Sali di ammoniaca: un’attivazione maggiore per i sollevatori di pesi?
L’utilità dei sali di ammoniaca nel sollevamento pesi
Le competizioni di sport di forza e potenza come ad esempio nel Powerlifting o nel Weightlifting sono caratterizzate da un susseguirsi di prove massimali da parte degli atleti in gara. Queste prove vengono svolte in un tempo limitato. Generalmente l’atleta, che mette piede in pedana ha 60 secondi per iniziare la prova di sollevamento pena l’annullamento dell’alzata. Molti atleti, proprio per la brevità delle prove, utilizzano i sali di ammoniaca che avendo un forte odore esaltano la componente eccitatoria del sistema nervoso. Questi sali vengono chiamati Smelling Salts.
Sali di ammoniaca, gli effetti sul corpo
Un sondaggio condotto su circa 300 atleti internazionali di powerlifting (IPF) ha appurato che quasi il 50% di essi utilizzavano sali di ammoniaca durante la competizione (Pritchard et al, 2014).
Questa pratica è “giustificata” dall’effetto che i sali di ammoniaca, dal forte odore, hanno sul corpo. Infatti vengono inalati tenendo la capsula che li contiene a 10-15 cm dal naso. Già solo dopo una prima inalazione vengono rilasciati i gas che percorrendo tutto il tratto respiratorio giungono ai polmoni.
La conseguenza è un’impennata nei battiti cardiaci e un aumento del flusso di sangue verso il cervello (Perry et al, (2016). Inoltre si verificherebbe una maggiore attivazione neuronale e della vigilanza (Price & Eccles, 2016).
Sebbene i dati indichino che l’attivazione causata dall’ammoniaca si traduce in maggiore eccitazione fisica e psicologica, questo non si trasferisce necessariamente sulla performance (Vigil et al, 2017).
Inoltre occorre segnalare che un’inalazione eccessiva può contribuire a disorientare l’atleta, favorendo la sensazione di nausea, i capogiri oppure lo stato confusionario (Vigil et al, 2017).
I Sali di ammoniaca migliorano realmente la prestazione a breve termine?
Questa è una delle domande che molti powerlifter alle prime armi si pongono quando si trovano per la prima volta in una competizione.
Come abbiamo letto sopra gli effetti sul corpo dell’inalazione dell’ammoniaca hanno un tempo di azione limitato: circa 15-20 secondi (Vigil et al, 2017). Di conseguenza gli effetti tendono a sparire velocemente e questo obbliga ad effettuare la prestazione subito dopo l’inalazione dei sali di ammoniaca.
Numerosi sono gli studi che confermano l’inutilità di questa pratica, di seguito ne elenchiamo alcuni.
Una ricerca su 20 powerlifter ha verificato come non esistesse alcuna differenza di prestazione sulla ripetizione massimale sia per i soggetti che facevano uso dei sali sia per quelli che non ne facevano uso (Vigil et al, 2017). Inoltre un recente studio ha confermato gli stessi risultati (Bartolomei et al, 2018).
Perry e colleghi hanno visto come la massima forza espressa nella “tirata da metà coscia” (High Pull) non cambiasse con l’uso dei sali di ammoniaca (Perry et al, 2016).
Infine Richmond e colleghi confermano come gli stessi sali non influiscano sulle prestazioni di resistenza, come ad esempio nel numero massimo di ripetizioni con l’85% di 1RM sugli esercizi di panca piana e squat (Richmond et al, 2014).
Conclusioni finali
Risulta evidente che l’utilizzo dei sali di ammoniaca è irrilevante al fine di una prestazione di forza.
Probabilmente i loro effetti eccitanti possono essere vantaggiosi nei momenti di forte stanchezza fisica. Infatti il suo effetto dipenderebbe dalla condizione caratteriale con cui un atleta affronta la competizione.
Dunque un atleta molto calmo, che affronta la competizione con estrema concentrazione, peggiorerà la sua condizione di gara rispetto a un atleta che affronta una competizione con molta attivazione.
Inoltre atleti poco esperti non troveranno giovamento dall’uso dei sali di ammoniaca, poiché potrebbero perdere la capacità di gestire le indicazioni tecniche compromettendo la prestazione. Al contrario sembrerebbe che atleti molto esperti possano giovarne dell’uso. Ad esempio potrebbe essere utile nella terza alzata di una prova o durante un record.
Occorre anche dire che una lunga esposizione all’ammoniaca può risultare contro producente e deleteria al corpo del soggetto, anche se questo non è stato ampiamente dimostrato.
Infine vorremmo concludere in modo leggero. Già nel 2002 si parlava dell’utilizzo dei sali di ammoniaca nei sollevatori di peso in questo articolo della Gazzetta dello Sport. Infatti sembrerebbe che un “sonoro schiaffone” da parte dell’allenatore all’atleta potesse avere gli stessi effetti… Ovviamente non abbiamo alcuna referenza scientifica, ma ci sembra una curiosità divertente da segnalare!
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A cura del Dottor Corrado Galazzo
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BIBLIOGRAFIA – REFERENCES:
- Bartolomei S et al (2018). Acute Effects of Ammonia Inhalants on Strength and Power Performance in Trained Men. The Journal of Strength & Conditioning Research, 32(1), 244-247.
- Perry BG et a (2016). Cerebrovascular, cardiovascular and strength responses to acute ammonia inhalation. European journal of applied physiology, 116(3), 583-592.
- Price A & Eccles R (2016). Nasal airflow and brain activity: is there a link?. The Journal of Laryngology & Otology, 130(9), 794-799.
- Pritchard HJ et al (2014). Ammonia inhalant and stimulant use among powerlifters: results from an international survey. J Aus Strength Cond, 22, 52-54.
- Richmond SR et al (2014). The impact of ammonia inhalants on strength performance in resistance trained males. J Exerc Physiol Online, 17, 60-66.
- Vigil JN et al (2017). Ammonia inhalation does not increase dead lift one-repetition maximum in college-aged male and female weightlifters. Journal of strength and conditioning research.
Tag:powerlifting