Sclerosi multipla ed esercizio fisico
Un articolo per parlare del binomio sclerosi multipla ed esercizio fisico.
Sclerosi multipla ed esercizio fisico: linee guida
Cos’è la sclerosi multipla
La sclerosi multipla è una malattia che porta alla demielinizzazione del sistema nervoso ed è caratterizzata da un processo neurodegenerativo a livello assonale (Pilutti et al. 2014).
Le cellule nervose trasmettono un segnale, elettrico e chimico, attraverso gli assoni.
Queste fibre nervose sono ricoperte da una sostanza utile ad isolarle e a migliorare la velocità del segnale: la mielina. La sclerosi multipla porta le difese immunitarie ad attaccare la mielina, facendo si che il segnale non sia più in grado di essere trasmesso in maniera efficiente.
Il decorso cronico di questa malattia neurodegenerativa porta ad un irreversibile deficit neurologico.
Sintomi e conseguenze della sclerosi multipla
I sintomi includono:
- debolezza muscolare;
- atassia;
- spasticità;
- disturbi dell’equilibrio;
- vertigin;
- spossatezza generale con affaticamento sistemico.
La disfunzione motoria nei soggetti affetti da sclerosi multipla è facile da riscontrare perché spesso si presenta con una camminata deficitaria accompagnata da problemi di equilibrio. Il normale decorso di questa malattia tuttavia non è lineare e prevedibile, in quanto si può incorrere in disfunzioni motorie senza un normale processo degenerativo.
Questo articolo si propone di analizzare ciò che la scienza afferma in merito alla sclerosi multipla e all’esercizio fisico correlato. In particolare vedremo come migliorare la qualità di vita, quale tipo di attività è consigliata e perché, quale grado di intensità raggiungere e con che frequenza svolgere dell’esercizio fisico.
L’esercizio fisico è consigliato in caso di sclerosi multipla?
Per molti anni i medici hanno raccomandato ai pazienti con sclerosi multipla di non praticare nessun tipo di attività fisica. Ma ora si crede che fare del regolare esercizio fisico possa limitare i processi di decondizionamento portati da questa malattia (Dalgas et al. 2008).
L’esercizio fisico nella sua totalità può essere un buon modo per migliorare la qualità della vita di questi soggetti. Sono consigliate sia l’attività aerobica che quella anaerobica, ma anche gli esercizi di equilibrio possono essere un valido aiuto per migliorare i deficit coordinativi portati dalla demielinizzazione degli assoni.
Allenamento aerobico e sclerosi multipla
Sono stati ampiamente studiati gli effetti dell’allenamento aerobico in chi è affetto da questa patologia. I benefici di questo tipo di allenamento sono legati al fatto che l’utilizzo di più muscoli per muovere tutto il corpo portano a un’attivazione generale dell’organismo, migliorando anche la funzionalità cardiovascolare (Sandoval 2013).
Inoltre a differenza di altri tipi di allenamento questo tipo di esercizio è sostenibile e tollerabile nella maggior parte degli individui affetti da sclerosi multipla.
In uno studio del 2013 (Swank et al. 2013) è stato visto come l’allenamento aerobico possa portare un miglioramento nella qualità della vita nei pazienti. Infatti, oltre ad apportare benefici a livelli fisico, l’allenamento di endurance porta a un aumento della produzione di endorfine, neurotrasmettitori del piacere, i quali hanno un effetto positivo a livello psicologico.
In generale è consigliabile utilizzare un cicloergometro a braccia o a pedali. Fare nuoto o camminare, il vogatore e la corsa sono raccomandati per tutti i soggetti che sono in grado di vivere una vita autonoma (Dalgas et al. 2008).
Esercizio fisico aerobico e sclerosi multipla: frequenza di allenamento e intensità
Vengono consigliate dalle 2 alle 5 sessioni a settimana di attività aerobica, preferibilmente nei giorni in cui non si pratica allenamento con i sovraccarichi. Inizialmente si suggerisce di iniziare con un’intensità variabile dal 40 al 70% della VO2max fino al 60-80% (Dalgas et al. 2008).
