Tricipite brachiale: anatomia, funzioni e catene miofasciali
Anatomia del tricipite brachiale
Il tricipite brachiale è un muscolo voluminoso del peso di circa 600 gr e di circa 4 cm di spessore, il quale si trova posteriormente all’omero. Questo muscolo è l’unico antagonista dei tre muscoli flessori dell’avambraccio a livello del gomito.
Sotto la cute sono ben apprezzabili i due capi brevi, o vasti, che originano dall’omero. È poi identificabile il capo lungo che origina dalla scapola. Perciò il tricipite, anche se solamente in parte, si trova ad agire su due articolazioni.
Il capo lungo origina mediante un tendine piatto e breve dal tubercolo sottoglenoideo della scapola e dal margine laterale dello stesso osso. Decorre fra il grande rotondo e il piccolo rotondo, per fondersi a metà dell’omero circa, con i fasci muscolari degli altri due capi.
Il capo più breve, ovvero il vasto mediale, trae ampia origine dalla faccia posteriore dell’omero, medialmente al capo lungo. Esso si dirige poi verso il basso, fino al gomito, dove il suo tendine si fonde con la faccia posteriore della capsula articolare.
Il secondo capo breve del tricipite, ovvero il vasto laterale, è più superficiale, copre parzialmente il vasto mediale e prende origine dalla faccia posteriore dell’omero.
I tre capi si fondono in un robusto tendine piatto che si inserisce sull’olecrano.
Le funzioni del tricipite brachiale
La sua funzione consiste nel determinare l’estensione dell’avambraccio sul braccio e di fissare l’articolazione del gomito. La sua contrazione evita quindi eventuali flessioni durante gli esercizi di appoggio a braccia tese, ad esempio come nella verticale sulle mani.
È necessario ricordare che il tricipite brachiale è un muscolo bi-articolare, dunque esercita la propria azione anche sulla spalla determinando una proiezione indietro e l’adduzione del braccio abdotto lavorando in sinergia col muscolo gran dorsale.
Ma vediamo meglio la sua funzione spiegandone le possibili soluzioni attraverso lo studio degli esercizi atti a sviluppare questo muscolo.
Linee del Braccio e funzioni di movimento
Le Linee del Braccio sono un insieme di connessioni muscolari e fasciali che permettono ai nostri arti superiori di muoversi in tutti i piani dello spazio, donando forza e stabilità a queste parti corporee. Queste Linee si collegano senza discontinuità ad altre Linee elencate e descritte nel libro di Myers “Meridiani miofasciali” (Myers 2013).
Di seguito elencherò le quattro linee del braccio andando a porre attenzione a quella che ci interessa maggiormente in questo articolo, ovvero quella dove è presente il tricipite brachiale:
- Linea Profonda Frontale del Braccio: essa comincia muscolarmente con il piccolo pettorale per proseguire sempre muscolarmente con il bicipite brachiale, continua sul periostio radiale arrivando fino ai muscoli tenari (esterno del pollice).
- Linea Superficiale Frontale del Braccio: comincia anch’essa a livello muscolare ed essendo più superficiale rispetto a quella precedente parte con il muscolo gran pettorale, con qualche digitazione del muscolo gran dorsale, continua tramite il setto mediale intermuscolare per terminare con il gruppo dei muscoli flessori della mano.
- Linea Profonda Posteriore del Braccio: in questo caso l’inizio della catena vede coinvolto il muscolo romboide e l’elevatore della scapola, i muscoli della cuffia dei rotatori per poi arrivare al muscolo tricipite brachiale, prosegue sul periostio ulnare terminando con i muscoli ipotenari (esterno del mignolo).
- Linea Posteriore Superficiale del Braccio: questa catena parte dal trapezio per proseguire col muscolo deltoide, proseguendo nel setto laterale intermuscolare, arrivando fino al gruppo degli estensori della mano.
La Linea Profonda Posteriore del Braccio incontra nel suo percorso il muscolo tricipite. Dalla diafisi dell’omero vicino alla testa dove i rotatori della cuffia si innestano, da sotto la fossa glenoidea nei processi dell’inserzione del piccolo rotondo provengono i tre capi del tricipite brachiale. Il passaggio dal rotatore della cuffia al tricipite implica un cambiamento radicale di direzione, ma con la spalla abdotta questi due muscoli sono fascialmente e meccanicamente collegati. Il tricipite permette alla catena di proseguire in linea retta fino alla punta del gomito, l’olecrano, per arrivare ad unna connessione fasciale: il periostio dell’ulna, proseguendo fino ai muscoli ipotenari.
Questa breve analisi delle Linee del Braccio ci ha permesso di conoscere non solo la mera anatomia muscolare, ma anche come questo muscolo possa lavorare in maniera integrata con altri muscoli e catene miofasciali, in modo tale da offrirci curiosi spunti di riflessione sull’analisi degli esercizi.
A cura del Dr. Samuele Cravanzola
BIBLIOGRAFIA – REFERENCES:
- Myers T.W. (2013). Anatomy Trains: Myofascial Meridians for Manual and Movement Therapists. Elsevier Health Sciences. Pag. 149-169
- Tittel Kurt (1987). Anatomia funzionale dell’uomo applicata all’educazione fisica ed allo sport. Edi Ermes, Milano. Pag. 229
Corso istruttore di bodybuilding interamente online e con rilascio attestato digitale!