Regola di Bergmann: perché ci è utile per la prestazione?
Non potevamo non menzionare una delle regole della biologia tra le più famose che può tornare utile anche al professionista delle Scienze Motorie. La regola di Bergmann ci permette di conoscere le corrispondenze esistenti in natura tra l’aspetto dell’animale e il clima nel quale vive. Se da una parte l’uomo è riuscito ampiamente ad adattarsi ad un ambiente artificiale, dove le temperature vengono pilotate da sistemi di riscaldamento o raffreddamento, continuiamo anche noi a rispettare determinate regole che madre natura ci ha fornito.
Cerchiamo di capire cosa ci dice la regola di Bergmann e come può tornarci utile nel momento in cui eseguiamo degli esami della composizione corporea e nel nostro ruolo di allenatori.
Regola di Bergmann e il rapporto superficie-volume
Tutti gli animali omeotermi di una stessa specie, cioè a sangue caldo, tendono a possedere una massa corporea più elevata nei climi freddi rispetto a coloro che vivono in zone calde.
Da qui arriviamo a parlare del rapporto superficie-volume e cosa ci dice questo genere di regola. Chi ha un rapporto superficie-volume maggiore tende ad avere un vantaggio termico notevole. E quali animali hanno un rapporto superficie-volume maggiore? Coloro che vivono in climi più caldi, per ovvi vantaggi termoregolativi per controbattere le temperature elevate.
Nei climi freddi questo rapporto cambia. Il rapporto superficie-volume si abbassa perché l’animale deve mantenere il calore e non deve avere troppe dispersioni termiche, con il rischio di mettere a repentaglio la propria vita.
La regola di Bergmann spiega diversi aspetti presenti nel corso di composizione corporea, in programma nei prossimi mesi, per capire come siamo fatti, a quali adattamenti possiamo andare incontro, oltre che a diverse riflessioni che si possono eseguire dal punto di vista dell’allenamento e della nutrizione sportiva.
Corebo – Formazione e Aggiornamento per lo Sport