Postura e scarpe con il tacco alto: rischio per la colonna?
Postura e scarpe con il tacco alto. Quante volte ne abbiamo sentito parlare? E quante volte ci è stato detto che non è salutare per la nostra colonna?
Ma ora possiamo indirizzare verso questo articolo e far leggere con i propri occhi che ci sono studi a riguardo.
Innanzitutto, la nostra postura.
Definire una postura corretta è oggetto di dibattito, perché la parola “corretta” in un portale dedicato allo sport e alla performance non ha molto senso parlarne. Nel tempo, con la pratica sportiva o con la sedentarietà, la postura subisce alterazioni più o meno marcate. Alle volte queste alterazioni sono funzionalmente utili per gli atleti per garantire i risultati sportivi in gara.
Eppure una schiera di addetti del settore della salute e della cura, sono sempre più inclini a correggere persino compensi che sono “fisiologici”, cioè dettati dalla pratica di una disciplina che li ha portati a iper-specializzarsi.
Ma alcune abitudini possono minare davvero la propria salute. I piedi sono le zone anatomiche del corpo che ci permettono di veicolare la postura di tutto il corpo. Dall’appoggio plantare ci sono ripercussioni sul bacino e sulla colonna.
L’uomo è fatto per camminare su superfici irrregolari, almeno lo era. E di sicuro senza calzature ai piedi. Eppure ci siamo dimenticati anche di questo in questa epoca.
Cosa succede se indossiamo scarpe con il tacco alto?
A livello posturale cambiano alcune componenti importanti. Per esempio aumenta l’angolo di flessione delle nostre ginocchia e delle nostre caviglie (Weitkunat et al. 2016). Ma non finisce qui. Ci sono state alcuni pazienti che hanno sperimentato un aumento della lordosi a livello cervicale.
Tutti questi dati spiegherebbero le differenze dolorifiche nei diversi tratti della colonna vertebrale. Le modificazioni posturali subirebbero delle variazioni inter-individuali.
Il concetto di tilt pelvico
La principale causa del dolore vertebrale, suggerita da divesi autori, sembrerebbe inerente ad un aumento della lordosi lombare e al tilt pelvico. Il tilt pelvico può avvenire in due sensi:
- anteriore;
- posteriore.
Nel tilt pelvico anteriore abbiamo un’attivazione dei muscoli erettori spinali e un compenso attuato anche dal retto femorale del quadricipite, oltre che dagli altri flessori dell’anca. Il risultato è un anteriorizzazione della spina iliaca antero superiore.
Nel tilt pelvico posteriore abbiamo, al contrario, un’attivazione dei muscoli addominali, del grande gluteo e dei femorali. Il risultato è una posteriorizzazione della spina iliaca antero superiore.
Perché ci interessa il tilt pelvico?
Postura e scarpe con il tacco alto: cosa si è visto a livello biomeccanico?
Dal concetto di tilt pelvico possiamo iniziare a comprendere le alterazioni posturali e le differenti attivazioni muscolari di chi indossa scarpe con il tacco alto e il perché vi sia un’accentuazione della colonna vertebrale nel tratto lombare. Insomma, non è come indossare delle scarpe da corsa.
Si è visto come indossare scarpe con il tacco alto influenzi la postura negativamente. La media della lordosi lombare passa da 54.3 ± 6.4º a piedi scalzi fino a 65.2 ± 5.1º se indossiamo scarpe con il tacco alto (Dai et al. 2015).
Da questo si è potuto notare inoltre un incremento degli angoli dei dischi L5/S1 e L4/L5 (Dai et al. 2015) .
Postura e scarpe con il tacco: proposte operative
Il consiglio è affidarsi a fisioterapisti o a personale che conosca bene gli aspetti posturali. Una volta fatto questo, ecco alcune proposte per chi possiede un tilt pelvico anteriore, tipico e frequente in chi indossa scarpe con il tacco alto.
- allungamento degli erettori spinali (stretching) e dei flessori dell’anca;
- potenziamento muscolare degli addominali, dei glutei e degli estensori dell’anca.
Quanto sono utili queste proposte? Poco, se prese singolarmente.
Vediamo di vederci chiaro. Una donna che passa ore e ore sui tacchi tutti i giorni, quanto beneficio potrà avere da un’ora di attività mirata a settimana? Poca roba. Certo, meglio di niente e su questo siamo tutti d’accordo.
il consiglio è agire però sulla frequenza con cui si indossano le scarpe con tacco alto oppure consigliare un paio di esercizi da eseguire tutti i giorni, mattina e sera, in pochi minuti di tempo. Anche in questo caso non si potrà ambire al miracolo, ma almeno avremo una persona informata sul “cosa” fare e il “come” farlo.
Ricordiamo che questo, così come altri articoli, necessiterebbero di un approfondimento dettato da casi studio specifici, in quanto alcune proposte operative andrebbero individualizzate in base alla persona che abbiamo di fronte.
Buona programmazione del lavoro!
Corebo – La Scienza al Servizio dello Sport
REFERENCES:
- Dai M et al. (2015). High-heeled-related alterations in the static sagittal profile of the spino-pelvic structure in young women, Eur Spine J; 24(6):1274-81
- Weitkunat T et al. (2016). Influence of high-heeled shoes on the sagittal balance of the spine and the whole body, Eur Spine J; 25(11): 3658-3665.