Allenamento della forza e sclerosi multipla
L’incremento della forza muscolare in questo tipo di soggetti è stato associato ad un miglioramento dell’efficienza fisica generale. Soprattutto l’aumento della forza negli arti inferiori si presume possa apportare numerosi vantaggi. Il principale vantaggio è dato dal fatto che questa patologia crea più problemi agli arti inferiori rispetto agli arti superiori (DeBolt & McCubbin 2004).
Uno studio del 2004 (White et al. 2004) ha evidenziato come un allenamento orientato all’incremento della forza abbia apportato miglioramenti significativi nell’espressione di forza degli estensori del ginocchio e nei flessori plantari, i quali hanno anche migliorato la performance di camminata.
Anche Gutierrez (Gutierrez et al. 2005) ha evidenziato come l’allenamento della forza possa essere considerato un valido alleato nel trattamento della sclerosi multipla, grazie ad un incremento nella capacità di esecuzione di gesti funzionali.
Esercizio fisico anaerobico e sclerosi multipla: frequenza di allenamento e intensità
Vengono consigliate dalle 2 alle 3 sessioni a settimana utilizzando un range di ripetizioni che varia dalle 8 alle 15 con un carico pari al 60-80% di 1RM. I programmi dovrebbero includere dai 4 ai 10 esercizi con 3 o 4 serie per esercizio. Il recupero consigliato dovrebbe essere tra i 2 e i 4 minuti (Sandoval 2013).
In generale si può affermare che il resistance training applicato con una moderata intensità induca miglioramenti nei livelli di forza e nelle capacità funzionali (Sandoval 2013).
Attività fisica, sclerosi multipla e salute delle ossa
L’uso terapeutico dei comuni corticosteroidi e l’inattività fisica può portare ad osteoporosi e aumentato rischio di fratture. Inoltre il decorso della malattia associato ad inattività può causare sarcopenia e perdita di massa ossea.
White (White et al. 2004) raccomanda di fare esercizio fisico contro resistenza per ridurre la perdita di massa ossea e di tono muscolare, sottolineando l’importanza di questa attività come importante co-fattore nel trattamento della sclerosi multipla.
Sclerosi multipla e flessibilità: migliorare la qualità di vita è possibile
Non è raro trovare persone con questa patologia che hanno deficit di mobilità causati dalla spasticità e dall’inattività prolungata. Migliorare questa qualità tramite esercizi di allungamento è molto importante. Si vedrà un aumento del range di movimento, una riduzione della spasticità e il mantenimento di una postura corretta e di un buon equilibrio (Sandoval 2013).
Allungando i muscoli si può ritardare l’insorgenza del dolore muscolare e degli spasmi. Gli studi riguardanti l’efficacia degli esercizi di flessibilità in relazione alla sclerosi multipla purtroppo sono limitati. Gli studi esistenti consigliano lo stretching PNF (Proprioceptive Neuromuscolar Facilitation) soprattutto su pettorali e arti inferiori (Petajan & White 1999).
Aumenta della flessibilità: alcuni consigli per l’allenamento
Le sessioni volte al miglioramento della flessibilità e della mobilità del soggetto dovrebbero essere di 10-15 minuti con 20-60 secondi di allungamento statico per esercizio. Lo stretching balistico invece viene sconsigliato.
Tuttavia è consigliabile fare esercizi di respirazione e di rilassamento muscolare associati a lavori di allungamento per migliorare la mobilità dei soggetti.
Equilibrio e sclerosi multipla
Già si è capita l’utilità dell’esercizio fisico in relazione alla sclerosi multipla.
La difficoltà di mantenere la stazione eretta nei soggetti affetti da sclerosi multipla è molto comune. Il dondolamento e la ricerca continua di una postura corretta rendono la vita di queste persone molto difficile, talvolta creando impedimenti importanti con eventi traumatici causati da cadute accidentali.
