Usain Bolt: il fulmine giamaicano
Tuttora detentore dei record mondiali dei 100 m piani, dei 200 m piani e della staffetta 4×100 m; unico velocista nella storia ad avere vinto l’oro in tre edizioni consecutive dei Giochi olimpici per i 100 m e 200 m; 8 volte campione olimpico e 11 volte campione iridato mondiale di queste specialità, Usain Bolt può essere definito senza tema di smentita come il più grande velocista di tutti i tempi.
Nascita e ascesa di una leggenda
Nato nel 1986 a Sherwood Content, un piccolo villaggio della Giamaica, Lightning Bolt, come è stato più volte soprannominato, ha avuto una folgorante carriera fin dagli esordi come giocatore di cricket. Ben presto si fece notare per le sue spiccate doti di velocista, che lo portarono a gareggiare nelle sue prime competizioni di atletica leggera.
Dal 2002 inizia così ad affacciarsi ai mondiali di atletica leggera dei 200 m e 400 m, che lo vedono vincere e migliorare i suoi record personali di gara in gara. Non sono però poche le occasioni perse per via di svariati infortuni, provocati perlopiù da allenamenti poco professionali. Negli anni successivi, grazie anche al nuovo allenatore Glen Mills, centra alcuni importanti obiettivi che lo prepareranno per le Olimpiadi di Pechino.
I primi record mondiali
È nel 2008 che Usain Bolt sboccia definitivamente e registra il suo primo record mondiale: 9″72 nei 100 m piani nel corso del Reebok Grand Prix di New York. Ai Giochi Olimpici di Pechino migliora ulteriormente questo primato arrivando a 9″69. Anche nella gara dei 200 m piani Bolt fa suo il record mondiale, con un tempo di 19″30. Chiude la sequela di successi con un ultimo oro e un record nella staffetta 4×100 m: 37″10 per il quartetto giamaicano.
Usain Bolt, ormai inarrestabile, l’anno successivo registra ai Mondiali di Berlino quello che è tuttora il record mondiale dei 100 m: 9″58, mentre al suo fianco gareggiavano altre leggende dell’atletica come Tyson Gay e Asafa Powell. Sempre a Berlino, Bolt stabilisce anche il corrente primato mondiale dei 200 m in 19″19 e vince nuovamente l’oro nella staffetta a 4.
Nel 2010 Bolt subisce un arresto alla sua scalata dei primati mondiali per via di vari infortuni, ma si riprende in tempo per i Mondiali di Taegu dell’anno successivo. Nonostante una squalifica per falsa partenza nei 100 m che fa molto discutere, è qui che con la sua squadra registra un tempo di 37″04 nei 4×100 m, un altro record mondiale.
Consacrazione di una leggenda
Le Olimpiadi di Londra 2012 lo consacrano definitivamente come il più grande atleta vivente: vince la medaglia d’oro nei 100 m, nei 200 m e nella staffetta 4×100 m. Di quest’ultima specialità registra anche il record mondiale attualmente imbattuto: 36″84.
Usain Bolt ha poi continuato a gareggiare fino al suo ritiro nel 2017 vincendo ancora molte prestigiose medaglie iridate, tra cui un’altra tripletta di ori alle Olimpiadi di Rio 2016. Ha poi tentato anche la carriera calcistica con scarsa fortuna, ma la sua leggenda è ormai scolpita nella pietra e non sarà facile scalfirla.
A cura di Alessandro Isoli