Modello prestativo del Karate: cosa devi sapere
In questo articolo cercheremo di capire il complesso modello prestativo del karate, una vera e propria arte dai numerosi contenuti davvero affascinati.
Il Karate è un’arte marziale giapponese che si è evoluta in quattro stili principali:
- Shotokan (il più comune e diffuso nell’isola di Honshu);
- Shito-ryu;
- Wado-ryu;
- Goju-ryu.
Al di là degli stili, si identificano due discipline specifiche: una più estetica rappresentato dal Kata e una di combattimento rappresentato dal Kumité.
Il modello prestativo: che tipologia di sport è?
Per quanto riguarda il Kumité, il Karate risulta uno sport situazionale, perché ci si trova sul tatami a fronteggiare un avversario.
A differenza di sport quali il Judo o la boxe, non è uno sport full-contact, cioè non si prevede un contatto pieno. Perciò non si vince per K.O., quanto piuttosto per punteggio.
Ma il modello prestativo del Karate è molto complesso da analizzare poiché sono presenti due discipline distinte, una è situazionale e l’altra è tecnico combinatoria.
Il sistema di punteggio nel Kumité prevede tre principali assegnazioni di punti:
- sanbon: 3 punti. Si aggiudicano al contatto del piede con la testa del soggetto.
- waza-ari: 2 punti. Assegnati solitamente a seguito di una proiezione andata a buon fine o a seguito di un calcio nella zona renale.
- yuko: 1 punto. Questo punto viene assegnato per ciascun pugno andato a segno.
Quanto dura il combattimento?
Il combattimento ha una durata di tre minuti per i senior maschili e gli under 21 maschili e di due minuti per seniores femminili, cadetti e juniores.
Il contatto pieno è proibito e per regolamento viene punito con delle ammonizioni.
Le azioni proibite nel Karate sono:
- colpire in punti vitali (contatto con la gola);
- contatto eccessivo;
- attacchi al viso a mano aperta;
- tecniche di proiezione pericolose o vietate.
Le qualità fisiche richieste nel Karate
Questo sport necessita di grande velocità e rapidità gestuale. Proprio per il suo carattere da light-contact, non si richiede una grande forza fisica, quanto piuttosto una buona agilità e una buona espressioni di forza veloce.
Nella preparazione fisica del Karate si richiede infatti una buona capacità di sviluppare la forza veloce e la rapidità.
La rapidità è considerata un’abilità fisico-cognitiva. Fisica perché la rapidità di ripercuote nei gesti visibili: un esempio è la rapidità di azione. Cognitiva perché coinvolge anche i processi mentali di elaborazione della reazione ad un evento contingente, come per esempio regire all’azione dell’avversario.
Il Karate non è solo questo: si tratta di capacità di equilibrio e di interpretazione per quanto riguarda il Kata: la forma.
I kata sono movimenti pre-stabiliti che vengono eseguiti con ritmo, tecnica e capacità di interpretazione. Sono la versione simulativa di un combattimento con un avversario immaginato.
Per riuscire bene nel Karate, come nella maggior parte degli sport di combattimento e interpretativi (come nel Kata), si richiede tanta dedizione, anni di pratica e una grande disciplina.
Anche se molto diverso da molte altre forme di combattimento, come potrebbe essere il grappling, anche il Karate necessita di un’ottima preparazione fisica.
Il sistema energetico principalmente reclutato in base a quanto detto è il sistema anaerobico alattacido e lattacido, per l’elevata rapidità gestuale richiesta.
Di conseguenza, gli atleti vengono sottoposti ad un alto carico interno durante la competizione, il che porta questo sport ad essere estremamente interessante da studiare per i preparatori delle arti marziali.
Ricordiamoci che quando si analizza un modello prestativo di uno sport è necessario possedere le basi per l’applicazione di una buona metodologia di allenamento. Il nostro consiglio è quello di ascoltare il video di seguito riportato per non incappare in facili errori.
Infine, studiare il modello prestativo del Karate permette al professionista delle Scienze Motorie di analizzare le strategie più adatte per programmare correttamente un lavoro fisico.
Corebo – La Scienza al Servizio dello Sport