Uno studio del 2007 (Cattaneo et al. 2007) ha valutato gli effetti dell’allenamento della stabilità in questi pazienti, dimostrando che un protocollo di questo tipo è stato in grado di migliorare i parametri valutati riducendo il rischio di cadute accidentali.
Fenomeno di Uhthoff e attività fisica: che cos’è?
Questo fenomeno è relativo al peggioramento temporaneo dei sintomi neurologici nella sclerosi multipla. Quando il corpo viene esposto a temperature alte a causa della temperatura esterna ambientale, febbre o un esercizio fisico troppo intenso, gli effetti della conduzione nervosa vengono alterati, peggiorando di conseguenza le abilità coordinative. Riportando la temperatura corporea entro i valori fisiologici, i sintomi regrediscono tornando a una situazione di normalità (Petajan & White 1999).
Tuttavia questa condizione non deve preoccupare coloro che si approcciano all’attività fisica. Svolgere esercizi a media intensità crea un incremento della temperatura interna inferiore a 1 grado. Inoltre è consigliabile allenarsi nella prima parte della giornata quando la temperatura esterna è più bassa.
Il consiglio per coloro che patiscono l’aumento della temperatura è quello di praticare esercizi con sovraccarichi piuttosto che allenamenti di endurance, grazie al minor aumento della temperatura corporea (Sandoval 2013).
Un altro consiglio è quello di fare una doccia fredda immediatamente dopo l’attività fisica in modo da ridurre il prima possibile la temperatura corporea (Sandoval 2013).
Conclusioni
La regolare attività fisica in caso di sclerosi multipla è in grado di:
- migliorare la qualità di vita;
- ottimizzare l’efficienza muscolare;
- ridurre l’ansia;
- migliorare la coordinazione muscolare e l’equilibrio;
- diminuire i rischi di caduta.
In conclusione possiamo affermare come l’attività fisica sia un potente mezzo per contenere la sclerosi multipla e migliorare la qualità di vita dei pazienti. Abbiamo visto come l’allenamento aerobico combinato con l’allenamento con i sovraccarichi possano dare una mano importante a questi soggetti. Inoltre anche la salute delle ossa, la flessibilità e l’equilibrio sono componenti migliorabili attraverso l’esercizio fisico.
REFERENCES:
- Cattaneo D, Jonsdottir J, Zocchi M, Regola A. Effects of balance exercises on people with multiple sclerosis: a pilot study. Clin Rehabil. 2007;21(9):771–81
- Dalgas U, Stenager E, Ingemann-Hansen T. Multiple sclerosis and physical exercise: recommendations for the application of resistance-, enduranceand combined training. Mult Scler. 2008;14(1):35–53
- DeBolt LS, McCubbin JA. The effects of home-based resistance exercise on balance, power, and mobility in adults with multiple sclerosis. Arch Phys Med Rehabil. 2004;85(2):290–7
- Gutierrez GM, Chow JW, Tillman MD, McCoy SC, Castellano V, White LJ. Resistance training improves gait kinematics in persons with multiple sclerosis. Arch Phys Med Rehabil. 2005;86(9):1824–9
- Petajan JH, White AT. Recommendations for physical activity in patients with multiple sclerosis. Sports Med. 1999;27(3):179–91
- Pilutti LA, Platta ME, Motl R, Latimer-Cheung AE. The safety of exercise training in multiple sclerosis: a systematic review. J Neurol Sci [review]. 2014;343:3–7
- Sandoval AE. Exercise in multiple sclerosis. Phys Med Rehabil Clin N Am. 2013;24(4):605–18.
- Swank C, Thompson M, Medley A. Aerobic exercise in people with multiple sclerosis: its feasibility and secondary benefits. Int J MS Care. 2013;15(3):138–45
- White L, McCoy S, Castellano V, Gutierrez G, Stevens J, Walter G, et al. Resistance training improves strength and functional capacity in persons with multiple sclerosis. Mult Scler. 2004;10(6):668–74
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2 Comments
Molto interessante l’articolo e ben documentato Complimenti.
Grazie mille!