756.
- Sonksen PH (2001). Insulin, growth hormone and sport. J Endocrinol; 170(1): 13-25.
Tag:ormoni e sport