Nutrigenetica e nutrigenomica, cosa significano queste parole?
Nutrigenetica e nutrigenomica: che cosa sono?
Nutrigenetica e nutrigenomica sono parole dal nome curioso, ma rappresentano e rappresenteranno un’importante campo di studio dal punto di vista sia preventivo che nutrizionale.
L’importanza della nutrigenetica e nutrigenomica
Spesso le differenti scelte nutrizionali interagiscono con il nostro corredo genetico influenzando la salute. Ad esempio uno studio avrebbe verificato che le diete a basso contenuto glucidico e alto tenore proteico, nel cronico determinerebbero un aumento della mortalità. (Pedersen AN, Kondrup J, Borsheim E, 2013).
La nutrigenetica studia come il corredo genetico di un soggetto sia in grado di migliorare la risposta ad una dieta.
Il concetto di nutrigenetica è importante per la formulazione di una dieta personalizzata. Infatti si iniziano a comprendere gli effetti dei macronutrienti sugli eventuali danni al DNA. Al contrario si conoscono poco gli effetti dei micronutrienti (Ames 2006).
Invece la nutrigenomica studia gli effetti della dieta sulla stabilità del genoma e sull’espressione genica. Dunque la nutrigenomica puntando a conoscere il corredo genetico cerca di definire una visione d’insieme più elevata.
N.B.: i due termini nutrigenetica e nutrigenomica non sono sinonimi!
Nutrigenetica e nutrigenomica, gli studi scientifici
Entrambe queste discipline sono complementari e l’obiettivo comune è quello di capire come una dieta personalizzata possa influire sullo stato di salute dell’individuo.
Per esempio lo studio degli acidi grassi polinsaturi a lunga catena ha fatto comprendere il loro ruolo preventivo in diverse patologie.
Oggi la sindrome metabolica e l’insulino-resistenza possono essere il risultato di una delicata interazione tra i geni e l’ambiente, con l’alimentazione che sembra giocare un ruolo determinante nell’innescare questo problemi (Phillips 2013).
Una dieta ricca di acidi grassi saturi predisporrebbe ad un aumento della probabilità di sviluppare insulino-resistenza, sindrome metabolica e aumento dell’adiposità viscerale. Inoltre questa situazione è agevolata da una vita sedentaria in associazione ad un regime nutrizionale iperchilocalorico. (Phillips 2013).
Circa un 5% dei casi di obesità sono dovuti ad alterazioni monogeniche. In questo contesto vi sarebbero alterazioni di alcuni geni scatenanti l’obesità. In particolare il gene per la leptina, la pro-opiomelanocortina e i recettori per la melanocortina-4.
Lo studio per il gene della lattasi ha mostrato che molte persone sono munite di un genotipo CC. Questa condizione porterebbe, dopo la prima infanzia, ad un abbassamento della produzione della lattasi intestinale.
Nutrigenetica e nutrigenomica, un interesse trasversale
Il 2004 segna una data importante per lo sviluppo della nutrigenomica con la nascita di NUGO, racchiudendo circa 20 gruppi di studio e finanziato dalla Comunità Europea.
Oggi l’interesse per questi settori si sta ampliando sempre di più anche da parte di diverse aziende, da quelle alimentari a quelle farmaceutiche.
A cura del Dottor Giulio Merlini.
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BIBLIOGRAFIA – REFERENCES:
- Ames BN (2006). Low micronutrient intake may accelerate the degenerative diseases of aging through allocation of scarce micronutrients by triage, Proc Natl Acad Sci USA; 103(47): 17589-17594.
- Farhud DD, Yeganeh MZ, Yeganeh MZ (2010). Nutrigenomics and nutrigenetics, Iranian J Publ Health; 39(4): 1-14.
- Pedersen AN, Kondrup J, Borsheim E (2013). Health effects of protein intake in healthy adults: a systematic literature review, Food Nutr Res; 57.
- Phillips CM (2013). Nutrigenetics and Metabolic Disease: Current Status and Implications for Personalised Nutrition – Reviews. Nutrients; 5:32-57.
Tag:biologia e sport
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