Sistema Endocrino, introduzione – Le guide Corebo
In questo articolo affronteremo le basi di un argomento che spesso è considerato difficile: il sistema endocrino.
Infatti la complessità del suo studio lo rende poco “appetibile”, ma è in realtà di fondamentale importanza per comprendere i fenomeni legati all’allenamento.
Dal dimagrimento all’ipertrofia muscolare passando attraverso la ricomposizione corporea, tutti questi fenomeni sono regolati anche dagli ormoni.
Non ci resta che affrontare questa materia nel modo più semplice possibile, argomento trattato spesso nei corsi di personal trainer.
Il sistema endocrino: ghiandole e recettori
L’endocrinologia è quella scienza che studia le ghiandole endocrine, gli ormoni e i loro effetti nonché la loro funzione sia in condizione fisiologiche che patologiche.
Nel corpo umano sono presenti un insieme di organi e delle zone dei tessuti dotati di ghiandole endocrine che riversano le sostanze che producono direttamente nel sangue.
Alcune di queste sostanze sono ormoni che hanno la funzione di messaggeri. Proprio attraverso i loro messaggi svolgono il compito di regolare le attività dell’organismo come ad esempio la crescita e la riproduzione.
Alcuni ormoni percorrono grandi distanze per raggiungere l’organo bersaglio!
Ma come si comporta l’organo bersaglio una volta colpito dagli ormoni?
Ebbene le cellule dell’organo hanno particolari strutture che prendono il nome di recettori. I recettori si legano agli ormoni, infatti il rapporto ormone – recettore funziona proprio con un meccanismo simile a quello esistente tra chiave e serratura.
Ma quali sono le ghiandole del sistema endocrino? Ecco di seguito la loro suddivisione:
- Ipotalamo-Ipofisi;
- Tiroide e Paratiroidi;
- Surreni;
- Pancreas;
- Ovaie e Testicoli.
Inoltre esistono cellule specifiche, che producono ormoni, negli organi come ad esempio il cuore, lo stomaco, la cute e i muscoli scheletrici. In pratica esiste anche un sistema endocrino “diffuso”.
Il sistema endocrino: l’origine biochimica degli ormoni
Gli ormoni possono essere distinti in tre categorie a seconda della loro composizione biochimica:
- Aminoacidica, come adrenalina, noradrenalina e gli ormoni tiroidei;
- Polipetidica o proteica, come il GH, ACTH, la prolattina, il TSH, l’insulina e il glucagone;
- Steroidea, che possiedono come base la molecola di colesterolo, come i glucorticoidi, i mineralcorticoidi, gli estrogeni, il progesterone e gli androgeni.
Il sistema endocrino: l’azione degli ormoni
Gli ormoni agiscono attraverso tre principali differenti meccanismi:
- Endocrino, gli ormoni sono riversati nel sangue e raggiungono l’organo bersaglio;
- Paracrino, gli ormoni agiscono su cellule adiacenti a quelle che lo producono. E’ un meccanismo di solito utilizzato per l’autoregolazione come avviene ad esempio nella tiroide;
- Autocrino, gli ormoni agiscono sulla cellula che li produce.
Inoltre, gli ormoni possono essere prodotti direttamente in forma attiva come ad esempio per il GH e per il cortisolo. Invece altri sono prodotti in forma inattiva e stoccati per essere utilizzati al momento del bisogno come ad esempio la vitamina D e l’insulina.
Ancora, gli ormoni possono essere rilasciati in forma libera oppure legati ad altre molecole. In questo ultimo caso il legame ad altre sostanze protegge gli ormoni che in forma libera perderebbero la loro efficacia. Un esempio sono gli ormoni steroidei legati all’albumina.
Il sistema endocrino: gli effetti biologici degli ormoni
L’effetto biologico di un ormone dipende principalmente da tre fattori:
- dalla sua quantità;
- dal numero di recettori sulla cellula bersaglio;
- dal grado di affinità dell’ormone con i recettori.
I recettori sono di due tipi: (1) di membrana e (2) citoplasmatici e/o nucleari. Ad esempio, il GH e l’insulina agiscono su recettori di membrana. Invece, tutti gli ormoni sessuali e quelli tiroidei agiscono su recettori citoplasmatici/nucleari.
La densità dei recettori della cellula bersaglio dipende dalle condizioni della fase della cellula, del suo livello di differenziamento o dal suo stato metabolico, di conseguenza ci saranno momenti di maggiore e minore sensibilità.
Questo complesso meccanismo di regolazione spiegherebbe, in parte, la differente risposta individuale ai vari stimoli della vita: dall’alimentazione all’allenamento passando attraverso gli stress quotidiani!
Ma come avviene la regolazione del numero di recettori?
Le cellule regolano il loro numero di recettori a seconda delle concentrazioni ormonali.
Infatti, in presenza di concentrazioni elevate di ormoni la cellula tenderà esporre meno recettori, di conseguenza presenterà un ridotta densità recettoriale. Ad esempio, i recettori presenti sulla membrana cellulare possono essere “nascosti” al suo interno!
Il sistema endocrino ha davvero tantissme funzioni: regola la riproduzione, lo sviluppo, la crescita, l’invecchiamento, il bilancio energetico con il consumo e stoccaggio di zuccheri, grassi e proteine.
Inoltre, regola il bilancio idrico e di conseguenza anche la pressione arteriosa, coordina le risposte metaboliche ed emocircolatorie allo stress.
Infine, regola il metabolismo del calcio e del fosforo influenzando l’apparato scheletrico e la contrazione muscolare.
Ora, brevemente affrontiamo come possono presentarsi le malattie del sistema endocrino.
Le patologie del sistema endocrino possono essere suddivise in quattro categorie:
- Quando la produzione ormonale è eccessiva;
- Al contrario, quando la produzione ormonale è insufficiente;
- A causa di un’alterata risposta dei tessuti bersaglio;
- Infine, a causa di neoplasie delle ghiandole endocrine.
Con questo primo articolo terminata parte introduttiva sugli ormoni, nel prossimo analizzeremo la funzione della regione Ipotalamo Ipofisaria, sede ad esempio di produzione di particolari sostanze chiamate neurormoni.
A cura del Dottor Stefano Murisengo
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APPROFONDIMENTI:
- Lenzi A, Lombardi G, Martino E, Trimarchi F, Endocrinologia e attività motorie, 2008, Edra S.p.A.
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