Situazioni di Goal: analisi del comportamento condizionale
Molti studi parlano di Forza, di Capacita di Sprint, di Accelerazioni come fattori determinanti le prestazioni del calcio (Styles. W. J, et ., 2016). Però, è poco conosciuto il modo in cui esse risultino determinanti nel gioco stesso come nelle situazioni di goal, se non per l’intensità che si riflette sulla performance.
Proprio per questa ragione quello che analizziamo è quale peso abbiano le accelerazioni, specialmente quelle di tipo lineare, che spesso vengono valutate con i test, nelle azioni decisive del calcio.
Lo studio sulle situazioni di goal
A supporto di tale indagine solo uno studio ha davvero soddisfatto i criteri ricercati (Faude. O, et al., 2012). Infatti, lo studio analizza 409 video di metà stagione (2007/08) riportanti tutte le azioni di goal della Bundesliga.
Ancora, l’analisi evidenzia che:
- l’8% è il risultato di un goal diretto in una situazione standard (come rigori e calci di punizioni);
- l’11% è un assist su situazione standard (calci di punizioni e calci d’angolo).
Inoltre, sono stati dunque visionati le 322 azioni goal rimanenti.
In tale studio sono state analizzare tutte le possibili azioni eseguite dal giocatore che segnava la rete e/o del giocatore che serviva l’assist, che sono state categorizzante in:
- Rotazione del busto (che prendeva in considerazione una rotazione di 90° sull’asse verticale di tutto il corpo);
- Sprint lineare (definito come una corsa ad altissima intensità con evidente velocità in una direzione rettilinea dopo una distinta accelerazione);
- Sprint con cambio di direzione (definito come una corsa ad altissima intensità con due accelerazioni distinte ed identificabili in diverse direzioni +50° dalla linea iniziale di sprint);
- Salti (definiti da una chiara direzione e da una chiara fase di volo).
Inoltre, per tutte le categorie principali si è valutato se tali azioni fossero effettuate sotto la pressione di un avversario, oppure no, e se gli sprint fossero eseguiti con palla (almeno due tocchi col pallone) o no.
Infine, i giocatori sono stai classificati in base alle loro posizioni di ruolo.
Le accelerazioni lineari in situazioni di goal
I risultati dello studio sono i seguenti, come riportato nella figura sotto.
Nell’83% di tutti i goal durante la seconda metà della stagione 2007/08 di Bundesliga si è verificata almeno un’azione definibile “esplosiva” del giocatore che segna o del giocatore che esegue un assist.
Ancora, i risultati mostrano che gli sprint in linea caratterizzano maggiormente le azioni in situazioni offensive e decisive nel calcio d’elitè come nella tabella sotto riportata.
Il peso delle altre azioni
Gli sprint con cambi di direzione, salti e le rotazioni sul proprio asse verticale sembrano essere meno importanti nelle situazioni di goal.
Considerando le azioni definite dall’autore potenti o esplosive, per il giocatore che segna la rete, l’81% e stato condotto senza palla (cioè azioni one-touch, o no-touch), questo e stato equamente distribuito invece per il giocatore che compie un assist, con un 50% di gioco diretto e un 50% effettuato tramite dribbling.
Il risultato principale di questo studio è che la maggior parte dei goal sono stati preceduti dunque da uno sprint in linea per i giocatori che eseguono l’assist o che fanno goal.
Per spiegare quanto detto la linea retta e la più corta connessione possibile tra due punti, quindi sembra plausibile che lo sprint lineare sia la modalità con la quale l’attaccante arrivi ad una posizione promettente in maniera anticipata e nel più breve tempo possibile (Faude. O, et al., 2012).
Un conclusione sul del modello da allenare
Prima di procedere è importante capire cos’è e cosa serve un modello prestativo, per questo è consigliabile la visione del video sotto riportato.
I Goal sono stati per lo più segnati dagli attaccanti dopo un sprint lineare senza la palla.
Gli sprint con la palla possono rallentare il movimento, e quindi, l’attaccante non beneficia del vantaggio descritto sopra. Ciò non è sorprendente se si considera che solo una distanza tra l’1.2% al 2,4% della distanza totale, percorsa nel match, viene coperta con la palla (Di Salvo et al., 2007).
Dai dati emersi i centrocampisti sono coloro i quali hanno eseguito maggiormente assist al fine di un goal del compagno tramite sprint lineare con la palla. Tale risultato corrisponde all’osservazione che i centrocampisti coprono una distanza maggiore con la palla rispetto ad altre posizioni di gioco (Faude. O, et al., 2012; Di Salvo. V, et al., 2007).
Detto ciò, tuttavia il rapporto tra il comportamento tattico e le abilita fisiche dei giocatori della squadra potrebbe rappresentare un argomento interessante per la ricerca futura, come sottolinea lo stesso autore (Faude. O, et al., 2012).
Si anticipa che seppur l’ispezione visiva rappresenti un limite del presente studio, l’utilizzo dell’indice K statistico ha rilevato una perfetta accordanza per quanto concerne la scelta delle varie categorie analizzate tra i visualizzatori.
Il motivo della variabilità dei dati
La variabilità dei sistemi di motion tracking di cui erano forniti alcuni studi del campionato tedesco, sono la causa delle differenze tra i dati raccolti (Faude. O, et al., 2012).
Infatti, questa condizione è già nota come già spiegato nell’articolo riguardo le accelerazioni nel calcio svolte durante un match. (Vigh-Larsen. J. F, et al., 2017; Varley. M. C, et al., 2017).
I risultati del presente studio mostrano quindi l’importanza della capacità di accelerare e raggiungere il prima possibile alte velocità, specialmente nelle situazioni decisive del calcio professionistico.
In particolare, lo sprint lineare sembra essere la più rappresentata in occasioni in cui si segnano goal (Faude. O, et al., 2012).
Di conseguenza, tale capacita deve quindi essere considerata nella programmazione dell’allenamento in riferimento anche della posizione del giocatore e alla tattica (Vigh-Larsen. J. F et al., 2017; Faude. O, et al., 2012).
A cura del Dottor Gabriele Leotta